![Piccoli agricoltori, i migliori custodi della biodiversità](https://cdn.lifegate.it/EOUPLgaoGI7reVZBuqpJvbxZosM=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2021/03/coltivazione-arance.jpg, https://cdn.lifegate.it/16LiQGPsesFlZN5eRJxXiFWBzOQ=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2021/03/coltivazione-arance.jpg 2x)
La tutela della biodiversità è fondamentale per la resilienza dell’ambiente e per la nostra sicurezza alimentare. Due storie raccontano come l’agricoltura biologica agisca in armonia con essa.
Il magazine Biorfarm dedicato ai piccoli agricoltori.
La tutela della biodiversità è fondamentale per la resilienza dell’ambiente e per la nostra sicurezza alimentare. Due storie raccontano come l’agricoltura biologica agisca in armonia con essa.
Coltivare la terra, ma non solo: sempre più aziende agricole aprono le loro porte ai visitatori per proporre esperienze e condividere valori.
La riscoperta dei frutti antichi significa tutela della biodiversità, oltre che dell’ambiente e della salute. E dal Piemonte alla Calabria, l’Italia è piena di varietà da riportare sulle tavole.
Due progetti collegati a Biorfarm dimostrano come si possa coniugare l’agricoltura con aspetti sociali e di socialità e come il metodo bio giochi un ruolo imprescindibile in questo.
Con Biorfarm, la prima azienda agricola diffusa e condivisa, puoi adottare un albero da frutto ed entrare nel mondo di tanti piccoli produttori biologici.
Qui ti raccontiamo le loro storie “dal campo”. Biorfarm nasce nel 2015, da un’idea di Osvaldo De Falco e del suo socio, Giuseppe Cannevale, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole biologiche del territorio italiano. La piattaforma dà ai produttori la possibilità di “mettere in rete” i propri campi, creando dei veri e propri “frutteti digitali”, che i consumatori possono conoscere e apprezzare. Il meccanismo di Biorfarm è semplice: le persone che decidono di adottare uno o più alberi da frutto, possono seguirne la crescita tramite un’apposita app aggiornata costantemente dagli agricoltori e ricevere periodicamente frutta freschissima e di stagione. Grazie a questa filiera cortissima, quel che ne ricavano i produttori è il giusto compenso per il proprio lavoro.
Proprio loro, i piccoli agricoltori sparsi per la penisola scelti con cura e attenzione da Biorfarm, sono i protagonisti di questo magazine, che nasce per raccontare le loro tante storie. Non sono solo “agricoltori locali”. Sono uomini e donne che amano e rispettano la terra e che ogni giorno dedicano le proprie energie a coltivare prodotti sani e genuini, nel rispetto della natura, lontani da moderne logiche di produzione di massa.
Si tratta spesso di realtà piccole: magari aziende a conduzione familiare e con una lunga tradizione alle spalle, oppure giovani che hanno deciso di cambiare radicalmente vita e di spostarsi dalla città per tornare alla terra, sposando i valori dell’agricoltura biologica. Tutti hanno un ruolo importantissimo per il territorio in cui sono inseriti, perché generano occupazione e indotto e perché proteggono l’ambiente.
L’agricoltura biologica, infatti, evitando l’uso di sostanze chimiche di sintesi, abbatte le emissioni di CO2, protegge la biodiversità locale e, non meno importante, anche la nostra salute.
Le piccole aziende agricole biologiche del territorio sono una ricchezza, per l’Italia e per le nostre tavole. Conoscerle è il modo migliore per supportarle e dar loro valore.
Mangiare bio e di stagione, garantendo il giusto compenso per i piccoli agricoltori. Osvaldo De Falco, Ceo di Biorfarm, ci ha raccontato nel dettaglio il progetto che fa bene alle comunità e all’ambiente.
Il primo settore a essere danneggiato dai cambiamenti climatici è quello agricolo. Due coltivatori ci raccontano i danni subiti e i tentativi di contrastare il clima impazzito.
In risposta ai cambiamenti climatici, in Sicilia tanti agricoltori stanno coltivando frutta tropicale. E c’è anche chi lo fa con metodo biologico.
Durante il primo lockdown ci siamo meravigliati di come la natura avanzasse negli spazi lasciati liberi dagli esseri umani. Questo accade ogni giorno nei campi bio. Anche senza pandemia.
Filiera corta, agricoltura di precisione, valorizzazione dello scarto, biodiversità: alcuni agricoltori ci raccontano come si può ottenere un’equa remunerazione per il proprio lavoro.
In Italia, gli under 35 sono i protagonisti di uno storico ritorno nei campi. E, grazie a spirito di innovazione e competenze acquisite, rendono le aziende più sostenibili.
Per Osvaldo De Falco, recepire la lezione dei piccoli agricoltori può aiutarci a uscire dalla crisi degli ultimi mesi.
Le chiavi per la transizione agricola? Secondo il Wwf sono multifunzionalità e sostenibilità, concetti che appartengono naturalmente alle donne, per questo sempre più protagoniste delle imprese agricole.
Si tratta della nobiletina contenuta in questi agrumi: secondo uno studio avrebbe una funzione protettiva anche contro arteriosclerosi e diabete.
Più 30% di biologico e meno 50% di pesticidi: questi i target contenuti nel Piano per la biodiversità Ue. Federbio spiega come l’aumento del biologico contrasterebbe i cambiamenti climatici.
Un recente studio ha verificato l’abbassamento dei livelli di colesterolo nei soggetti che consumavano due mele renette al giorno grazie -si ipotizza- al loro contenuto di fibre e polifenoli.
Start Up Bio è un progetto europeo per formare nuovi agricoltori biologici e per favorire il passaggio al biologico di imprese già attive.