M-Kopa solar, la prima tv digitale e rinnovabile del Kenya

Le regioni rurali del Kenya che non hanno accesso alla rete elettrica possono guardare la prima televisione digitale grazie all’energia solare.

Un televisore da 16 pollici, una torcia, due lampade a basso consumo, un caricabatterie per telefono cellulare, una radio e un pannello solare da 8 watt: è il contenuto del kit distribuito ai suoi clienti dalla startup M-Kopa solar, in lingua swahili “prendere in prestito dal Sole”. Il tutto alimentato, rigorosamente, dall’energia solare.

Accesso all’energia, pulita, per tutti

“Il nostro obiettivo è consentire a tutti l’accesso all’energia pulita ad un basso costo” spiega Jesse Moore, amministratore delegato e co-fondatore della società che, grazie ad un accordo con l’operatore locale Safaricom, utilizza il sistema M-Pesa, per i pagamenti tramite cellulare.

 

“Chiunque abiti in una zona del Kenya non coperta dalla rete locale di energia elettrica, ma anche chi decida di alimentarsi in modo alternativo, da oggi potrà farlo ordinando il suo kit e pagandolo con un sms”. Il kit costa 35 dollari una tantum a cui si aggiungono 50 centesimi al giorno per un anno.

 

Le rinnovabili al servizio della comunicazione

Il Kenya spende ogni anno circa un miliardo di dollari per fonti di energia alternativa all’elettricità, alcune delle quali altamente inquinanti come il cherosene. “Questo sistema fa dell’energia solare non solo una scelta più conveniente, ma anche comoda. Con oltre 20mila abitazioni illuminate oggi grazie a M-Kopa, Moore definisce il suo lavoro “estremamente gratificante”. Inoltre, la nuova frontiera della comunicazione amica del clima è un business in crescita costante: al momento sono già più di mille gli smartphone a energia solare venduti ogni mese.

 

 

Ma la vera rivoluzione è la tv: “Chiunque vuole una tv oggi in Africa. Per guardare le notizie, certo, c’è la radio ma i film vanno forte e il kit consente anche a chi non ha nessun collegamento alla rete elettrica di possederne uno” spiega il responsabile secondo cui in un continente privo di infrastrutture la possibilità di avere energia pagando al consumo “è un fatto rivoluzionario”.

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