Luis Arce, candidato di sinistra e uomo vicino all’ex capo di stato Evo Morales, è stato eletto presidente delle Bolivia al primo turno. Secondo le informazioni diffuse dalla stampa internazionale, avrebbe infatti vinto le elezioni al primo turno, superando la soglia del 50 per cento dei voti ed evitando così di dover andare al ballottaggio.
Muy agradecidos con el apoyo y confianza del pueblo boliviano. Recuperamos la democracia y retomaremos la estabilidad y la paz social. Unidos, con dignidad y soberanía #VamosASalirAdelantepic.twitter.com/vFO9Mr1o44
— Luis Arce Catacora (Lucho Arce) (@LuchoXBolivia) October 19, 2020
Luis Arce ha battuto l’ex presidente Carlos Mesa
Va detto che lo spoglio procede a rilento: a sette ore dalla chiusura dei seggi era stato scrutinato meno del 10 per cento delle schede. Ma le proiezioni indicano che la distanza tra Arce e il suo rivale, il centrista Carlos Mesa (già presidente dal 2003 al 2005), risulta molto elevata: superiore ai 20 punti percentuali (il 52,4 per cento contro il 31,5). Evo Morales ha rivendicato dall’Argentina, nazione nella quale è rifugiato, la vittoria del suo partito e si è congratulato con i militanti.
Ayer denunciamos que era sospechoso el levantamiento del Direpre a pocas horas del día de las elecciones. Ahora, las empresas encuestadoras se niegan a publicar los resultados a boca de urna. Están escondiendo el gran triunfo del pueblo representado por el MAS-IPSP.
Luis Arce, 57 anni, è un economista, già ministro delle Finanze dal 2017 al 2019, e membro del Movimento verso il socialismo (Mas-Ipsp): lo stesso di Evo Morales, che ha rassegnato le dimissioni nel mese di novembre del 2019, denunciando un tentativo di colpo di stato. Nonostante la vittoria, tuttavia, ciò che sembra profilarsi è un governo che coinvolga anche le opposizioni: “Lavoreremo per tutti i boliviani, attraverso un esecutivo di unità nazionale”, ha dichiarato Arce, con a fianco il suo vice, David Choquehuanca.
Lo spoglio delle schede procede a rilento per una decisione del tribunale elettorale della Bolivia
L’attuale presidente Jeanine Añez – appartenente al Movimento socialdemocratico, formazione di centro-destra – ha inoltre già ammesso la vittoria del Mas: “Attendiamo i dati definitivi, ma sulla base di quelli a disposizione, Arce e Choquehuanca hanno vinto le elezioni”, ha dichiarato. Le prime indicazioni risultano d’altra parte in linea con i sondaggi della vigilia, che davano il candidato di sinistra attorno al 53 per cento, contro il 30 di Mesa.
Va detto inoltre che la lentezza nello scrutinio è figlia di una decisione del tribunale elettorale della Bolivia, che ha deciso di non approvare il metodo dello “spoglio rapido”, effettuato tramite fotografie dei verbali inviate dai seggi. Si è scelto al contrario di privilegiare un conteggio manuale completo, effettuato nei centri dipartimentali. Ciò per assicurare la correttezza delle operazioni ma anche per evitare tensioni sul territorio. Le violenze post-elettorali del 2019 erano infatti sfociate in gravissimi scontri, nel corso dei quali avevano perso la vita 36 persone.
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