Fine vita e cannabis, violenze negli ospedali ed economia verde. E ancora “capitale di cittadinanza” e acqua pubblica. Le leggi che ci aspettiamo nel 2020.
Plastic tax, Green new deal, ecobonus: cosa prevede per l’ambiente la legge di bilancio 2020
Il Parlamento ha approvato la manovra finanziaria per il 2020: vale 32 miliardi di euro. Molti i commi che riguardano ambiente e clima: arriva la plastic tax, un pacchetto di misure per il Green new deal, incentivi per la rigenerazione. Ma non si potrà più chiedere lo sconto dell’ecobonus in fattura.
Una manovra da 32 miliardi di euro, di cui 23 però sono serviti per evitare l’aumento dell’Iva per il 2020. Poi, 3 miliardi per il taglio del cuneo fiscale che porterà un risparmio di 500 euro all’anno ai redditi più bassi, l’abolizione da settembre del superticket per le prestazioni sanitarie, l’aumento delle tasse sui giochi d’azzardo, la tassa sulle bevande zuccherate da ottobre. Sono alcuni dei provvedimenti principali della legge di bilancio che è stata approvata nella notte dell’antivigilia di Natale. Tra questi, molti punti prevedono anche interventi per l’ambiente.
Plastic tax, una delle misure più discusse della manovra
Il provvedimento più “famoso” è sicuramente la plastic tax: si tratta di una imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego, dunque non riciclabile, accompagnata da incentivi per le aziende produttrici di manufatti in plastica biodegradabile e compostabile: entrerà in vigore dal 1 luglio 2020 e costerà 45 centesimi per ogni chilo di plastica, compreso il Tetra pak. Era una delle misure più contestate dalle opposizioni, e anche da una parte della maggioranza, per il timore di un aumento del prezzo finale a danno dei consumatori.
Green new deal
L’altra grande novità è costituita da una serie di misure che, prese nel loro insieme, rappresentano nelle intenzioni del governo un piano di investimenti pubblici per lo sviluppo di un Green new deal italiano, istituendo un fondo da 470 milioni di euro per l’anno 2020, 930 milioni di euro per l’anno 2021, 1.420 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Parte di tale dotazione sarà destinata ad interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Il fondo ha anche finalità di supporto all’imprenditoria giovanile e femminile, di riduzione dell’uso della plastica e per la sostituzione della plastica con materiali alternativi. Gli interventi dovranno riguardare alcune tematiche precise:
- decarbonizzazione dell’economia
- economia circolare
- rigenerazione urbana
- turismo sostenibile
- adattamento e mitigazione dei rischi derivanti dal cambiamento climatico
- programmi e progetti innovativi con elevata sostenibilità ambientale
Il pacchetto, però, non convince tutti: per Legambiente “è l’ennesima occasione persa, come dimostra la mancata cancellazione dei sussidi alle fonti fossili. I governi passano, ma i sussidi alle fonti inquinanti restano”.
Doveva essere la #manovra del #GreenNewDeal, quella che avrebbe messo al centro l’ambiente. Invece è l’ennesima occasione mancata come dimostra la cancellazione dei sussidi alle fonti fossili. I governi passano, ma i sussidi alle fonti inquinanti restano. https://t.co/nuMiPCpYeu
— Legambiente Onlus (@Legambiente) December 24, 2019
Lo Stato, attraverso il ministero dell’Economia, potrà finanziare le spese per il Green new deal e tutte le spese orientate al contrasto dei cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all’economia circolare, alla protezione dell’ambiente e alla coesione sociale e territoriale. Attraverso l’emissione di appositi titoli di Stato detti green bond. La manovra assicura inoltre la partecipazione italiana, dal 2020 al 2028, alla ricostituzione del Green climate fund. Infine, il Green new deal istituisce presso il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare una commissione per lo studio delle proposte volte alla transizione ecologica ed alla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, con una dotazione di 0,5 milioni di euro per l’anno 2020.
Efficientamento energetico
Un comma della manovra assegna ai Comuni, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, nel limite complessivo di 500 milioni l’anno, contributi per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di:
- efficientamento energetico, compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Inoltre, un comma incrementa da 4,9 a 8,8 miliardi rispetto al 2019 i contributi per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, includendo l’efficientamento energetico tra le opere finanziabili, e modificando i termini di affidamento dei lavori e le modalità di assegnazione dei contributi. La rigenerazione non sarà solo energetica: sono previsti dal 2021 al 2034 8,5 miliardi di euro di contributi ai Comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Altri 400 milioni l’anno sono destinati ai settori dell’edilizia pubblica, della viabilità, del dissesto idrogeologico, della prevenzione del rischio sismico e dei beni culturali e ambientali.
Via libera alla #Manovra2020. In 100 giorni: meno tasse per i lavoratori, più soldi per famiglie, Comuni, vigili del fuoco, sanità, incentivi alle imprese. Crescita, sostenibilità, ambiente, welfare, lotta all’evasione fiscale: con fiducia guardiamo al futuro dei cittadini pic.twitter.com/tu2ZAXvIPX — Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) December 24, 2019
Un altro comma incrementa di 2,4 miliardi di euro le risorse dirette alle regioni a statuto ordinario per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, nonché per interventi relativi alla viabilità, alla rigenerazione urbana, alla riconversione energetica e alle infrastrutture sociali.
Viene istituito anche un Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane con una dotazione finanziaria di 50 milioni per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per finanziare il 50 per cento degli interventi di realizzazione di nuove piste ciclabili urbane da parte di Comuni e di unioni di Comuni che abbiano approvato strumenti di pianificazione che prevedono lo sviluppo strategico della rete ciclabile urbana.
Poco prima delle 5 di questa mattina si è concluso l’esame della manovra di bilancio con la sua definitiva approvazione a @Montecitorio. Ringrazio tutti i deputati per il lavoro di queste settimane. E ne approfitto per augurare a tutti voi delle serene festività. pic.twitter.com/KdPPPXuqJ0
— Roberto Fico (@Roberto_Fico) December 24, 2019
Una disposizione prevede che, per il finanziamento di spese di investimento destinate alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente alpino dai rischi idrogeologici, alla regione Valle d’Aosta venga assegnato un contributo straordinario di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Viene inoltre autorizzata, nel 2020, la spesa di 60 milioni di euro per la prosecuzione degli interventi per la salvaguardia di Venezia, anche alla luce dei recenti fenomeni di acqua alta.
Rinnovabili
Un comma della manovra, per incentivare l’utilizzazione dell’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili e fornire un sostegno alle fasce sociali più disagiate, consente agli enti pubblici delle regioni che si occupano di edilizia residenziale pubblica convenzionata, agevolata e sovvenzionata di usufruire, a date condizioni, del meccanismo dello scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta dagli impianti di cui sono proprietari, ad esempio pannelli solari, senza alcun limite di potenza, a copertura dei consumi di utenze proprie degli enti strumentali e delle utenze degli inquilini dell’edilizia residenziale pubblica, fermo il pagamento, nella misura massima del 30 per cento dell’intero importo, degli oneri generali del sistema elettrico.
Approvata la #Leggedibilancio. Dalla proroga del #bonusmobili e dell’#ecobonus all’internazionalizzazione delle #pmi, ecco alcune misure importanti per il #legnoarredo. pic.twitter.com/SgCgwq3Bvw — Emanuele Orsini (@Orsini_Emanuele) December 24, 2019
Ecobonus
Una novità in negativo riguarda il cosiddetto ecobonus: è confermato il recupero del 65 per cento in dieci anni delle spese per gli interventi di ristrutturazione, ma il meccanismo dello sconto in fattura tramite la cessione del bonus decennale al venditore rimane solamente per le parti comuni degli edifici condominiali con un importo dei lavori pari o superiore a 200mila euro.
Si proroga la detrazione per le spese sostenute dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 per l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti e la detrazione del 50 per cento per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
Trasporti non inquinanti
Un punto della manovra equipara finalmente i monopattini elettrici di potenza massima 500 W alle biciclette: la velocità massima dei monopattini è fissata in sei o trenta chilometri orari a seconda delle zone in cui circolano.
Per quanto riguarda gli autoveicoli delle pubbliche amministrazioni, il rinnovo della loro dotazione dovrà avvenire per almeno la metà mediante acquisto o noleggio di veicoli ad energia elettrica o ibrida o a idrogeno.
Altri commi autorizzano la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2021 per le finalità di miglioramento della catena intermodale e il decongestionamento della rete viaria. Si autorizza inoltre la spesa di 14 milioni di euro per l’anno 2020 e di 25 milioni di euro per l’anno 2021 per il completo sviluppo dei sistemi di trasporto intermodale.
Cambiamenti climatici
Con l’obiettivo di assicurare la piena adesione dell’Italia nel contrasto ai cambiamenti climatici e nel favorire lo sviluppo sostenibile, la manovra istituisce il Centro di studio e di ricerca internazionale sui cambiamenti climatici, per il cui avvio e funzionamento viene autorizzata la spesa di 500mila euro a decorrere dall’anno 2020.
Si stabilisce che il centro, con sede a Venezia, svolga i seguenti compiti:
- valorizzi e metta in connessione il patrimonio di conoscenze maturate dai soggetti pubblici e privati che si occupano di vulnerabilità e resilienza;
- contribuisca alla definizione di strategie nazionali, mediante studi e ricerche sulla mitigazione, sulla resilienza e sull’adattamento ai cambiamenti climatici, e più in generale nell’ambito della gestione sostenibile dei sistemi sociali e ambientali, con particolare riferimento alla salvaguardia della città di Venezia.
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