Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Lino, un’indagine rivela cosa ne pensano i consumatori nel mondo
La Confederazione europea del lino e della canapa ha indagato sull’acquisto dei prodotti in lino. Ecco cosa ha scoperto tra i consumatori internazionali.
Saperne di più sulla distribuzione del lino e sulla percezione che ne hanno i consumatori di tutto il mondo. È questo l’intento che ha spinto la Confederazione europea del lino e della canapa (Celc) a promuovere l’indagine di mercato internazionale Barometro del lino 2021, i cui risultati hanno svelato scenari molto interessanti per il futuro del lino.
Barometro del lino 2021: il sondaggio
La ricerca è stata condotta su un campione di 6600 intervistati distribuiti equamente in sei differenti Paesi del mondo: Francia, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e, per la prima volta, Cina e India.
L’abbigliamento e il tessile per la casa sono stati entrambi oggetto del sondaggio, con il quale si è voluto misurare l’attrattiva della fibra di lino e le intenzioni di acquisto nel breve e medio periodo.
Intenzioni di acquisto del lino
Stando ai dati raccolti durante le interviste, i consumatori si sono dimostrati lievemente più propensi ad acquistare capi di abbigliamento in lino piuttosto che biancheria per la casa nei prossimi dodici mesi. Nella fattispecie, India e Cina si posizionano tra i primi Paesi a guidare questa tendenza registrando rispettivamente il 75,2 e l’82 per cento di risposte affermative.
Il trend ha trovato giustificazioni diverse da paese a paese: per esempio, in Francia la fibra di lino è stata particolarmente apprezzata per la sua leggerezza e comodità (circa il 75,8 per cento degli intervistati), ma anche per lo stile dei prodotti (circa il 45,9 per cento). Diversamente, il 78,6 per cento degli italiani intervistati si è dimostrato attratto di più dalla freschezza dei capi e allo stesso modo anche i cinesi, che ne hanno altresì lodato l’impatto ambientale contenuto.
Oltre alla Francia, lo stile dei prodotti è stato più volte menzionato anche dai consumatori del Regno Unito (45,4 per cento) e dell’India (50 per cento), mentre il look informale si è dimostrato prerogativa principale per i consumatori statunitensi (46,9 per cento).
Il lino piace molto e figura, dopo il cotone, tra il più citato come fibra preferita, sia in relazione all’abbigliamento che al mondo dell’arredo. Questa tendenza è sicuramente frutto di un’inversione di marcia generale che ha mostrato gran parte dei consumatori intervistati più propensi all’acquisto di capi di abbigliamento e tessile per la casa fatti con tessuti naturali, piuttosto che con materiali artificiali e sintetici. Le uniche eccezioni riscontrate sono state India e Stati Uniti che continuano a prediligere i materiali sintetici e artificiali per il mondo della casa.
Come viene percepito il lino dai consumatori
Quale immagine hanno i consumatori del lino? E quanto lo conoscono? La maggior parte dei partecipanti al sondaggio internazionale ha associato il lino a capi d’abbigliamento quali un abito estivo, una camicia, una giacca o una kurta, mentre solo una piccola parte percepisce questa fibra per pantaloni, magliette o completi da uomo. La percezione del lino per quanto riguarda la biancheria per la casa, invece, verte maggiormente sulla considerazione di questa fibra per tende e lenzuoli, piuttosto che per divani e tovaglie.
In tutti i paesi coinvolti nell’indagine, però, i consumatori hanno riconosciuto il lino come materiale pregiato e ne hanno giustificato il costo elevato. Eccetto il Regno Unito che si è dimostrato lievemente più scettico: solo il 51 per cento degli intervistati britannici concorda sul valore del lino, contro il 68,1 per cento dell’Italia, il 59 per cento dell’India, il 55,5 per cento della Cina, il 55,3 per cento della Francia e il 53,7 per cento degli Stati Uniti.
Fibra ecologica e rispettosa dell’ambiente
Dalle interviste condotte nei sei paesi, il lino è stato largamente riconosciuto come uno dei materiali più sostenibili per l’ambiente insieme a cotone e lana. In particolare, tra le fibre più sostenibili si è guadagnato il terzo posto nel Regno Unito (51,6 per cento), il secondo posto in India (51,9 per cento) e Stati Uniti (41,7 per cento), e il primo posto in Italia (68,2 per cento), Francia (60,1 per cento) e Cina (73,1 per cento).
Nonostante una diffusa consapevolezza sulle virtù del lino e sulla provenienza prettamente europea, i consumatori intervistati hanno comunque dichiarato di voler ricevere maggiori informazioni in merito alla tracciabilità e al rispetto dei diritti dei lavoratori lungo tutta la filiera dei prodotti acquistati.
Filiera europea certificata
Ciò che emerge chiaramente dall’indagine della Confederazione europea del lino e della canapa (Celc) è che i consumatori sono propensi ad acquistare articoli di moda o arredo in lino, purché vengano garantiti alcuni valori fondamentali, tra cui una produzione rispettosa dell’ambiente e una tracciabilità chiara.
Per questo, la Celc ha introdotto la sua certificazione European Flax® che assicura sulla provenienza europea e la qualità della fibra, oltre che sulla responsabilità ambientale e sociale delle aziende partner.
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