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Un report mostra come la grande ztl londinese in 3 anni abbia migliorato la qualità dell’aria. I benefici maggiori proprio in quelle periferie che si opponevano alla Ulez.
Era la fine dell’agosto 2023 quando a Londra entrava ufficialmente in vigore l’estensione della Ultra low emission zone (Ulez), la zona a traffico limitato introdotta per la prima volta nel 2019 per ridurre l’inquinamento delle automobili che obbligava i veicoli più inquinanti a pagare una tassa giornaliera di 12,5 sterline per poter circolare in tutta la grande area metropolitana, dopo che la misura era già in vigore per i quartieri più centrali.
Da allora il piano ambizioso del sindaco Sadiq Khan che mirava a ripulire dallo smog la capitale britannica e a ridurre drasticamente le morti di inquinamento è proseguita, superando polemiche, atti di sabotaggio e accuse di elitismo. Nel 2024, un anno dopo l’introduzione della Ulez, i primi esiti benefici, con il miglioramento della qualità dell’aria e un impatto positivo sulla salute dei bambini; oggi, a 3 anni dall’introduzione, un nuovo report ne evidenzia ulteriori, importanti, vantaggi.
Proprio così. I vantaggi della Ulez continuano a farsi sentire e a tre anni dalla sua introduzione uno studio realizzato dalla Greater London Authority e ripreso dal quotidiano britannico Guardian rileva come i livelli di inquinanti mortali, collegati a un’ampia gamma di problemi di salute (dai tumori alle problematiche polmonari più severe, fino agli attacchi cardiaci), siano diminuiti, con i miglioramenti più significativi registrati nelle aree periferiche più rischio della capitale.
Proprio quei quartieri periferici che si erano fortemente opposti alla misura voluta dal sindaco Sadiq Khan e che invece adesso raccolgono i maggiori vantaggi, con una significativa riduzione dell’inquinamento ottenuta anche grazie all’eliminazione dalle strade delle auto più vecchie e inquinanti. “Quando sono stato eletto per la prima volta, i dati mostravano che ci sarebbero voluti 193 anni per riportare l’inquinamento atmosferico di Londra entro i limiti legali se avessimo seguito le logiche di allora. Grazie alle nostre politiche, già quest’anno potremmo raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti”, ha spiegato Sadiq Khan. Che sia l’addio alla nebbia londinese di dickensiana memoria?
Diversi consigli comunali della periferia londinese hanno presentato negli anni ricorsi legali contro l’introduzione della grande ztl londinese, ad oggi senza successo. Ma l’Ulez 6 Month Report pubblicato dalla Greater London Authority non lascia molti dubbi. I risultati, infatti, come sottolineato dal Guardian, dopo essere stati ampiamente esaminati da un gruppo di esperti indipendenti, ha definitivamente confermato che la Ulez ha avuto un impatto positivo e che la qualità dell’aria di Londra è migliorata sotto tutti gli aspetti e a un ritmo più veloce rispetto al resto del Paese.
Il rapporto citato copre il primo anno dall’espansione della ztl anche ai quartieri periferici ed è l’analisi più completa condotta finora. “La decisione di espandere la Ulez non è stata presa alla leggera – ha spiegato il primo cittadino di Londra – ma questo rapporto dimostra che è stata la scelta giusta per la salute di tutti i londinesi, per proteggere soprattutto i bambini e le persone più a rischio dalle patologie legate all’inquinamento atmosferico”.
Il rapporto ha evidenziato come la qualità dell’aria delle zone di Londra interessate dalla Ulez stia migliorando a un ritmo più veloce rispetto al resto dell’Inghilterra, soprattutto nelle periferie, dove le concentrazioni di inquinanti erano particolarmente preoccupanti. Nel dettaglio ad evidenziare una forte riduzione sono state le emissioni climalteranti, con una riduzione della CO2 in atmosfera equivalente a circa 3 milioni di viaggi aerei di sola andata Heathrow-New York.
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità applaude. Maria Neira, Director of environment, climate change and health dell’Oms, ha elogiato l’iniziativa londinese: “Migliorare la qualità dell’aria attraverso iniziative come la Ulez è cruciale per proteggere la salute pubblica e ridurre l’incidenza di malattie. Un’aria più pulita significa comunità più sane, tassi più bassi di malattie respiratorie e cardiovascolari e una migliore qualità della vita”.
I dati emersi dal report
I vantaggi della Ulez emersi dal rapporto fanno pensare… Nei quartieri più poveri della capitale inglese, dove le strade maggiormente trafficate sono più vicine alle abitazioni, c’è stata una riduzione dell’80 per cento delle persone esposte ad alti livelli di inquinamento; prima della Ulez, l’inquinamento a Londra causava circa 4mila morti premature all’anno. Ma l’introduzione della grande ztl ha avuto considerevoli vantaggi anche sulla riduzione dell’età media del parco auto circolante (in Italia fra le più vecchie d’Europa, con una media di 12,5 anni, fonte Unrae). Ma come funziona la Ulez? Semplice: le auto più inquinanti pagano 12,50 sterline al giorno (circa 15 euro) per circolare. Le auto a benzina con meno di 19 anni e quelle diesel con meno di 9 anni sono esentate. Gli ultimi dati dicono che il 97 per cento dei veicoli circolanti oggi è già in regola.
Beh, considerando i vantaggi ambientali, in parte simili a quelli ottenuti da quando Bologna ha introdotto “Città 30”, con le emissioni di biossido di azoto, legate al traffico, ridotte del 29 per cento si direbbe proprio di sì. Vantaggi ai quali, nel caso del capoluogo emiliano, vanno aggiunti anche i vantaggi in termini di sicurezza stradale, con una riduzione degli incidenti, del traffico, a fronte di un aumento della mobilità sostenibile con gli spostamenti in bicicletta, il bike e il car sharing in forte crescita. Insomma, la Ulez ci insegna che quando la politica ha il coraggio di fare scelte impopolari ma giuste, alla fine tutti ne beneficiano. Anche chi, all’inizio, protestava. Un messaggio che, forse, dovremmo ascoltare anche dalle nostre parti…
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