Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Albini africani: discriminazione e sterminio in Malawi
Amnesty International denuncia la strage in corso nello stato africano, dove gli albini vengono uccisi e fatti a pezzi per fabbricare talismani impiegati nella medicina tradizionale.
Malawi, la strage degli albini in nome della superstizione
Cacciati senza tregua, braccati, catturati e infine fatti a pezzi. Solitamente questa sorte spetta agli animali, come rinoceronti o elefanti, ma questa volta parliamo di esseri umani, uomini, donne e bambini. In Malawi infatti ogni anno numerose persone affette da albinismo vengono uccise o mutilate e le loro parti del corpo vengono vendute per essere utilizzate nelle pratiche rituali.
La denuncia di Amnesty International
Lo scorso aprile, secondo quanto riportato dalla ong Amnesty International, è stato il mese più sanguinoso nel quale sono state uccise almeno 18 persone albine. L’organizzazione umanitaria, nel rapporto We are not animals to be hunted or sold, sostiene che dal 2014 sono aumentati i casi di rapimento e omicidio, costringendo gli albini africani a vivere costantemente nel terrore.
È sempre una questione di soldi
Essere albini in Africa è dunque una maledizione, il corpo di un albino può valere oltre 65mila euro, una cifra esorbitante in un paese come il Malawi, nel quale gran parte della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. I soldi sono talmente tanti che persino parenti e genitori vengono corrotti per mettere le mani su un bambino albino. I bambini sono le vittime più frequenti perché, secondo gli sciamani, la loro innocenza accrescerebbe l’effetto del rito.
Cos’è l’albinismo
L’albinismo, lo ricordiamo, non è altro che un’anomalia congenita che consistente nella depigmentazione parziale o totale della pelle, dei peli e dei capelli, dell’iride e della coroide, l’assenza di melanina conferisce una colorazione molto più chiara del normale.
Alle origini della persecuzione degli albini africani
Oltre che economiche le motivazioni della strage di albini in Africa sono da ricercarsi nelle credenze popolari. In Africa gli albini sono da sempre vittime di una feroce persecuzione, sono considerati portatori di sventure e vengono esclusi dalla vita sociale. Non vengono neppure considerati esseri umani, bensì demoni malefici, fantasmi di colonialisti europei immuni alla morte. Le donne albine rischiano inoltre di venire violentate, perché si ritiene che avere un rapporto sessuale con una persona albina possa curare l’Aids.
Superstizione macchiata di sangue
Proprio perché ritenuti esseri stregati, i corpi degli albini costituiscono gli ingredienti di riti sciamanici per assicurare prosperità e fortuna alla comunità. Gli stregoni, che ancora oggi rivestono un ruolo centrale nella vita comunitaria in molte aree dell’Africa, acquistano parti mozzate di albini per i loro riti sciamanici e per realizzare pozioni e amuleti. Nelle aree rurali si ritiene che gli organi degli albini possiedano poteri mistici, in grado di arricchire chi li possiede.
L’appello di Amnesty
Considerato il grande giro di affari generato dalla strage degli albini e l’elevata impunità di questi crimini, si ritiene che questo commercio sia gestito da esponenti dell’élite socio-economica a capo del Paese. Per questo l’organizzazione per i diritti umani ha lanciato un appello rivolto al presidente della Repubblica del Malawi, sollecitandolo a garantire una protezione effettiva per le persone albine e a garantire i loro diritti alla vita e alla sicurezza personale.
Difesa degli albini africani
Il Malawi ha recentemente annunciato l’intenzione di modificare quelle leggi che penalizzano i bambini, abolendo ad esempio i matrimoni in età precoce. Le modifiche alla legislazione dovrebbero anche garantire una maggiore protezione ai bambini albini.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Numerose ong hanno sottolineato la situazione drammatica della popolazione palestinese a Gaza, chiedendo a Israele di rispettare il diritto umanitario.
Vida Diba, mente di Radical voice, ci parla della genesi della mostra che, grazie all’arte, racconta cosa significhi davvero la libertà. Ed esserne prive.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa) e il gruppo Prada hanno lanciato un programma di formazione per le donne africane.
Amnesty International ha pubblicato un manifesto elettorale in 10 punti rivolto ai partiti italiani: “I diritti umani non sono mai controversi”.
Si tratta di Zahra Seddiqi Hamedani ed Elham Choubdar colpevoli, secondo un tribunale, di aver promosso la “diffusione della corruzione sulla terra”.
Dal 2 al 4 settembre Emergency ricorderà che la pace è una scelta realmente perseguibile a partire dalla conoscenza e dalla pratica dei diritti umani.
Il Comune di Milano lo faceva già ma smise, attendendo una legge nazionale che ancora non c’è. Non si può più rimandare: si riparte per garantire diritti.
Le persone transgender hanno ora il diritto alla piena autodeterminazione a Milano grazie al primo registro di genere in Italia.