La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
La Terra è la nostra casa e oggi l’uomo ha un nuovo bisogno primario: riequilibrare l’eco-sistema. Se non vogliamo estinguerci dobbiamo farlo, subito. Il 22 Aprile è la Giornata Mondiale della Terra. Ma cosa stiamo davvero facendo per migliorare la salute del nostro pianeta?
Le celebrazioni per la Giornata della Terra, il 22 aprile, sono già atti concreti per migliorare la salute del pianeta, servono a diffondere la consapevolezza che c’è qualcosa da cambiare. La pensava allo stesso modo il senatore Gaylard Nelson quando nel 1970 ha promosso la prima manifestazione per l’ambiente in America, un fenomeno che ha assunto dimensioni globali. Alla partecipazione emotiva del pubblico possono seguire decisioni politiche. La politica è fatta dalle persone che influenzano anche il mercato.
Dal protocollo di Montréal del 1987 per difendere l’ozono alle convenzioni per fermare la desertificazione, per il clima e la conservazione della biodiversità, il tema è in cima all’agenda politica internazionale. Sarebbe bene fosse ben evidenziato sull’agenda di ognuno di noi. Oggi l’uomo ha un nuovo bisogno primario: riequilibrare l’eco-sistema. Se non vogliamo estinguerci dobbiamo farlo, è quindi indispensabile che le persone acquisiscano consapevolezza e le aziende diventino People – Planet – Profit. Bisogna curare la causa e non solo gli effetti. E la causa è sempre la stessa, la mancanza di consapevolezza dell’uomo.
Premesso che il futuro è nell’efficienza energetica, una tappa importante per rendere il nostro paese più virtuoso è stata la nascita del conto energia nel 2005, quel sistema di incentivi grazie a cui l’Italia sta recuperando un ingiustificabile ritardo nei confronti di tutti gli altri paesi europei, Germania e Spagna in testa. Secondo un sondaggio i pannelli fotovoltaici installati in Veneto stanno già producendo ora la medesima energia che produrrebbe una centrale nucleare. Sono state incoraggiate le ristrutturazioni ecologiche, le case italiane sono dei colabrodo, ma con semplici accorgimenti potrebbero ridurre consumi ed emissioni fino al 70%. Il bio registra tassi di crescita continui da oltre 20 anni a questa parte. Nonostante la crisi nell’ultimo anno alcune categorie sono impennate del 15% rispetto all’anno prima. Questo è determinato dalla scelta delle persone, che stanno acquistando sempre più consapevolezza.
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