L’Arco di Augusto e l’anfiteatro
È l’Arco onorario più antico conservato nell’Italia settentrionale e segna l’ingresso alla città per chi proviene dalla via Flaminia, che collega Roma a Rimini. Eretto nel 27 a.C., celebra la figura di Ottaviano Augusto. Non lontano da qui, i resti dell’anfiteatro romano risalente al secondo secolo d.C., edificato all’epoca nelle vicinanze dell’antico porto. Costruzione imponente, la sua ampiezza era di poco inferiore a quella del Colosseo e ospitava almeno dodicimila spettatori.
Porta Montanara
Costruzione che risale al primo secolo a.C. e detta anche di Sant’Andrea, l’arco a tutto sesto e in blocchi di arenaria era l’ingresso della città romana per chi proveniva dai colli lungo la via aretina, percorrendo la valle del Marecchia.
Piazza tre martiri (il Foro)
La piazza, ora dedicata ai tre partigiani riminesi uccisi nella seconda guerra mondiale, costituiva il cuore della vita pubblica ed economica di Ariminum e per molto tempo fu dedicata a Giulio Cesare, come testimonia il cippo cinquecentesco posizionato al centro. Anche se Giulio Cesare nel De bello civili afferma di aver tenuto a Ravenna il suo famoso discorso in occasione dello storico passaggio del Rubicone, tradizione vuole che fu proprio in questa piazza che il condottiero, arringando i suoi soldati, pronunciò la sua famosa frase: “Alea iacta est!”, il dado è tratto.
Ponte di Tiberio
Punto di partenza delle vie consolari Emilia e Popilia, lungo settanta metri in pietra d’Istria, il Ponte di Tiberio, che ancora oggi collega la città e il suburbio (borgo San Giuliano), è considerato uno dei ponti romani più belli del mondo, simbolo indiscusso della grandiosità dell’Impero romano a Rimini, ma anche della caparbietà dei riminesi. Iniziato da Augusto nel 14 e completato da Tiberio nel 21 d.C., il ponte è sopravvissuto a una serie di minacce che hanno rischiato di distruggerlo (terremoti, inondazioni, usura e guerre), ed è diventato punto nevralgico nonché simbolo della città.
Oggi il ponte affaccia sul parco 25 Aprile, polmone della città che ospita aree fitness, zone dedicate allo sgambamento e aree gioco per bambini. Il Ponte è attualmente pedonalizzato e, grazie anche alla recente riqualificazione della nuova piazza sull’acqua che si affacciata sull’invaso, l’area è diventata tappa obbligata per momenti di relax, fra lezioni di yoga, pic nic a base di specialità romagnole a km 0 e passeggiate a filo d’acqua.
Domus del chirurgo
Oltre settecento metri quadrati di area archeologica musealizzata aperta al pubblico che raccontano duemila anni di storia: questo è il complesso archeologico individuato e portato alla luce in piazza Ferrari a partire dal 1989. La scoperta più importante del complesso è la domus del chirurgo, residenza della seconda metà del secondo secolo, che oggi prende il nome dalla professione del suo ultimo proprietario. La domus ospitava, infatti, una taberna medica, come testimoniano gli oltre centocinquanta strumenti chirurgici ritrovati ed esposti nel vicino Museo della Città.