Centomila persone alla manifestazione di Libera! per le vittime della mafia. L’abbraccio tra don Ciotti e Antonio Decaro: “È la tua vita che parla”.
Lotta alla mafia, nel ricordo di Giovanni Falcone le piazze si riempiono di legalità
Manifestazioni ed eventi per ricordare il magistrato antimafia Giovanni Falcone si sono tenuti in tutta Italia, a 24 anni dalla strage di Capaci.
Non una, ma nove diverse piazze italiane hanno ricordato Giovanni Falcone nel giorno del 24esimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita l’indimenticato magistrato antimafia, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Non solo Palermo dunque, dove 800 studenti hanno assistito alle celebrazioni (in diretta tv sulla Rai che ha dedicato un ampio speciale al ricordo di Falcone) nella cosiddetta aula bunker del carcere dell’Ucciardone dove si tenne il maxi-processo alla mafia a cavallo degli anni Ottanta e Novanta.
#PalermoChiamaItalia
In migliaia all’albero Falcone.Prima il silenzio nel ricordo delle vittime poi l’inno nazionale pic.twitter.com/aD7eaADOBC— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 23 maggio 2016
Palermo chiama Italia
Palermo chiama l’Italia è stato il motto della giornata. E l’Italia ha risposto: da Bari a Milano, da Potenza a Pescara, da Roma alla provincia di Reggio Calabria passando per Napoli e Firenze. Altrettante piazze hanno ospitato un grande evento diffuso a cui hanno partecipato almeno 50mila persone. Quasi tutti ragazzi, perché il tutto è stato organizzato direttamente dalla Fondazione Falcone e dal ministero dell’Istruzione, che conta proprio sui ragazzi per una lotta alla mafia che sia soprattutto culturale.
1, 2, 3, 4, 5, 10, 100 passi! #PalermoChiamaItalia #23maggio @23maggioItalia pic.twitter.com/WwQvpkmGCJ
— Miur Social (@MiurSocial) 23 maggio 2016
Le testimonianze di chi ha “visto” la mafia
“Abbiamo bisogno e crediamo in tutti voi, nel vostro impegno, nelle vostre idee e soprattutto nei vostri sorrisi, che non sono risate fine a se stesse, ma espressioni di entusiasmo e partecipazione”, ha spiegato ai giovani Maria, sorella di Giovanni Falcone e presidente dell’associazione omonima. “Il 23 maggio che non rappresenta una messa di commemorazione bensì il coronamento di qualcosa che parte dalla speranza e volontà di cambiamento”. Per Pietro Grasso, presidente del Senato, siciliano, ex procuratore nazionale antimafia, allievo dell’ex magistrato, Falcone “era un uomo capace di resistere a qualunque cosa: ad una vita blindata, ai tentativi di delegittimazione, alle amarezze professionali, alla lentezza della politica nel dare ai magistrati tutti gli strumenti necessari per combattere al meglio la mafia”.
Anche per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un altro che ha conosciuto la mafia da vicino (il fratello Piersanti, allora governatore della Sicilia, fu ucciso da Cosa Nostra nel 1980), quella del 23 maggio non è solo la data in cui è morto un eroe, ma anche la data di una rinascita, “l’avvio di una riscossa morale, l’apertura di un nuovo orizzonte di impegno grazie a ciò che si è mosso nel Paese a partire da Palermo e dalla Sicilia, grazie alla risposta di uomini delle istituzioni, grazie al protagonismo di associazioni, di giovani, di appassionati educatori e testimoni”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Matteo Messina Denaro è stato ucciso dal tumore al colon che da tempo lo aveva colpito. Mai pentito, porta con sé nella tomba innumerevoli segreti.
Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro è ricoverato nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove le sue condizioni di salute stanno peggiorando.
Don Pino Puglisi fu ammazzato dalla mafia il 15 settembre 1993. Con la sua parrocchia e il suo coraggio offrì a Palermo un’alternativa. Questa è la sua storia.
Dalla nascita ai giorni nostri, cosa è stata e cosa è la ‘ndrangheta. La mafia calabrese misteriosa, internazionale, ricchissima e resiliente.
Fa discutere l’elezione di Chiara Colosimo alla presidenza della commissione bicamerale Antimafia: chi è la neopresidente e perché si parla tanti di lei.
Arrestati nel 1994, i fratelli Graviano sono implicati nelle più gravi stragi mafiose. Da allora, non hanno mai collaborato con la giustizia.
Insegnante e produttore di olio siciliano, Nicola Clemenza da anni porta avanti una battaglia per la legalità dopo l’attentato mafioso che lo ha colpito.
L’anarchico Alfredo Cospito è da quasi sei mesi in sciopero della fame per chiedere l’abolizione del 41bis. Ripercorriamo la sua intricata vicenda giudiziaria.