
Si terrà il 25 gennaio e l’approccio sarà One health: la salute degli animali per la salute dell’ambiente e dell’uomo.
Gli orrori dell’allevamento attraverso gli occhi di un maialino: nel cortometraggio M6nths non ci sono parole per descrivere immagini che parlano da sole.
“Hai mai provato a vedermi per quello che sono?”, recita la canzone che accompagna il trailer di M6nths ed è anche la domanda che il protagonista rivolge ad ognuno di noi. Nel cortometraggio di dodici minuti della regista Eline Helena Schellekens abbiamo l’opportunità di vedere con gli occhi di un maialino l’allevamento dov’è nato, senza alcuna voce narrante: non ce n’è bisogno.
Il buio è ciò che colpisce di più. La luce filtra da una finestrella polverosa, fuori si agitano le foglie degli alberi accarezzate dal vento, una farfalla si posa sul vetro. La osserviamo. Vorremmo tanto raggiungerla, giocarci, correre sull’erba mentre lei vola sopra la nostra testa. Ma non possiamo farlo. E mai potremo.
Se fossimo liberi, potremmo vivere fino a dieci anni. Invece la nostra vita durerà al massimo sei mesi. Non lo sappiamo, ma per qualche motivo proviamo paura. Continuamente. I nostri fratellini ci spingono, la gabbia è angusta. Abbiamo fame, ma per la mamma sdraiarsi ad allattarci è complicato e faticoso. La farfalla è ancora lì. Cosa c’è al di là del vetro?
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Eline Helena Schellekens, olandese, ha realizzato il cortometraggio M6nths (Sei mesi) mentre studiava all’università dell’Inghilterra dell’ovest, a Bristol. Prima di scrivere la tesi, ha filmato per un mese la vita dei maialini all’interno di vari allevamenti francesi, belgi e del Regno Unito. Per questo ha ricevuto il Panda award, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per le produzioni sulla natura. E ha deciso di supportare l’Iniziativa dei cittadini europei contro le gabbie negli allevamenti, End the cage age: sino al 18 febbraio, M6onths è visibile in esclusiva sui siti delle 140 associazioni che sostengono la causa, tra cui Legambiente, Lav, Animal equality, Enpa. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme per chiedere alla Commissione europea di porre fine al trattamento disumano riservato agli oltre 300 milioni di animali che soffrono in gabbia. Hanno già firmato la petizione 399.233 persone.
“End the Cage Age” chiede la fine dell’uso di ogni tipo di #gabbia per allevare #animali a scopo alimentare, ed è sostenuta da una cordata di più di 100 associazioni in 24 paesi. Firma e fai firmare ✍️ https://t.co/D15p3zJQA4 ?#endthecageage #europasenzagabbie pic.twitter.com/I2hhHCr6YB
— Lega del Cane (@LNDC_NAZIONALE) 13 novembre 2018
“È appena iniziato in Cina l’anno del maiale. Potrebbe essere l’occasione per conoscere meglio un animale tanto intelligente”, spera la regista. Sempre più persone scelgono di rinunciare alla carne sapendo come viene prodotta, processo che richiede peraltro grandi consumi d’acqua ed energia e produce la maggior parte delle emissioni di gas serra che ogni anno la nostra società immette nell’atmosfera. Due cose sono certe: è meglio munirsi di fazzoletti prima di vedere M6nths e tutti gli animali, maialini compresi, meritano di godere delle piccole gioie che la vita riserva ad ogni creatura.
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Si terrà il 25 gennaio e l’approccio sarà One health: la salute degli animali per la salute dell’ambiente e dell’uomo.
La struttura andrà ad ampliare il già esistente canile della Muratella, e darà precedenza a chi ha adottato un animale da canili o gattili.
Ce lo ha ricordato l’orca Tahlequah che, come già accaduto nel 2018, ha perso un cucciolo e ne culla tristemente il corpo, prima di lasciarlo andare.
Dopo 60 anni di ricerche, è stata scoperta la mutazione genetica che tinge di ginger la pelliccia dei gatti.
Prevista per ora l’uccisione di 30 esemplari, ma i lupi a rischio sono 170, con “l’aiuto” della Convenzione di Berna.
Un emendamento rende più difficile fare ricorso e a stabilire i calendari, oltre a Ispra, sarà un organo politico. Le associazioni scrivono al Quirinale.
Il 10 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti per gli animali. Animal Equality scende in piazza a Milano per dare voce a chi non ce l’ha, per fermare la sofferenza degli animali.
Il Comitato permanente della convenzione di Berna, ignorando i pareri del mondo scientifico, ha deciso di accogliere la richiesta da parte dell’Unione europea di declassare lo status di protezione del lupo.
Gli esemplari di lemuri e tartarughe erano stati prelevati in Madagascar e portati in Tailandia. Quindici persone arrestate nei due paesi.