Comprendere l’epigenetica fornisce gli strumenti per restare in salute. Dall’alimentazione allo stile di vita, scopriamo come influire positivamente sul nostro patrimonio genetico.
Malva bianca, la pianta curativa dall’animo gentile
I fiori sono bianchi e delicati, le foglie morbide e vellutate, ma il potere curativo della malva bianca risiede nella sua vitale radice, profondamente radicata nel terreno.
Appartenente alla famiglia delle Malvaceae, è un piacere ammirare la malva bianca, più comunemente conosciuta come althea officinalis, nei giardini e lungo i sentieri o semplicemente nei prati. Predilige i terreni umidi ma nel tempo ha imparato ad adattarsi ai terreni aridi e ricchi di sali minerali.
Già nel Medioevo era considerata, oltre a pianta ornamentale, un’importante fonte erboristica e le sue proprietà guaritrici erano iscritte nella farmacopea del tempo: Carlo Magno, proprio per le virtù terapeutiche che la caratterizzavano, promosse la diffusione di questa meravigliosa pianta.
Con la radice di malva bianca si producevano golose caramelle ed i primi marshmallow, quei dolcetti bianchi e morbidi simili a batuffoli di cotone dalla consistenza spugnosa.
Le virtù della radice di malva bianca
La parte usata a scopi curativi è quasi esclusivamente la sua radice, ricchissima di mucillagini che hanno una potente azione lenitiva ed emolliente sulle mucose. Oltre ad essere adattissima in tutte le infiammazioni del cavo orale, la radice di malva bianca viene ancor oggi utilizzata come decongestionante per i lattanti in fase di dentizione, che amano morderla per trovarne sollievo. Ottimo il decotto per gargarismi e per lenire gengive infiammate.
È largamente usata in tutte le forme patologiche delle vie respiratorie, dove il suo potere lenitivo agisce velocemente diminuendo l’infiammazione e riducendo la sensazione di bruciore che a volte accompagna queste problematiche.
In questo caso le mucillagini di althea devono essere somministrate per via interna, preparando un decotto o più comodamente assunte come sciroppo. Possiamo trovarne di ottimi in commercio in associazione ad altri principi attivi, ad esempio miele, propoli e timo, che, insieme alle mucillagini di malva bianca, completano l’azione curativa. Ideali anche per i bambini.
Anche nei casi di infiammazione delle mucose intestinali o gastriche, l’althea può essere molto efficace. Una tisana composta dalla radice di malva bianca, melissa, finocchio, camomilla e liquirizia radice, può aiutare in modo incredibile in caso di colite e gastrite, comunque in tutti quei casi dove le mucose del tratto digerente ed intestinale sono molto infiammate.
Come preparare la tisana
Nelle fasi acute è consigliato prepararne una buona quantità da bere durante la giornata, a temperatura ambiente. La dose è di quattro cucchiai di erbe taglio tisana in un litro di acqua. Per un’estrazione corretta della mucillagine è indicato fare una tisana partendo dalla macerazione a freddo della radice di althea, quindi al momento dell’acquisto chiedetela separata dalle altre piante. Dopo averne fatta macerare un cucchiaio per circa mezz’ora nella quantità d’acqua indicata, portarla a bollore, spegnere ed aggiungere tre cucchiai delle altre piante elencate che verranno lasciate riposare per 7/8 minuti, quindi colare. Si raccomanda di consumare la bevanda nelle ventiquattr’ore.
In commercio troviamo dei preparati contenenti malva bianca, generalmente venduti in comode bustine monodose, pronti all’uso da sciogliere in poca acqua, ideali in caso di reflusso o forte acidità, pratiche per chi fuori casa può essere soggetto a questo problema. Da non sottovalutare l’uso topico in caso di pelle molto arrossata e disidratata, ferite e bruciature o in caso di foruncoli. La mucillagine dell’althea si depositerà sulla pelle creando un velo protettivo che favorirà la guarigione della parte infiammata o lesa. Ottima per impacchi oculari in caso di stanchezza o arrossamento delle mucose. In caso di uso esterno non è necessaria la macerazione in acqua fredda ma si gestisce la radice preparando un semplice decotto.
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