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Lo yack. La mucca delle nevi
I parenti selvatici delle mucche sono undici specie tra cui il bufalo, il bisonte americano e lo yack: la mucca delle nevi…
Questo animale ha una folta e lunga pelliccia che gli consente di
abitare oltre i 3 mila metri di altitudine e di affrontare i rigidi
inverni dell’altopiano Tibetano, avventurandosi anche fino ai 6
mila metri di altitudine alla ricerca di cibo.
Il senso maggiormente sviluppato è l’olfatto, che gli
consente la ricerca del cibo anche sotto la neve e di avvertire a
grandi distanze, quindi in anticipo, il suo naturale nemico: il
leopardo delle nevi.
La grande mole e le corna di cui sono dotati entrambi i sessi sono
temibili armi di difesa. Sempre a scopo di difesa si riuniscono in
grandi mandrie al cui interno i giovani e gli animali più
deboli sono protetti.
Grazie al suo sistema digerente lo yack riesce ad affrontare
temperature inferiori ai 40° sotto lo zero, persino
immergendosi in acque ghiacciate. Questo grazie al suo apparato
digerente.
Il cibo passa nella prima delle quattro “camere” in cui è
diviso il suo stomaco, chiamata rumine. Nel rumine il cibo fermenta
a 40° offrendo sufficiente calore per riscaldare il corpo
dell’animale. I micro organismi lì presenti ammorbidiscono
il cibo, che viene rigurgitato e masticato una seconda volta. Dopo
essere stato inghiottito per la seconda volta il cibo passa
attraverso le altre 3 “camere” dello stomaco nelle quali viene
degradato completamente.
La dieta dello yack è la più povera di tutti i
bovini: muschi e licheni raccolti dalle rocce grazie alla lingua,
rugosa e possente.
Lo yack si alimenta soprattutto di prima mattina e di sera,
restando il resto della giornata a ruminare tranquillamente, anche
in mezzo alle tormente di neve. Grazie al suo olfatto trova
l’acqua, laghi salmastri a 4-5 mila metri, resti del mare che
copriva l’Asia minore milioni di anni fa.
In passato i branchi selvatici erano formati da un numero variabile
da 20 a 1500 animali, ma purtroppo oggi non è più
così! Nonostante sia una specie protetta il suo trofeo
è ancora ambito, riducendo la specie a poche centinaia di
esemplari selvatici.
Invece lungo gli altipiani tibetani circolano circa 12 milioni di
yack domestici, indispensabili alla popolazione locale. Dagli yack
si produce, carne, latte, lana, pelle. Le feci vengono utilizzate
come combustibile e anche per costruire le case.
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