Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Un compleanno da premio Nobel per Malala
Il 12 luglio Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace, ha compiuto 18 anni. La ragazza colpita alla testa da un proiettile il 9 ottobre 2012 perché fin da piccola si batte per il diritto all’istruzione per tutti ha già vissuto più di quanto una persona “normale” vive nell’arco di una vita intera.
Il 12 luglio Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace, ha compiuto 18 anni. La ragazza colpita alla testa da un proiettile il 9 ottobre 2012 perché fin da piccola si batte per il diritto all’istruzione per tutti ha già vissuto più di quanto una persona “normale” vive nell’arco di una vita intera.
Non il solito compleanno, non i soliti invitati. Yousafzai ha pensato di festeggiare la maturità a suo modo, aprendo una scuola per rifugiati siriani in Libano. La scuola è in grado di ospitare fino a 200 ragazze che vivono in campi profughi e in insediamenti di fortuna nella valle della Beqa’ (Bekaa). Ragazze che sono scappate dalla guerra civile e che fanno parte degli oltre quattro milioni di rifugiati (secondo gli ultimi dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – Unhcr) che hanno oltrepassato il confine siriano pur mettersi in salvo.
“Ho un messaggio per i leader di questo paese, di questa regione e del mondo: state deludendo il popolo siriano, soprattutto i bambini della Siria” ha dichiarato Yousafzai. “Questa è una tragedia straziante. È la peggior crisi in decenni”.
L’Unhcr ha chiesto finanziamenti per 5,5 miliardi di dollari per gestire la situazione cercare di garantire a tutti l’accesso al cibo, alle medicine e all’educazione, ma a giugno solo un quarto di questa cifra è stata stanziata.
Il giorno del compleanno di Yousafzai è stato dichiarato Malala day dalle Nazioni Unite per aumentare la consapevolezza sulla necessità di garantire a tutti i bambini del mondo l’istruzione di cui hanno diritto. Diritto per cui Yousafzai si batte e motivo per cui ha subito l’attentato per mano di un talebano: “Io sono qui per conto dei 28 milioni di bambini che non possono andare a scuola a causa di conflitti armati”, ha aggiunto. Il Malala fund ha stanziato anche 250mila dollari per finanziare le attività dell’Unicef e dell’Unhcr volte a far funzionare la nuova scuola.
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