La lince sta facendo ritorno in Italia: avvistata al Parco nazionale del Gran Paradiso

Due avvistamenti nel giro di pochi mesi nel Parco nazionale del Gran Paradiso sono segni di speranza per la specie nel nostro paese.

La lince sta tornando in Italia. Ne sono la prova due avvistamenti nel giro di pochi mesi nel Parco nazionale del Gran Paradiso . Il primo a ottobre 2023, e l’ultimo a maggio 2024 quando nelle fototrappole ha fatto capolino la silhouette inconfondibile della lince, felino che nell’area era estinta dall’inizio del Novecento. Questo rappresenta un segno positivo di un possibile ritorno della specie, che solo recentemente è ricomparsa in Italia, con esemplari che probabilmente provengono da Svizzera e Slovenia. Dagli anni Ottanta si erano registrati avvistamenti e segni di presenza, ma questa è la prima volta che viene documentata con certezza.

“Da molto tempo inseguiamo questo fantasma di boschi e rocce, senza mai aver avuto certezza del suo passaggio. Si tratta di una specie iconica spesso dimenticata ma che, in base ai dati storici, era l’unico grande carnivoro presente sul massiccio del Gran Paradiso, come descritto dagli zoologici della Commissione reale del Parco”, nelle fototrappole ha fatto capolino Bruno Bassano, direttore del Parco. “Questa segnalazione apre la possibilità che si possa, nel tempo, insediare nel Parco almeno una coppia riproduttiva di questa specie. Sarebbe un prezioso ritorno che riempirebbe un vuoto che dura da oltre un secolo”.

La lince in Italia

Una vista eccellente, un udito sopraffino e un’incredibile agilità sono solo alcune delle straordinarie caratteristiche del terzo più grande predatore in Europa e del mammifero più raro presente in Italia. La lince, uno dei felini selvatici più affascinanti d’Europa, è una presenza rara ma significativa in Italia, dove è rappresentata dalla lince eurasiatica (Lynx lynx). Questo animale, un tempo diffuso in molte zone montane del nostro Paese, ha subìto un forte declino a causa della caccia e della perdita dell’habitat, fino a scomparire quasi del tutto. Grazie a progetti di reintroduzione e conservazione, oggi si può trovare in alcune aree delle Alpi, soprattutto orientali, e sporadicamente sugli Appennini.

La lince è un predatore solitario e molto riservato, che preferisce vivere in aree montane e boschi remoti, lontano dalla presenza umana. Nonostante il suo ruolo ecologico cruciale, la lince rimane una specie vulnerabile in Italia, secondo la Lista rossa dell’Iucn. Tra le principali minacce ci sono la distruzione dell’habitat, la frammentazione delle popolazioni, la riduzione delle prede disponibili e il bracconaggio. Tuttavia, grazie alla protezione garantita dalla normativa nazionale ed europea, tra cui la Direttiva Habitat, e a iniziative mirate, come programmi di monitoraggio e reintroduzione, si stanno facendo importanti progressi per garantirne la sopravvivenza.

La lince, con i suoi occhi penetranti e il comportamento schivo, incarna il mistero e la bellezza della natura selvaggia. La sua presenza nei nostri boschi non solo arricchisce la biodiversità, ma rappresenta anche un simbolo di resilienza e speranza per la conservazione della fauna italiana.

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