Riconoscere l’insieme per curare. Alla base della medicina olistica, l’identificazione di corpo, mente e spirito quali componenti di un sistema unificato.
Litoterapia dechelatrice, ecco come curarsi con le pietre e i minerali
La moderna litoterapia ha perfezionato antiche conoscenze relative all’uso e alle proprietà di pietre e minerali, come l’opale. Le gemme si rivelano preziose per il nostro benessere.
Sin dai tempi antichi l’uomo è affascinato da pietre e minerali per le forme e i colori, ma il loro valore non è soltanto estetico. Infatti, le gemme nel corso dei secoli sono state utilizzate per le loro proprietà energetiche e terapeutiche. Se si volge lo sguardo alla storia, si nota come tutte le civiltà del mondo abbiano impiegato i minerali a fini curativi.
Storia della litoterapia
Gli antichi Egizi adoperavano i lapislazzuli riducendoli in polvere e ne ingerivano una piccola quantità per proteggersi dalle malattie. “Il lapislazzulo è indicato nei disturbi della laringe, delle corde vocali e della regione del collo in generale, soprattutto quando i disturbi sono prodotti dalla collera repressa,” secondo Michael Gienger, ritenuto il fondatore della terapia coi minerali impostata su basi scientifiche, nonché autore di varie pubblicazioni. Anche tra le antiche civiltà dell’America Latina le pietre erano venerate: Aztechi, Maya e Inca se ne servivano per fini rituali e non solo.
Come ricorda il già citato Gienger, ancora oggi in Sudamerica molti minerali rivestono un’aurea particolare, come l’opale, ritenuta potente pietra magica per fronteggiare disturbi riguardanti il cuore, perché ha il potere di liberare dall’angoscia. Interessante è poi la storia della nefrite, dal colore verde, il cui nome deriva dal greco “nephron” che significa rene: non a caso presso le civiltà del Sudamerica questa pietra era usata per realizzare amuleti diretti a produrre benefici proprio sui reni.
La litoterapia moderna
Le conoscenze del passato sono state analizzate e perfezionate negli anni Settanta del secolo scorso, grazie al lavoro compiuto da Claude Bergéret e dal dottor Max Tétau, medico omeopata francese, presidente della Società medica di bioterapia. Insieme hanno sviluppato e approfondito il concetto di litoterapia, una metodologia che utilizza in forma terapeutica determinati minerali. Derivante dalla parola greca “litos” che significa “pietra”, questo metodo di cura naturale sfrutta in modo globale l’azione benefica delle rocce, poiché tutti i componenti minerari vengono impiegati in modo sinergico, potenziando l’efficacia del rimedio. I minerali impiegati secondo i principi della litoterapia aiutano l’attività degli enzimi nel corpo, favorendo il metabolismo.
Che cos’è la litoterapia dechelatrice?
Spesso la litoterapia viene associata alla parola “dechelatrice”, un termine un po’ complesso che indica la capacità di liberare sostanze nutritive, indispensabili per l’organismo. La litoterapia fa parte di quei metodi naturali che sfruttano le stesse virtù dell’omeopatia; infatti, i minerali vengono diluiti in acqua in concentrazioni molto basse e poi dinamizzati, cioè agitati dopo la diluizione. La litoterapia è utile quindi per sciogliere i blocchi enzimatici e per decontaminarsi dagli agenti inquinanti esterni. Non a caso, già in passato la litoterapia era impiegata per curare avvelenamenti e intossicazioni.
Le costituzioni litoterapiche
Il dottor Max Tétau ha individuato alcune differenze e similitudini nell’insieme degli elementi legati al patrimonio genetico individuale. Dalle analisi sono emersi tre diversi biotipi o costituzioni litoterapiche che ha chiamato: granitica, magnesica, mercuriale.
Il biotipo granitico. Corrisponde alla costituzione carbonica dell’omeopatia: è basso, robusto, forte, tendente all’obesità, all’artrosi, all’ipertensione arteriosa, alle alterazioni del metabolismo. I minerali indicati per chi ha la costituzione “granitica” sono, tra gli altri: granito, mica, grafite, lazulite.
Il biotipo magnesico. Corrisponde alla costituzione fosforica in omeopatia: è longilineo, esile, arguto e tendente all’ipersensibilità nervosa, all’ipotensione arteriosa, alle infezioni e alle allergie. I minerali indicati per chi ha la costituzione di tipo “magnesico” sono: diopside e dolomite.
Il biotipo mercuriale. Corrisponde alla costituzione fluorica dell’omeopatia: presenta asimmetrie e alterazioni della crescita ed è tendente a distorsioni e varici. I minerali indicati per chi ha la costituzione di tipo “mercuriale” sono: fluorite, iodargirite, cinabro.
Consigli
Medici e farmacisti specializzati possono prescrivere le posologie più indicate in base al biotipo. È bene rivolgersi a veri esperti qualificati ed è importante seguire le specifiche regole di assunzione dei preparati litoterapici.
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