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LifeGate PlasticLess arriva in Regno Unito con il primo cestino installato grazie a Whirlpool
“Welcome LifeGate PlasticLess”, il Regno Unito dà il benvenuto al progetto per ripulire i mari dai rifiuti. Installato il primo cestino mangiaplastica a Portishead grazie all’impegno di Whirlpool.
Nessuno sa esattamente quanto sia lunga la costa del Regno Unito. Se contiamo solo l’isola principale, la Gran Bretagna, la stima dell’agenzia cartografica del paese si aggira intorno ai 18mila chilometri. Se si aggiungono poi le altre isole, solo quelle più grandi, si superano i 31mila. Estensioni difficili da visualizzare, ma che danno un’indicazione di quanto l’ambiente costiero faccia parte della geografia, e quindi della società di questo paese. Che come tanti vive l’emergenza dell’inquinamento da plastica nei mari in prima linea: infatti, per ogni miglio (1,6 chilometri) di spiaggia in Regno Unito sono stati trovati in media 5mila rifiuti di plastica.
Il governo si sta mobilitando e ha deciso di vietare le cannucce, i bastoncini per le bevande e i cotton fioc in questo materiale a partire dal 2020, grazie anche alle pressioni di un’opinione pubblica sempre più schierata. Tra gli attori che stanno dimostrando il loro impegno ci sono anche aziende come Whirlpool Corporation, leader mondiale nella produzione di elettrodomestici, che ha deciso di aderire al progetto LifeGate PlasticLess® per contribuire alla diminuzione dell’inquinamento nei mari e lungo le coste. Il punto di partenza è l’installazione in Regno Unito del primo Seabin di LifeGate, il dispositivo che raccoglie fino a mezza tonnellata l’anno di rifiuti galleggianti come plastiche, microplastiche e microfibre, presso la Portishead Quays Marina, nel porto storico di Bristol, nel North Somerset.
Leggi anche: Cos’è il progetto LifeGate PlasticLess®
Guarda il live da Portishead, sottotitolato anche in italiano:
LifeGate PlasticLess® in Regno Unito grazie a Whirlpool
La divisione britannica dell’azienda, la prima ad aderire a LifeGate PlasticLess® nel paese, segue quindi l’esempio di quella Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) che ha contribuito all’installazione di 13 Seabin di LifeGate lungo le coste italiane, tra cui i primi della regione Marche, messi in acqua lo scorso settembre. Ognuno di questi è attivo 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno ed è in grado di raccogliere l’equivalente di 90mila sacchetti o 16.500 bottiglie di plastica da un litro in un anno. Così anche in Regno Unito prende piede la campagna di LifeGate contro l’inquinamento da plastica: l’obiettivo è che al cestino di Portishead ne seguano altri lungo tutta la costa del paese.
Leggi anche: I Seabin LifeGate PlasticLess® in 13 porti, grazie a Whirlpool
“Abbiamo scelto di posizionare il primo dispositivo nel North Somerset perché è vicino al nostro stabilimento di Yate nei pressi di Bristol, un luogo con oltre cent’anni di storia manifatturiera”, racconta Ian Moverley, direttore degli affari pubblici per il Regno Unito presso Whirlpool Corporation, “per dimostrare il nostro impegno a favore delle comunità in cui i nostri colleghi vivono e lavorano”. Non a caso all’evento di lancio del 4 giugno hanno partecipato anche i bambini della scuola elementare di Portishead, già coinvolti in altre azioni per contrastare l’inquinamento da plastica – Moverley, infatti, li descrive come “scrupolosi” nella loro attività di raccolta dei rifiuti.
Leggi anche: Come funziona il Seabin di LifeGate PlasticLess®
Anche il Regno Unito è sommerso dalla plastica
L’impegno, quello per far fronte a uno dei temi ambientali più urgenti, non dovrebbe riguardare solo i bambini del North Somerset, ma tutti i cittadini. Il consumo di plastica in Regno Unito ha raggiunto 3,7 milioni di tonnellate nel 2014 secondo l’associazione di categoria Plastics Europe, di cui solo il 38 per cento degli imballaggi sono stati riciclati (per gli altri tipi di rifiuti plastici mancano i dati). Inoltre, come altri paesi industrializzati, il Regno Unito manda i materiali di scarto in Asia perché vengano smaltiti e riciclati: si stima che abbia esportato 800mila tonnellate all’anno nel 2014, 2015 e 2016. Dopo il blocco cinese, ora anche la Malesia ha annunciato di non volere più essere la “discarica” del mondo e che rimanderà al paese centinaia di tonnellate di plastica.
L’impegno per un futuro più pulito
Il tema dei rifiuti plastici è urgente qui come nel resto del mondo. Per questo Whirlpool Corporation, oltre a contribuire alla riduzione dell’inquinamento costiero con LifeGate PlasticLess®, ha già intrapreso azioni concrete per limitarlo alla fonte. A partire proprio dallo stabilimento di Yate, che già da quattro anni ha azzerato il conferimento di rifiuti in discarica. Anche la sede nazionale dell’azienda nella città di Peterborough è impegnata a eradicare del tutto l’utilizzo di plastiche monouso, ad esempio fornendo ai suoi dipendenti borracce in metallo e tazze per le bevande calde in materiali compostabili – che permette di evitare il conferimento in discarica di circa 360mila contenitori l’anno.
“Grazie a Whirlpool potremo ottenere importanti benefici ambientali e promuovere insieme sempre più consapevolezza verso i cittadini che possono essere parte attiva del cambiamento per un futuro PlasticLess”, questo il commento di Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate. E il primo Seabin di LifeGate in Regno Unito è un segnale che la corrente sta cambiando a favore di forme di consumo più responsabili. Quelle appoggiate da una cittadinanza che vuole potersi specchiare nel mare e vedere un’acqua pulita quanto il riflesso di sé.
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