Il lockdown in corso a Shangai rallenta le operazioni del suo enorme porto. I ritardi potrebbero far aumentare il costo dei beni primari in tutto il mondo.
Operazioni rallentate e numerose navi in attesa nel porto di Shangai.
Il severo lockdown in atto nella città cinese ha diminuito la forza lavoro disponibile.
I prezzi dei beni fermi nelle navi potrebbero aumentare in tutto il mondo nelle prossime settimane.
Il porto cinese di Shangai sta affrontando un vasto e complicato traffico di navi a causa del lockdown per Covid-19 in corso nella città cinese. Più di 400 navi sono ferme nel tratto di mare davanti Shangai secondo gli ultimi dati disponibili sul sito MarineTraffic che monitora gli spostamenti navali nel mondo. Si tratta di un numero molto più alto del solito: le operazioni sono rallentate a causa della diminuzione di forza lavoro disponibile. Tutti i cittadini di Shangai, infatti, si trovano da circa un mese sotto un severo lockdown contro la diffusione di Covid-19; il porto locale ha continuato a operare normalmente, ma molti dipendenti sono assenti perché devono sottostare alle regole del lockdown totale voluto dalle autorità di Pechino. La congestione navale di Shangai rallenterà la catena di approvvigionamento mondiale e rischia di far aumentare i prezzi dei prodotti derivati dai beni bloccati nel porto.
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Nella megalopoli Shangai le strade sono vuote dato che ai 26 milioni di cittadini è stato vietato di lasciare la propria casa per evitare l’aumento di contagi da Covid-19. Da più di tre settimane le persone fanno affidamento sugli alimenti portati da funzionari governativi, ma la carenza di cibo sta provocando proteste e disagi. Un’altra conseguenza negativa del lockdown è l’inusuale traffico di navi nel porto di Shangai: MarineTraffic riporta in 459 le navi in attesa al 20 aprile 2022, un numero molto più alto rispetto alla media di 260 unità registrata a febbraio dello stesso anno.
“La congestione è più seria di quanto si possa immaginare – spiega a LifeGate Raffaele Manna, manager della compagnia di trasporti marittimi Eimskip –. Il collo di bottiglia che si è creato a Shangai provocherà ritardi anche negli altri passaggi della logistica”. Il lockdown ha impedito agli operatori del porto di raggiungere il posto di lavoro e per questo tutte le operazioni, da quelle di scarico dei container fino alla compilazione dei documenti doganali, sono notevolmente rallentate. L’ingresso e l’uscita dei camion è reso difficile a causa dei blocchi stradali in città. Quando il lockdown sarà rimosso, ci vorrà circa un mese per far tornare il traffico alla normalità secondo Manna.
Le conseguenze ai ritardi nel porto di Shangai
Gli esperti d’economia hanno espresso preoccupazione per l’impatto che il blocco del porto di Shanghai avrà sulle catene di approvvigionamento globali, in particolare per quanto riguarda i ritardi nelle consegne e l’aumento dei costi. “La Cina prevalentemente importa materie prime come grano e cerali, terre rare, silicone e alluminio. Lavorano questi elementi e li riesportano verso i mercati occidentali. I ritardi causeranno un aumento degli indici di inflazione in vari settori” spiega Manna. I prodotti derivati dai beni ora fermi a Shangai potrebbero subire un aumento del prezzo nei mesi a venire. Il commercio e la logistica mondiale si trovano già in una situazione negativa a causa del conflitto in corso in Ucraina: l’interruzione della navigazione nel mar Nero ha gravi conseguenze per i trasporti internazionali e le catene di approvvigionamento globali, soprattutto per quanto riguarda il costo del petrolio e del gas. Il sito delle Nazioni Unite afferma che il conflitto sta mettendo a rischio la fragile ripresa del commercio globale e l’impatto si farà sentire in tutto il pianeta. La guerra ha già cambiato i calcoli sull’inflazione: prima dell’invasione, un gruppo di aziende svizzere ha pubblicato le proprie previsioni per un aumento globale dei prezzi del 2,37% nel prossimo anno. Dopo lo scoppio della guerra, il numero è stato rivisto al 2,75%. Il costo dei prodotti finali destinati ad arrivare nei supermercati di tutto il mondo dovrebbe aumentare ulteriormente a causa del lockdown di Shangai.
Alcune compagnie navali stanno provando a mandare i propri mezzi in altri porti della Cina, tuttavia questo espediente implica dei costi aggiuntivi. “Lo spostamento verso altri porti cinesi come Shenzen e Qingdao comporta altri costi di trasporto. Shangai è il porto con uno dei volumi più grandi al mondo e ciò significa che le navi che approdano lì hanno maggiore capacità; anche i noli delle navi torneranno ad aumentare. Spostare l’arrivo o partenza su altri porti significa avere costi aggiuntivi da sostenere” conclude Manna.
Il drastico e continuato lockdown di Shangai sta provocando effetti negativi sui cittadini costretti in casa, ma le sue conseguenze potrebbero a breve provocare disagi in tutto il mondo.
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