Focus – L’economia negli anni di Trump
Quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti era al 4,7 per cento.
Fino alla crisi del coronavirus, la quota di persone prive di un impiego è scesa ulteriormente, arrivando al punto più basso degli ultimi 50 anni nel settembre del 2019, al 3,5 per cento.
Complice la pandemia, ad aprile il tasso di disoccupazione è tornato a crescere fortemente, arrivando al 14,7 per cento. Quindi è sceso al 7,9 per cento a settembre e al 6,9% a ottobre.
Nel 2016, ultimo anno dell’era Obama, la crescita economica degli Stati Uniti è stata dell’1,6 per cento.
L’anno successivo, ha raggiunto il 2,3 per cento.
Nel 2018 l’economia americana ha ulteriormente accelerato, arrivando ad un +2,9 per cento. Per poi scendere al 2,3 per cento nel 2019.
Con una riforma fiscale del 2017, Donald Trump ha ridotto fortemente le imposte sui redditi più elevati e ha abbassato quelle sulle società dal 35 al 21 per cento.
Tali misure hanno certamente sostenuto la crescita, ma hanno portato anche il deficit di bilancio a crescere del 26 per cento rispetto all’anno precedente, sfiorando i mille miliardi di dollari.
Con le misure anti-crisi del coronavirus, tuttavia, il deficit è triplicato nel 2020, superando i tremila miliardi di dollari. Il debito pubblico, di conseguenza, è cresciuto a 26.900 miliardi di dollari.