Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
La Corte Penale internazionale dell’Aja ha emesso un mandato d’arresto contro il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Alekseyevna Lvova-Belova. Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
“Oggi, 17 marzo 2023, la seconda camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per due persone nel contesto della situazione in Ucraina: il signor Volodymyr Volodymyrovich Putin e la signora Maria Oleksiivna Lvivova-Belova”, il si legge nella nota diffusa dalla Corte Penale Internazionale. Il Cremlino ha sempre negato le accuse di crimini di guerra lanciate da Kiev in questi mesi, ma non ha mai nascosto che i bambini ucraini venivano trasferiti in Russia, spesso raccontando queste deportazioni di fatto come massicce operazioni di adozione in soccorso alla popolazione. Il mandato di cattura è stato salutato come un primo passo importante da molte organizzazioni e anche da Mikhaylo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, che lo ha definito “l’inizio della fine per Mosca“.
Cosa significa in concreto
Dal punto di vista della dottrinale legale internazionale, un’accusa per crimini contro l’umanità farebbe perdere a Putin l’immunità riconosciuta ai capi di Stato. Tuttavia, l’arresto di Putin appare, ad ora, un’ipotesi molto remota, dal momento che la Russia non ha mai ratificato lo Statuto di Roma, il trattato che ha istituito la Corte penale internazionale. Di conseguenza le autorità del Paese non hanno alcun obbligo di collaborare per arrestare il proprio presidente, la cui cattura potrebbe arrivare solo ad opera di una concertata operazione condotta della comunità internazionale. Inoltre, l’accusa di crimini contro l’umanità Corte penale internazionale non basta ad aprire una fase processuale contro Putin, dal momento che la Corte non può processare un imputato in contumacia. Il mandato d’arresto sembra dunque essere un tentativo della comunità internazionale di colpire Putin direttamente, riconoscendogli una responsabilità penale individuale. Un atto che, ad ora, conserva un valore più politico che giuridico, finalizzato a indebolirlo sul piano internazionale proprio poche ore dopo l’annuncio di un imminente incontro con il presidente cinese Xi Jinping.
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