Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
Non solo grano, il mango è l’altra vittima del caldo estremo in India e Pakistan
Le temperature record registrate in India e Pakistan hanno compromesso i raccolti di mango mettendo a rischio il reddito dei piccoli agricoltori.
- Una primavera caratterizzata da caldo torrido ha compromesso i raccolti di mango in India.
- L’India è il più grande produttore al mondo di questo frutto che viene coltivato soprattutto da piccoli agricoltori.
- Anche in Pakistan si prevede un dimezzamento della produzione di mango a causa dell’ondata di caldo.
Le alte temperature che si stanno registrando in India stanno compromettendo la coltivazione di mango, un frutto che dal Paese viene esportato in tutto il mondo. Il caldo torrido ha colpito l’India settentrionale con settimane di anticipo rispetto al solito: a marzo si sono registrate le temperature più alte degli ultimi 122 anni ed è stato l’aprile più caldo degli ultimi 50 anni.
In India fa troppo caldo per il mango
La temperatura ideale per la pianta di mango è intorno ai 25 gradi, mentre il termometro ha toccato i 33 gradi di media con picchi di 40 gradi e i fiori di mango sono appassiti prima di trasformarsi in frutti. Se il caldo ha compromesso i raccolti di mango a nord, al sud sono state invece le forti piogge a sradicare gli alberi e a ritardare la maturazione: in entrambi i casi i cambiamenti climatici sono ben visibili, in azione.
Una produzione nelle mani dei piccoli agricoltori
L’India è il più grande produttore di mango al mondo. I frutti, con varietà tra le più dolci e gustose, vengono consumati in gran parte a livello nazionale, ma vengono anche esportati all’estero, dagli Emirati Arabi Uniti agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania. Proprio per aumentare le esportazioni, l’India aveva cercato negli ultimi anni di aumentare la produttività, così da diminuire i costi e competere con il mango proveniente da Brasile, Perù, Israele e Pakistan. Ma la pandemia prima e il caldo ora hanno messo a rischio le esportazioni e, ancora prima, la produzione con ripercussioni soprattutto sul reddito dei piccoli agricoltori.
Il distretto di Malihabad nell’Uttar Pradesh, per esempio, ospita numerose famiglie che coltivano il frutto da generazioni. La maggior parte degli agricoltori possiede piccoli appezzamenti di terra e dipende esclusivamente dai mango per il proprio sostentamento. In generale, il mango ha un legame con la cultura indiana che va oltre il consumo alimentare, ma davanti agli alberi spogli c’è chi pensa di cambiare tipo di coltivazione o di vendere le terre.
Il caldo fa crollare la produzione di mango anche in Pakistan
Anche in Pakistan, quinto produttore di mango dopo India, Cina, Thailandia e Indonesia, si prevede che la produzione di questo frutto diminuirà del 50 per cento a causa dell’ondata di calore che sta investendo il paese. Le coltivazioni sono state gravemente colpite dalla carenza d’acqua e da temperature insolitamente elevate che hanno superato i 50 gradi nella parte sud del Paese.
Bloccate le esportazioni di grano
Solo qualche settimana fa, il 13 maggio, l’India ha bloccato le esportazioni di grano: un annuncio inaspettato e, secondo alcuni esperti, legato proprio alle temperature registrate nel Paese che mettono a rischio i raccolti e la sicurezza alimentare.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un’escursionista ha scoperto per caso un sito fossile risalente al Permiano, venuto alla luce a causa dello scioglimento di un ghiacciaio.
L’aviazione privata “vola” anche troppo: le emissioni nel 2023 hanno raggiunto le 15,6 milioni di tonnellate di CO2.
Le Azzorre hanno approvato una legge per istituire la più vasta Amp dell’Atlantico settentrionale, pari al 30% dell’oceano intorno all’arcipelago.
Sostenibilità e blue economy aprono nuove prospettive per le professioni del mare: intervista a Massimo Bellavista su Gen Z e green jobs del futuro.
Finanza etica e sostenibile catalizzano il cambiamento nella blue economy, creando nuove opportunità economiche e ambientali.
“Le imprese sanno come andare verso investimenti green, ma hanno bisogno di politiche chiare”, spiega Irene Priolo, presidente dell’Emilia-Romagna.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Allarme per l’anomalia climatica sulla cima della montagna più famosa e venerata del Sol Levante dopo un’estate e un ottobre caldissimi.