Due termini correlati che esprimono concetti leggermente diversi. Abbiamo chiesto aiuto a Vidas per capire.
Amref, mai più senza mamma
Dal 2 al 14 novembre, Amref raccoglie fondi per tutelare la salute delle donne in gravidanza in Uganda e non solo. Donazioni via sms al 45595
Ogni anno, nel mondo, sono circa 289 mila le donne che muoiono per complicazioni legate alla gravidanza e al parto (dato aggiornato al 2013). Una vera e propria epidemia silenziosa di gestanti e puerpere, che colpisce per lo più le popolazioni in condizioni disagiate. Su 800 giovani madri che perdono la vita ogni giorno, infatti, circa la metà vive in Africa, e in particolare nelle regioni a Sud del Sahara. Il dato, agghiacciante, arriva da Amref, che da anni lotta per migliorare le condizioni di salute delle donne nei paesi Africani (e non solo) e che ha appena inaugurato la campagna Mai più senza mamma, dedicata appunto alla prevenzione dei decessi in gravidanza e durante il parto.
“Le complicazioni in gravidanza e durante il parto risultano ancora la prima causa di morte per le donne di età compresa tra i 15 e i 19 anni nei Paesi a basso e medio reddito”, spiega l’associazione, precisando che “circa il 99% dei decessi a carico di gestanti e partorienti si verifica proprio in contesti con limitate risorse economiche”.
Per fare un confronto immediato, nei Paesi in via di sviluppo il tasso di mortalità materna raggiunge il valore di 230 decessi ogni 100 mila parti, mentre in Europa i rischi sono tutto sommato molto bassi (0,17 decessi ogni 1000 nascite). La percentuale di complicazioni con esiti mortali sale significativamente nel Sud Est asiatico, dove si registrano poco meno di 2 morti ogni 1.000 parti, e soprattutto in Africa, dove 5 donne perdono la vita per 1.000 bambini che nascono vivi.
A determinare quella che rimane a tutti gli effetti una carneficina al femminile sono problematiche che risultano spesso perfettamente curabili, se non addirittura prevenibili, nei paesi ad alto reddito. Tra le cause della mortalità materna nelle regioni in via di sviluppo, infatti, si registrano infezioni, emorragie e ipertensione. L’accesso a prestazioni sanitarie adeguate, oltre che politiche di prevenzione delle gravidanze ripetute e a rischio, basterebbe, secondo l’associazione, a ridimensionare il problema in modo definitivo, tanto che il tasso di mortalità materna globale ha già visto un calo del 48 per cento tra il 1990 e il 2013.
Per contribuire a migliorare le condizioni di vita delle donne africane, dal 2 al 14 novembre tutti possono aderire alla campagna di Amref “Mai più senza mamma”, inviando un Sms o chiamando da rete fissa al numero 45595. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun messaggio Sms inviato da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile , CoopVoce e Tiscali; stesso contributo anche per chi telefona allo stesso numero da rete fissa Vodafone e Twt, mentre la donazione sarà di 2-5 euro per ogni chiamata effettuata da rete fissa Tim, Fastweb e Tiscali. I fondi raccolti saranno impiegati in Uganda, per ristrutturare 5 strutture sanitarie pubbliche migliorare l’accesso a servizi medici adeguati in gravidanza per oltre 200.000 donne. Grazie alla campagna Mai più senza mamma, inoltre, almeno 90.000 adolescenti a rischio di gravidanze precoci saranno avviate a un percorso di informazione sui temi della salute riproduttiva e sessuale. Amref, infine, offrirà sostegno anche alle donne in attesa che vivono in Italia e si trovano in condizioni di svantaggio sociale ed economico.
Testimonial d’eccezione della campagna Mai più senza mamma è la cantante Fiorella Mannoia, affiancata nel suo ruolo dall’ostetrica ugandese Esther Madudu, che opera in condizioni di estrema difficoltà nelle aree rurali del suo paese. Esther sarà in Italia per tutta la durata dell’iniziativa per raccontare le difficoltà e i rischi delle donne africane durante la gravidanza e il parto. Hanno aderito alla campagna anche Giobbe Covatta, Caterina Murino e altri volti noti del mondo dello spettacolo.
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