Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Licia Colò. Sono tornati i delfini nei porti, ma la fauna marina è a rischio
Per la Giornata degli oceani, Marevivo organizza un evento per parlare di salute degli ecosistemi marini. Licia Colò, ospite dell’iniziativa, ci racconta come stanno i nostri mari.
Circa 350 milioni di anni fa i primi vertebrati abbandonarono gli oceani paleozoici e iniziarono a colonizzare la terraferma, diversificandosi e dando origine a una straordinaria varietà di specie. Nonostante i nostri progenitori siano usciti dall’oceano milioni di anni fa “non abbiamo mai abbandonato completamente l’acqua marina – ha scritto Fritjof Capra, nel saggio La rete della vita -. La ritroviamo ancora nel nostro sangue, nel sudore e nelle lacrime”.
Ancora oggi gli oceani sono vitali per la nostra sopravvivenza e per gli equilibri del pianeta: assorbono circa il 30 per cento dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo, tamponando gli impatti del riscaldamento globale, e forniscono sostentamento a oltre tre miliardi di persone. Ciononostante continuiamo a maltrattarli, rendendoli sempre più acidi, inquinandoli e sfruttandoli oltre il limite.
“Manca un senso di appartenenza in ognuno di noi – ci ha detto con rammarico Licia Colò, conduttrice e giornalista -. La conservazione della vita sottomarina è sottovalutata. Non diamo valore a ciò che non vediamo e crediamo erroneamente che il mare e le sue risorse siano infinite, ma non è così”.
Pianeta connesso
La pandemia di Covid-19 ha messo in evidenza la nostra fragilità e la correlazione tra il nostro benessere e quello degli ecosistemi. “Ritengo che non si possa ripartire senza promuovere iniziative sostenibili – ha affermato Licia Colò -. Mi auguro che la batosta che abbiamo subito con il coronavirus ci possa insegnare qualcosa, ci possa fare riflettere. Dovremmo aver capito che la salute del pianeta è strettamente legata alla nostra. L’Italia è circondata dal mare per tre quarti, dovrebbe pertanto essere la nostra prima preoccupazione avere un mare sano e pulito”.
Mari svuotati
“In questo periodo di pandemia siamo tornati a vedere i delfini nei porti e abbiamo ammirato squali nuotare vicino alle coste – ha proseguito la conduttrice -. Abbiamo sicuramente visto un ambiente marino più sano, non dobbiamo però dimenticare che la fauna delle nostre acque è sempre più a rischio. Come le tartarughe marine, che sono sempre più rare. Un tempo anche le foche vivevano nei nostri mari, prima che ne causassimo l’estinzione. In passato i pescatori uscivano di notte e tornavano con le reti cariche di pesce, ora metà del “pescato” è rappresentato da immondizia”. Ogni anno, in tutto il mondo, vengono pescate oltre 90 milioni di tonnellate di animali marini, svuotando gli ecosistemi con allarmante velocità. In meno di mezzo secolo abbiamo sterminato circa metà della fauna marina mondiale e il nostro appetito di pesce non è più sostenibile.
Blu al plurale
In occasione della Giornata degli oceani 2020 dell’8 giugno, istituita dall’Onu nel 1992 per ricordare l’importanza di conservare gli ecosistemi marini, Marevivo, onlus che da 35 anni lavora per la tutela del mare e dell’ambiente, ha organizzato l’evento Blu al Plurale, conversazioni sopra e sotto il mare.
L’iniziativa, di cui LifeGate è media partner, consiste in una diretta streaming di oltre tre ore, che andrà in onda dalle 17:30 alle 21:15 sul canale YouTube della ong, per parlare dell’importanza dell’ambiente marino con rappresentanti delle istituzioni, scienziati e personalità influenti e sensibili alle tematiche ambientali, come Licia Colò, Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Roberto Morassut, sottosegretario al ministero dell’Ambiente e del mare.
Saranno approfonditi, in particolare, tre temi legati alla salvaguardia di mari e oceani: cambiamenti climatici, tutela della biodiversità e inquinamento. L’evento sarà un’occasione per riconsiderare il nostro rapporto con la natura, e in particolar modo con il mare, culla ancestrale da cui tutto ha avuto inizio e, senza la quale, la vita come la conosciamo avrà fine.
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