LifeGate e NeN unite contro le emissioni, grazie a Impatto Zero®

Compensare 500mila tonnellate di CO₂ grazie al progetto di LifeGate Impatto Zero®, “convertendole” nel sostegno a due iniziative volte a coprire il 100 per cento delle emissioni generate dal consumo di gas distribuito alle famiglie italiane da NeN: la prima, di accesso all’acqua potabile in Rwanda, la seconda, di adozione di tecniche sostenibili in agricoltura

Compensare 500mila tonnellate di CO₂ grazie al progetto di LifeGate Impatto Zero®, “convertendole” nel sostegno a due iniziative volte a coprire il 100 per cento delle emissioni generate dal consumo di gas distribuito alle famiglie italiane da NeN: la prima, di accesso all’acqua potabile in Rwanda, la seconda, di adozione di tecniche sostenibili in agricoltura in Ucraina. Questo il cuore della partnership appena siglata tra l’operatore del mercato libero dell’energia NeN e LifeGate.

Un obiettivo comune: l’economia rigenerativa

NeN è un fornitore di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e condivide dunque la battaglia di LifeGate per la transizione energetica.  “Per il gas, che purtroppo è black per definizione, abbiamo scelto di percorrere la strada del ‘carbon offset’. Insomma, ci piace pensare che, anche quando non possiamo fare a meno di lasciare un’impronta, ci giriamo per ripulirla”, precisa Stefano Fumi, ceo di NeN. “Si tratta, in sostanza, di un meccanismo finanziario di compensazione delle emissioni di CO₂ generate dal consumo di gas attraverso progetti di efficienza energetica ad alto valore ambientale e sociale in Paesi in via di sviluppo. In questo modo, compensiamo il 100 per cento dei volumi di gas distribuiti da NeN anche in maniera retroattiva, quindi a partire dal primo contratto di fornitura stipulato. È un progetto di lungo periodo che coinvolge tutto il gruppo A2A: abbiamo stimato che, per singola fornitura, vengono consumati circa 670 mc di gas all’anno, che corrispondono alla produzione di circa 1,3t di CO2. A questo ritmo, prevediamo di raggiungere la compensazione di 500mila tonnellate di CO₂ intorno alla metà del 2024, ma l’obiettivo è di estendere il progetto anche agli anni successivi per continuare a essere a Impatto Zero®”.

Compensazione
Stefano Fumi, ceo di NeN © NeN

I progetti al centro dell’iniziativa di compensazione con Impatto Zero®

I progetti al centro dell’iniziativa sono stati scelti con particolare attenzione. Il primo nel distretto di Nyagatare, in Rwanda prevede il ripristino di alcuni pozzi di acqua potabile. L’iniziativa ha permesso di portare acqua potabile alle famiglie, prima costrette a compiere lunghi tragitti per approvvigionarsi di acqua, già contaminata e quindi necessariamente bollita prima dell’utilizzo attraverso la combustione di legna e carbone, altamente inquinante. Oltre al valore ambientale rappresentato dall’importante riduzione delle emissioni domestiche della CO₂, perché grazie al ripristino dei pozzi non è più necessario bruciare legna o carbone, il progetto ha un grande valore sociale, contribuendo alla salute e al miglioramento dello stile di vita di oltre 100 famiglie della comunità locale.

Compensazione
Uno dei due progetti di compensazione riguarda il distretto di Nyagatare, in Rwanda, e prevede il ripristino di alcuni pozzi di acqua potabile © ACT

Il secondo, invece, è un progetto di agricoltura sostenibile in Ucraina, orientato a ottenere – tramite investimenti in tecnologie – un minor consumo di fertilizzanti chimici, un minore impatto delle condizioni meteorologiche sui raccolti e una minore erosione del suolo da parte del vento e dell’acqua. Con conseguenze positive sulla fertilità del suolo, una riduzione in termini di costi di produzione e un abbattimento delle emissioni di CO₂.

“Impatto Zero® è stato il primo progetto al mondo a combattere i cambiamenti climatici e siamo felici che finalmente questi temi comincino a godere dell’attenzione che meritano”, commenta Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate. “Volentieri collaboriamo con le aziende che si impegnano a rendere concreta la nostra prospettiva: quella di un’economia rigenerativa in cui non solo si deve ridurre al minimo il nostro impatto sul pianeta, come fa chi utilizza energia rinnovabile, ma occorre anche rigenerare gli ecosistemi già degradati”.

Una partnership, questa tra LifeGate e NeN, che mira a velocizzare il passaggio a forme di energia più sostenibili, impegno per il quale è importante che le aziende uniscano le forze.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Finestre fotovoltaiche: cosa sono e a che cosa servono?

Le finestre fotovoltaiche sono delle finestre all’avanguardia, che convertono la luce del sole in energia elettrica. Esse sono dotate di strati sottili di celle fotovoltaiche integrate nel vetro. È proprio grazie a questa tecnologia avanzata che riescono a trasformare gli edifici che se ne dotano in fonti autonome di produzione energetica. Questo tipo di finestra

Il settore eolico può creare 4 nuovi milioni di posti di lavoro entro il 2030

Il nuovo scenario imposto dalla crisi sanitaria dovuta al coronavirus ci ha già portato a riflettere su quale futuro vogliamo per il dopo. Complice una crisi economica che non risparmierà nessuno, da più parti si è lanciato un appello per una ripresa che sia quanto più possibile sostenibile e alimentata dalle rinnovabili. A ribadirlo, dopo

Il Senegal completa il più grande parco eolico dell’Africa occidentale

Ci sono voluti meno di due anni per costruire il parco eolico Taiba N’Diaye, il più grande dell’Africa occidentale. Le turbine alimentate dai venti atlantici invece, forniranno elettricità da fonti rinnovabili per almeno 20 anni. Realizzata da Lekela, compagnia con sede ad Amsterdam ma molto attiva in tutto il continente africano, la centrale eolica è