L’Ue finanzia le rinnovabili con i soldi di chi inquina

Col programma NER 300, 19 progetti per la produzione di energia pulita saranno finanziati dall’Europa con 1 miliardo di euro. Ecco i due progetti italiani che hanno vinto il bando.

Produzione di energia da fonti rinnovabili, stoccaggio dell’anidride carbonica, creazione di nuovi posti di lavoro. Sono questi i tre obiettivi che la Commissione europea si prefigge di sviluppare con il programma di finanziamento Ner 300. Un investimento di ben 1 miliardo di euro a 19 progetti in tutta Europa proveniente dal sistema Ets (Emission trading system), ovvero il mercato dei crediti di carbonio.

 

Una volta completati, i progetti consentiranno di aumentare la produzione annua di energia rinnovabile nell’Ue di quasi 8 terawatt/ora, energia che corrisponde al consumo elettrico annuo di Cipro e Malta messi insieme. Il progetto per la cattura e lo stoccaggio di carbonio consentirà di catturare 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti alla rimozione dalle strade di oltre un milione di autoveicoli.

 

Soddisfatta Connie Hedergaard, commissaria responsabile per l’Azione per il clima: “Con questi progetti, che rappresentano una novità assoluta, contribuiremo a proteggere il clima e a rendere l’Europa più indipendente dal punto di vista energetico. Il miliardo di euro assegnato oggi consentirà di raccogliere altri 900 milioni di euro in investimenti privati”.

 

 

Europa all’avanguardia. In testa ai finanziamenti c’è il progetto inglese White Rose, che riceverà 300 milioni di euro, e che prevede di catturare e stoccare  il 90 per cento della CO2 prodotta dalla combustione del carbone nella centrale elettrica di Drax nello Yorkshire. Uno dei primissimi esperimenti che potrà poi essere esteso ad altre centrali. Al secondo posto c’è un impianto di produzione di bioenergia in Svezia, mentre hanno ricevuto una buona parte dei fondi anche progetti legati all’energia oceanica.

 

Innovazione italiana. L’Italia riceve rispettivamente 40 milioni per il progetto Mazara Solar e 85 milioni per Puglia Active Network. Il primo sarà realizzato in Sicilia e rappresenta uno dei primi grandi progetti di solare a concentrazione: una grande torre produrrà vapore ad altra temperatura che muoverà una turbina che produrrà energia elettrica. La produzione di energia prevista è di 534 GWh nei primi cinque anni di funzionamento.

 

Il secondo invece che sarà realizzato appunto in Puglia e che prevede la partecipazione di Enel, punta a creare una smart grid, ovvero una rete intelligente che sia in grado di gestire le richieste di energia controllando i flussi di potenza, la fluttuazione della domanda e dell’offerta, la riduzione delle perdite e una rete di ricarica per veicoli elettrici, il tutto integrato in un network.

 

“In Europa verranno spesi quasi 2 miliardi di euro per le tecnologie rispettose del clima”, spiega la Commisaria. “È un contributo alla riduzione della fattura energetica che ammonta a oltre 1 miliardo di euro al giorno, che l’Europa paga per l’importazione di combustibili fossili”.

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