Un emendamento rende più difficile fare ricorso e a stabilire i calendari, oltre a Ispra, sarà un organo politico. Le associazioni scrivono al Quirinale.
Perché i macelli in Italia hanno bisogno di più controlli
La mancanza di controlli fa aumentare gli abusi sugli animali nei macelli. Animal Equality presenta una petizione per cambiare questa realtà inaccettabile.
Si calcola che in Italia vengano macellati ogni anno circa 700 milioni di animali: la paura e le sofferenze vissute da un animale all’interno di qualunque macello vanno al di là di ogni immaginazione. Ma le sofferenze di questi individui vengono se possibile aumentate dalla negligenza degli operatori, dalla velocità che impone la catena di montaggio, dal pressapochismo e dalle incorrettezze nelle pratiche di stordimento. Gravi abusi che sono resi purtroppo possibili da una mancanza sistematica di controlli e di leggi volte a punire severamente chi provoca inutili sofferenze agli animali nei macelli.
Paura e sofferenza degli animali nei macelli
Per fare un esempio nel 2021 il team di Animal Equality ha condotto un’inchiesta all’interno dell’impianto di macellazione Zema S.r.l., dove tra maltrattamenti, violazioni sistematiche delle norme sul benessere animale, e casi di vere e proprie uccisioni crudeli venivano uccisi circa tremila animali a settimana. Dopo aver mostrato al pubblico gli orrori che accadevano in questo luogo Animal Equality ha presentato due esposti presso la procura di Cremona contro i responsabili di maltrattamento sugli animali all’interno del macello e il titolare dell’azienda è stato chiamato a rispondere delle azioni commesse da lui e dagli altri operatori.
Due udienze dopo il giudice del tribunale di Cremona gli ha consentito però la “messa alla prova”, ovvero la possibilità di sospendere il processo a patto che svolga lavori di pubblica utilità. Le denunce relative all’inadeguatezza della struttura, ovvero ai problemi strutturali che impedivano di fatto di svolgere la macellazione senza creare sofferenza negli animali, sono state respinte.
Questo esito dimostra ancora una volta come le pene previste in Italia per reati contro gli animali siano scarse e inadeguate perché i colpevoli di abusi paghino per i loro crimini crudeli. Tutto questo però è inaccettabile, la tutela degli animali è stata riconosciuta anche nella Costituzione italiana ed è dovere del nostro Stato quindi assicurarsi di fare il possibile per proteggere gli animali che ancora oggi purtroppo finiscono nei macelli. Per farlo servono dei cambiamenti, quelli che Animal Equality propone nella sua petizione rivolta al governo sono:
- L’introduzione di norme specifiche per punire i maltrattamenti nella fase di stordimento e macellazione;
- L’obbligo di installare telecamere nei macelli come deterrente per le infrazioni;
- L’abolizione di qualunque deroga allo stordimento in via definitiva;
- L’incremento dei controlli atti a identificare e denunciare alle autorità competenti qualunque forma di maltrattamento sugli animali.
Si tratta di primi passi necessari se vogliamo più giustizia per tutti gli animali, inclusi i milioni che ogni giorno ancora soffrono a causa dell’industria alimentare. Un altro piccolo passo è quello che può fare ognuno di noi: ogni giorno, spesso senza pensarci, prendiamo una serie di piccole decisioni sugli alimenti che portiamo sulle nostre tavole e i macelli e gli allevamenti sono strettamente correlati a tutto questo.
Riconoscere che siamo noi a decidere cosa mangiare è il primo passo per mettere in pratica la nostra consapevolezza e adottando una dieta a base vegetale è fondamentale per contribuire a fermare la crudeltà e l’uccisione degli animali. Rifiutando di acquistare prodotti di origine animale, si contribuisce a ridurre la richiesta, il che garantisce che un numero minore di animali venga allevato per soffrire e morire negli allevamenti e nei macelli.
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