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Londra, vietati i manifesti che ritraggono corpi troppo belli per essere veri
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha deciso di vietare l’affissione di manifesti pubblicitari che mostrano fisici inarrivabili sui mezzi pubblici.
“In quanto padre di due ragazze adolescenti sono estremamente preoccupato da questo tipo di pubblicità che sminuisce le persone, in particolare le donne, facendole vergognare del proprio corpo. È tempo che questo abbia fine”, ha affermato il sindaco di Londra Sadiq Khan. La sua decisione di vietare l’affissione di manifesti pubblicitari che mostrano corpi belli e impossibili sui mezzi pubblici e nelle metro è stata resa pubblica agli inizi di giugno.
Non stupisce il fatto che, appena un mese dopo la sua elezione, il nuovo sindaco della capitale britannica abbia deciso di inaugurare il suo operato proprio con un’azione del genere. Nel suo programma, infatti, uno dei punti cardine è rappresentato dalla difesa dei diritti umanitari e, nella fattispecie, la lotta contro qualsiasi tipo di estremismo.
Non è certo la prima volta che l’Inghilterra si trova a discutere dei messaggi diseducativi trasmessi da pubblicità manifesto. L’anno scorso, per esempio, ad accendere il dibattito è stato un cartellone pubblicitario di una compagnia di bevande proteiche, la Protein World, che raffigurava una ragazza bionda in bikini con un fisico “perfetto” accompagnata dalla frase: “Are you beach body ready?” che significa “sei pronto per la prova costume?”.
Remove Protein World’s ads from NYC. Sign the petition! #beachbodyready @nattybumpss http://t.co/VYfpJ5vUPB pic.twitter.com/BYY1l08Ban
— About-Face (@aboutfacesf) 6 luglio 2015
All’epoca furono in molti a mobilitarsi per denunciare il manifesto inopportuno appellandosi all’Asa, organismo che vigila sulla correttezza della pubblicità, e firmando una petizione su change.org che ne richiedeva la censura. In entrambi i casi, però, non si riuscì a ottenere alcun riscontro positivo dalle autorità.
La società dei corpi perfetti
Il messaggio trasmesso dai canali d’informazione e dalla pubblicità è quello di una bellezza perfetta rappresentata da modelle alte e magrissime, il cui corpo viene spesso manipolato al computer per renderlo ancor più irraggiungibile e strumentalizzato per sponsorizzare qualsiasi tipologia di prodotto.
La promozione di tale canone di bellezza viene spesso vissuta come un affronto alla propria autostima. Infatti, nella realtà quotidiana, risulta alquanto improbabile essere in possesso di un fisico privo di imperfezioni. Pertanto, il mito del corpo perfetto che si è ormai impregnato nella società attuale rappresenta una minaccia alla salute di molte donne, soprattutto quelle più giovani.
Per intenderci: ritenere questo fenomeno il principale responsabile dell’aumento di disturbi alimentari negli adolescenti non è corretto, in quanto l’insorgere di patologie quali anoressia e bulimia è attribuibile a cause di natura ben diversa. È invece plausibile credere che la continua trasmissione di canoni di bellezza irraggiungibili può suscitare una maggiore difficoltà ad accettare e apprezzare il proprio corpo.
Nonostante molti credano che la decisione di Sadiq Khan sia troppo conservatrice per un’epoca in costante evoluzione, il messaggio che veicola può essere considerato molto profondo: non esiste un solo standard di bellezza a cui tutti devono puntare. La bellezza è un concetto astratto che trova la sua manifestazione ultima nell’esibire agli altri la propria individualità, ovvero nient’altro che se stessi.
Immagine in evidenza: la modella Kelly Brook è ritratta nuda in un manifesto pubblicitario affisso a Londra © Danny Martindale/Getty Images
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