La moda ecosolidale di Stella Jean e i gioielli fatti ad Haiti
In collaborazione con l’International Trade Centre di Onu, Stella Jean porta sul mercato occidentale dei gioielli realizzati dagli artigiani haitiani.
In collaborazione con l’International Trade Centre di Onu, Stella Jean porta sul mercato occidentale dei gioielli realizzati dagli artigiani haitiani.
Una linea di mobili dal design morbido, versatile e sostenibile. Le anime di carta è la collezione che nasce dalla collaborazione tra lo studio veneziano Staygreen e robebertopamio+partners. Gli elementi d’arredo sono realizzati con materiali alternativi e totalmente differenziabili come il cartone, le colle e i coloranti naturali e il cotone rigenerato o l’ecopelle per
La crosta lattea, o dermatite seborroica, colpisce i lattanti al di sotto dei 6 mesi, specie sul cuoio capelluto. Ecco come rimuoverla in modo naturale
In memoria dei lavoratori tessili morti a Dakha nel 2013, torna la campagna di sensibilizzazione Fashion Revolution Day.
In occasione del Fuorisalone 2015 di Milano, i designer danesi Jonas Edvard e Nikolaj Steenfatt hanno presentato la loro Terroir collection, una linea di sedie e lampade a sospensione interamente creata dalla lavorazione delle alghe e della carta riciclata. In una prima fase, l’alga più diffusa lungo le coste rocciose della Danimarca, l’alga focus, viene fatta asciugare,
Il design autoprodotto non è più un miraggio, grazie a tecnologie a basso costo e ad hub come Milano Makers, che ospita e supporta i giovani progettisti.
Alla Fabbrica del Vapore ritornano le antiche ma quantomai attuali tecniche di costruzione naturali. Salice, bambù, paglia e terra cruda.
In occasione del Salone del Mobile di Milano, Carpisa ha presentato Travelling through the world, la nuova collezione di valigie biodegradabili.
Difficoltà di concentrazione, iperattività, disturbi dell’umore, insicurezza e ansia: tra le cause di una sempre maggiore diffusione di questi sintomi nella popolazione infantile di molti paesi occidentali potrebbe esserci il progressivo allontanamento dei bambini dall’ambiente naturale. Foto: © Silvana Santo Il primo ad avanzare questa ipotesi, teorizzando appunto l’esistenza di un Nature deficit desorder (Disturbo
Un’antica tradizione indovedica dell’abitare e un gruppo selezionato di aziende che propongono prodotti in materiali naturali e green.