Grazie al progetto didattico del Gruppo Prada e Ioc-Unesco, tra creatività e osservazioni naturalistiche.
Il Seabin di LifeGate PlasticLess arriva a Favignana, nell’Area marina protetta delle Egadi
Nell’Area marina protetta più estesa del Mediterraneo si combatte per educare alla tutela dell’ecosistema con il cestino mangia plastica di LifeGate, grazie al supporto di Ocean Words.
Ci troviamo al porto dell’isola di Favignana, la maggiore dell’arcipelago delle isole Egadi, a ridosso della costa nord-orientale della Sicilia. Siamo circondati da un paesaggio di rara bellezza frequentato ogni giorno da migliaia di turisti che approdano in traghetto o aliscafo per visitare quella che non tutti sanno essere una parte della riserva marina più grande d’Europa. L’Area marina protetta delle Egadi ha infatti un’estensione di 54 mila ettari e comprende al suo interno la più estesa prateria di Posidonia oceanica del Mediterraneo, considerata il polmone dei nostri mari: una sorta di “foresta amazzonica” subacquea in grado di assorbire CO2 e rilasciare ossigeno. Rappresenta un inestimabile patrimonio per la biodiversità che racchiude, un tesoro che va tutelato, studiato e comunicato.
Ocean Words e PlasticLess, insieme per proteggere il mare
In questo luogo, lungo il molo del porto turistico gestito dal circolo nautico, il 27 luglio è stato inaugurato il nuovo Seabin grazie a Ocean Words, il progetto di Rio Mare che ha scelto di aderire all’iniziativa PlasticLess® di LifeGate. Infatti, Ocean Words oltre ad essere una piattaforma che vuole “dare voce ai mari” diffondendo racconti e informazioni sul loro stato di salute, porta avanti azioni concrete per la loro tutela sottolineando che il rispetto del mare è un’urgenza non solo ecologica ma anche sociale, economica e culturale. Dal 2014 Rio Mare si impegna per la salvaguardia di questo territorio supportando le attività dell’Area marina protetta delle Egadi. Numerose sono le iniziative realizzate grazie alla collaborazione con il brand, da quelle del Centro di recupero per tartarughe marine Caretta Caretta, alla strumentazione tecnologica fornita per il monitoraggio delle acque fino ai materiali per le aule didattiche o ai dissuasori posizionati sui fondali per contrastare la pesca a strascico.
Il Seabin e l’Area Marina Protetta delle Egadi
Con l’installazione del Seabin questa volta si dà un segnale chiaro su uno dei problemi principali che affligge i nostri mari: la plastica. Come afferma Salvatore Livreri Console, direttore dell’Amp isole Egadi presente all’inaugurazione, “uno dei maggiori problemi del nostro tempo è l’utilizzo scorretto delle plastiche che purtroppo negli ultimi decenni sono state utilizzate per il consumo usa e getta. Non tutti sanno che il mare è il più grande corpo recettore di tutti i nostri rifiuti. Così viene messa a repentaglio la sopravvivenza degli ecosistemi ma non solo: la plastica comincia a diventare un problema anche per i diportisti e per la pesca professionale. Dal mio punto di vista installare un dispositivo come questo – che ogni giorno ci consente di vedere quanta plastica si può raccogliere e togliere dal mare – serve a sensibilizzare tutti noi, a cambiare il nostro comportamento sia qui, sia quando si torna a casa”.
Seabin, alleato nella raccolta di plastica e microplastica
Il cestino “mangiarifiuti” è in grado di catturare circa un chilo e mezzo di detriti al giorno, intercetta anche le microplastiche e rifiuti come i mozziconi di sigaretta che ancora troppa gente ha l’abitudine di gettare a terra o in mare. Giuseppe Novara – vicepresidente del Circolo nautico Favignana – ricorda che da anni i cittadini dell’isola combattono per il rispetto di questo ambiente: “La nostra lotta coinvolge tutti: cittadini, turisti, marinai. Puntiamo a un senso civico della difesa della natura”.
Ognuno di noi ha un ruolo e delle responsabilità, anche quando andiamo in vacanza. Occorre fare squadra e agire subito per la tutela e lo sviluppo sostenibile delle risorse marine.
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