Dall’ecoansia a sensazioni positive di unione con la Terra. Conoscere le “ecoemozioni” ci aiuta a capire il nostro rapporto con ciò che ci circonda e come trasformarle in azione.
L’Iran prova a salvare il ghepardo asiatico dall’estinzione
Il governo iraniano, grazie anche al sostegno delle Nazioni Unite, ha avviato un progetto di protezione per i rari ghepardi asiatici.
Siamo abituati a immaginarli nella savana africana, a cacciare gazzelle con scatti fulminei. I ghepardi però popolano anche l’Asia, o meglio, la popolavano. Oggi il ghepardo asiatico (Acinonyx jubatus venaticus) sopravvive solo nell’Iran Orientale, mentre una volta il suo areale si estendeva dal Mar Rosso all’India. Questo felino è uno dei mammiferi più minacciati del pianeta, secondo le stime rimarrebbero in natura circa cinquanta, settanta esemplari.
La popolazione ha subito un brusco calo rispetto agli anni Novanta quando gli animali censiti erano circa 400. Le cause del declino sono la riduzione dell’habitat e la caccia che ha decimato le gazzelle, le prede principali dei ghepardi. I grandi felini sono entrati inoltre in conflitto con i pastori che hanno allargato i propri pascoli fino alle zone di caccia dei ghepardi. Nuovi nemici dunque per i ghepardi, come i cani e i pastori stessi che non esitano a sparargli per difendere le greggi.
Per contrastare l’estinzione del grande carnivoro l’Iran ha deciso di adottare un piano di protezione per i ghepardi asiatici. L’iniziativa è partita da Hossein Harati, capo della riserva naturale di Miandasht nel Nord-Est dell’Iran, ed è stata accolta dal governo di Teheran, che ha valutato anche le potenzialità ecoturistiche offerte dalla presenza del raro felino, il quale ha richiesto l’intervento dell’Onu. Le Nazioni Unite hanno messo a disposizione degli appositi collari muniti di gps per monitorare gli spostamenti dei ghepardi e ottimizzarne la protezione. I ranger del parco sono stati dotati di visori notturni e sono state installate telecamere all’interno della riserva. «Oggi non vi sono ghepardi asiatici fuori dall’Iran – ha dichiarato Gary Lewis, del programma Onu per lo sviluppo – e poiché si riducono ad un ritmo impressionante dobbiamo fare di tutto per proteggerli al fine di tutelare la biodiversità dell’Asia».
Per evitare che questo carismatico animale scompaia per sempre le autorità hanno predisposto dei rifugi nelle zone più aride nei quali i ghepardi possono avere accesso all’acqua, alle comunità limitrofe alla zona dei felini è stato spiegato come comportarsi con gli animali e sono stati promessi rimborsi in caso di bestiame ucciso per disincentivarne la caccia. Ogni progetto di sviluppo nelle aree adiacenti l’habitat del ghepardo deve essere infine approvato dal Dipartimento dell’ambiente dell’Iran. Un aiuto simbolico alla conservazione del ghepardo asiatico è arrivato anche dalla nazionale di calcio iraniana. Nel mondiale in corso in Brasile l’Iran ha infatti indossato una casacca che ritrae il profilo di un ghepardo.
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