Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 diventa ufficiale
I ministri del Consiglio europeo dicono stop alla auto a benzina e diesel dal 2035. Ma rimane aperto uno spiraglio per i combustibili alternativi.
- Il Consiglio dei ministri dell’Ambiente europei è arrivato a un accordo sul pacchetto Fit for 55.
- Tra le decisioni, anche lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035.
- Alcuni ministri (Italia e Germania) chiedono proroghe per auto di lusso e carburanti alternativi.
La fumata bianca sullo stop alle vendite di auto a benzina e diesel dal 2035 è arrivata nella notte tra il 28 e il 29 giugno. I ministri dell’Unione europea, riuniti in Consiglio a Lussemburgo, hanno trovato un accordo per il provvedimento sul clima conosciuto come Fit for 55 che prevede, tra le altre cose, proprio lo stop ai veicoli a combustione.
Si tratta di un passo in più rispetto a circa un mese fa, quando la stessa decisione fu emendata dal Parlamento europeo. Ora la posizione del Consiglio europeo verrà negoziata con il Parlamento europeo e in autunno lo stop alla vendita di auto e furgoni inquinanti potrà diventare realtà.
I combustibili alternativi vogliono una seconda chance
Uno spiraglio rimane aperto per i combustibili alternativi, purché dimostrino di non produrre emissioni “allo scarico”. Questo significa che carburanti come quelli sintetici (cioè derivanti dagli scarti dei combustibili fossili o dalla CO2) o i biocarburanti potrebbero essere ammessi. Insomma, ciò che diversi stati chiedono – tra cui Italia e Germania – è di applicare il principio della neutralità tecnologica: non importa quale carburante si utilizza, l’importante è che sia carbon neutral.
L’ultima parola su questa proposta spetta alla Commissione europea, che valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e potrà riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici. Se per allora, i costruttori dimostreranno che i carburanti sintetici conseguono l’obiettivo emissioni zero per mezzo di tecnologie alternative all’elettrico, queste “saranno prese in considerazione con mente aperta”, ha detto Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione.
In una sua analisi, l’ong Transport&Envirnment ha dimostrato che un’auto alimentata unicamente da combustibili sintetici (prodotti utilizzando al 100 per cento energia rinnovabile) produrrebbe nell’intero ciclo di vita l’82 per cento di emissioni di CO2 in meno rispetto a un’auto a benzina tradizionale. Resta il fatto che comunque un’auto come quella appena descritta è più impattante di un’auto elettrica a batteria alimentata al 100 per cento con energia rinnovabile, senza contare che la combustione di e-fuel continua ad immettere inquinanti come gli ossidi di azoto (NOx) in atmosfera.
Deroghe per le auto di lusso
“Abbiamo chiarito cosa occorre per rendere accettabile per noi la proposta di mettere fine alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035”, ha spiegato il ministro della transizione ecologica italiano Roberto Cingolani. “Raggiungere la neutralità tecnologica mediante l’uso di combustibili carbon neutral dopo il 2035; attuare una progressiva eliminazione dei motori a combustione interna per furgoni, con una tecnologia adeguata per i veicoli pesanti; considerare deroghe specifiche per i piccoli costruttori”.
Le deroghe di cui parla Cingolani riguardano un’esenzione per i produttori cosiddetti “di nicchia”, ovvero quelli che producono meno di 10mila veicoli all’anno: questi ottengono una proroga di cinque anni. Tale eccezione è stata battezzata “emendamento Ferrari” perché rivolta in particolare ai marchi di lusso.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il 2 dicembre, i lavoratori della Volkswagen hanno iniziato una protesta contro la chiusura di tre stabilimenti. Il settore dell’auto in Europa è in crisi.
Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Mini fa un altro passo verso la transizione ecologica del marchio; come va e cosa offre la Aceman, elettrica compatta a metà fra Cooper e Countryman.
Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.