Sette idee per vivere l’atmosfera natalizia tra lo shopping nei mercatini, passeggiate in borghi vestiti a festa e mirabili opere d’arte.
Liverpool, comunità pronta al cambiamento
Il comune di Liverpool punta a rafforzarne l’identità culturale e per il 20124 ha un progetto ben preciso di rivalutazione e cittadinanza attiva
Duecento anni fa la città di Liverpool, che si estende
lungo il fiume Mersey, aveva il porto più importante del
mondo. Oggi una parte dei rinomati Docklands è stata
restaurata: gli Albert Dock con musei, negozi, alberghi. Un
laboratorio della Facoltà di Architettura
dell’Università di Liverpool, in collaborazione con lo
studio di architettura zurighese “Xspace”, ha individuato, oltre
alla necessità di spazi verdi in punti strategici, anche
quella di ricollegare quella parte dei Docklands ancora abbandonata
con il resto della città. Un progetto di Greg Keeffe
“Bio-Port Free Energy City” dell’Università di Leeds,
invece, utilizzerebbe lo spazio dei Docklands per la produzione di
alghe da convertire in biofuel e da utilizzare come carbon
sink.
Il comune di Liverpool si è prefissato una serie di
obiettivi da raggiungere per il 2024. La città mira a essere
la più visitata del Regno Unito dopo Londra, e con il
programma “Sustainable Community Strategy” punta a rafforzare il
benessere e la salute della sua cittadinanza: ogni individuo
dovrebbe beneficiare di condizioni di vita migliori. Sono cinque le
aree individuate (“competitivity”, “connectivity”, “health and
wellbeing”, “distintive sense of place” e “thriving
neighbourhoods”) attraverso cui innescare i meccanismi di
cambiamento, per integrare le caratteristiche della matrice
eterogenea di cui la città è composta e per
riconoscere la specificità dei quartieri. Questo significa
che la diversità culturale è parte del tessuto che
rende la città vitale e nessuno dovrebbe essere senza
dimora.
Il rapporto “Zero Carbon Britain”, presentato nel 2010, pone, fra
le altre, questa domanda: “Why we want to do it?”: perché
vogliamo ridurre le emissioni di anidride carbonica e cambiare
l’andamento insostenibile dell’assetto planetario? Questo rapporto
dettagliato e ottimista propone non solo la teoria, ma anche chiari
passaggi pratici di come sia possibile ridurre rapidamente le
emissioni responsabili del surriscaldamento del pianeta, riportando
equilibrio fra l’attività dell’uomo e la salute
dell’ambiente. Il rapporto individua e definisce quattro strategie:
prima di tutto consumare meno energia attraverso trasporti puliti e
l’efficienza energetica
dei palazzi; soddisfare il fabbisogno di energia da fonti
rinnovabili; terzo valutare l’impatto dell’uso del suolo; e infine,
agire sulla legislazione per produrre gli incentivi necessari alla
creazione di nuovi posti di lavoro. Ogni individuo deve essere
consapevole del proprio consumo energetico, e il governo può
intervenire con comunicazione mirata e una legislazione
appropriata.
Non lontano dalla Dyfi Biosphere e immerso nella Dyfi Valley in
Galles, si trova il Centre for Alternative Technology (CAT) che
coordina il rapporto Zero Carbon Britain. Sin dalla sua fondazione
nel 1973 è specializzato nella ricerca sull’energia
alternativa, all’educazione ambientale e alla sostenibilità.
Al suo interno si trovano il Wales Institute for Sustainable
Education, e il Graduate School of the Environment. Inoltre, il suo
centro visitatori dà la possibilità di conoscere i
principi della vita sostenibile. Nel Centro sono state sviluppate
soluzioni pratiche e applicabili a ogni aspetto della
vivibilità sostenibile: dagli edifici passivi all’orto
biologico, al sistema per l’approvvigionamento dell’acqua, alla
tecnologia solare per il riscaldamento. Uno dei suggerimenti
proposti ai visitatori, per esempio, è quello di riempire le
cisterne d’acqua manualmente cosi da conoscere e monitorare il
proprio abituale consumo di questa risorsa. In questo modo il
Centro infonde il messaggio non solo della necessità di
vivere al di fuori dei meccanismi consumistici, ma di quanto sia
fondamentale riconoscere le proprie abitudini rispetto alla
disponibilità delle risorse del pianeta. Il risveglio
dell’individuo è il risveglio dell’umanità.
DA NON PERDERE
La convenzione internazionale Ramsar classifica il Dee Estuary fra
le zone umide nel mondo hotspot per la biodiversità. A
livello europeo il Dee Estuary fa parte dei siti identificati da
Natura 2000 per la tutela di specie rare e in via di estinzione.
È un luogo che richiama gli uccelli migratori e dove esiste
un monitoraggio costante del loro passaggio; ideale per le
passeggiate e il birdwatching. Liverpool è stata designata
dall’UNESCO Maritime Mercantile City in riconoscimento del suo
porto e delle innovazioni portuali succedutesi dal ‘700 al ‘900.
Nell’Albert Dock si trovano musei quali il Tate Liverpool, il Museo
marittimo e il Beatles Story.
BUONO A SAPERSI
Il clima del nord-ovest dell’Inghilterra è influenzato
dall’Oceano Atlantico, che lo rende ventoso e piovoso. Il periodo
dell’anno più mite va da metà maggio a metà
settembre, quando le temperature a Liverpool vanno dai 15 ai 20
gradi. In Inghilterra la moneta è il pound, equivalente a
circa 85 centisimi di euro. Rispetto all’Italia, l’Inghilterra
è un’ora indietro dal momento che il fuso orario di
Greenwich passa da lì. La lingua è naturalmente
l’inglese, ma non tutti lo parlano come lo parla la regina, quindi
pronti ad abituarsi ad accenti locali difficilmente traducibili e
comprensibili dall’orecchio inesperto.
COSA CI PIACE
Penny Lane: non solo una canzone dei Beatles.
È una strada amata da studenti, turisti e residenti. Anche
se la traduzione letterale di lane è vicolo, percorrendo la
lunghissima strada si trovano i locali citati nella canzone.
Il locale MelloMello Jazz Cafe, si presenta come
salotto conviviale (communal living room), dove si può
ascoltare musica dal vivo e bere birre e vini biologici. Musica,
artisti locali e serate dedicate alla poesia, alla commedia e al
teatro spontaneo.
Il centro sociale Next to Nowhere ha al suo
interno una libreria, News from Nowhere, e un
caffè-ristorante vegano, Food from Nowhere. Il centro
è luogo d’incontri per gruppi di impegno sociale come il
Climate Action Network.
Liverpool International Inn e il Cocoon Pod Hotel,
sono due esempi di un’offerta di soggiorno ecologico nel centro di
Liverpool. L’ospite trova in camera una guida all’uso consapevole
dell’acqua.
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