Manuel Agnelli. Porto in tv il racconto dell’oggi e la frattura tra generazioni

Il 4 aprile ricomincia Ossigeno, il programma tv di Manuel Agnelli. Qualche anticipazione su questo viaggio tra musica, arte e riflessioni sul presente (dalle migrazioni all’ecologia).

Un viaggio tra musica, arte e parole, che vuole riflettere sull’oggi con risvolti tutt’altro che scontati: è Ossigeno, la trasmissione su Rai 3 che riparte nella seconda serata di giovedì 4 aprile. Dopo una prima stagione che ha riscosso un grande fermento sui social, Ossigeno si riconferma come un programma atipico rispetto allo standard della televisione generalista. Il suo ideatore e conduttore è Manuel Agnelli, fondatore e frontman degli Afterhours, gruppo alternative rock che ha fatto un pezzo di storia della musica indipendente italiana. Negli ultimi anni Agnelli si è affermato anche come volto noto del piccolo schermo, grazie soprattutto al suo ruolo di giudice per tre edizioni di X Factor. L’abbiamo raggiunto alla conferenza stampa di presentazione, per farci svelare direttamente da lui qualche anticipazione.

Gli ospiti di Manuel Agnelli, da Ivano Fossati a Stefano Mancuso

Il primo aspetto che colpisce è, senza dubbio, la quantità e la qualità degli ospiti che Manuel Agnelli porterà con sé sul palco del Lanificio di Roma. I mondi musicali che verranno esplorati spaziano dal cantautorato di Ivano Fossati al rap da classifica di Salmo; e poi Daniele Silvestri, Anna Calvi, Fabrizio Bosso, Max Gazzè, Piero Pelù, Jane Bird. Artisti che non entreranno semplicemente in studio per promuovere il loro disco in uscita, anzi: Max Gazzè suonerà il basso in Take a Walk on the Wild Side di Lou Reed, Silvestri si esibirà insieme agli Afterhours in Smisurata Preghiera di Fabrizio de André, Salmo (poco avvezzo ai salotti televisivi) suonerà sì un proprio brano, ma in duetto con Manuel Agnelli.

Ma ci sono anche volti che non hanno a che fare con la musica: è il caso dell’architetto Stefano Boeri e del neurobiologo Stefano Mancuso, che parlerà dell’intelligenza delle piante. “Abbiamo cercato di fare un racconto dell’oggi attraverso personaggi disponibili a condividere la loro visione – spiega a LifeGate Manuel Agnelli –. Chiaramente ci sono molti musicisti, ma non sempre i musicisti sono ‘parlanti’. Quindi abbiamo chiamato dei personaggi che secondo noi avevano un punto di vista sociale o politico particolare, originale e in qualche modo stimolante. Ivano Fossati e Daniele Silvestri sono entrambe le cose: sono persone capaci di esprimere in modo netto la loro opinione, e al tempo stesso sono anche grandi musicisti. Il mio scopo era quello di rappresentare cosa può essere un intellettuale oggi e quali sono i diritti e i doveri che questo ruolo comporta”.

Ossigeno, Rai 3
Un’istantanea della trasmissione Ossigeno. I sei episodi andranno in onda in seconda serata su Rai 3, dal 4 aprile al 9 maggio © Rai

Il tema: le nuove generazioni, indomabili e sorprendenti

Se la scorsa edizione di Ossigeno era incentrata sul tema dell’identità, quest’anno il filo conduttore è la frattura tra generazioni. Non è un caso se, di puntata in puntata, l’età media degli ospiti andrà ad abbassarsi sempre di più. Questo divario, secondo Agnelli, negli ultimi tre-quattro anni si è fatto insanabile e riserve anche qualche sorpresa. “Assistiamo a un qualcosa di spiazzante, perché una parte delle nuove generazioni è di un nichilismo estremo, di un qualunquismo totale che però era anche proprio del primo punk, quello che ancora non si era nobilitato con le lotte politiche e sociali”, ci racconta.

“Però c’è una considerevole componente che invece è molto legata ai temi dell’ambiente, delle migrazioni, dell’umanità in generale. Questa parte è socialmente e politicamente molto attiva, dove per ‘politicamente’ intendo non attraverso i partiti ma attraverso i valori che le persone sono comunque riuscite a percepire, nonostante trent’anni di destrutturazione culturale completa. Questo è incoraggiante. È incoraggiante che i ragazzi scendano in piazza per il clima perché si sono resi conto che la presenza fisica è pericolosa, quindi genera pressione e genera cambiamento, o perlomeno lo alimenta. Stare a casa e fare un clic, al contrario, ti dà l’illusione di partecipare alla vita democratica perché esprimi il tuo parere; in realtà, però, sei innocuo”.

Germi, un nuovo spazio di musica e cultura a Milano

La conferenza stampa di presentazione di Ossigeno non si è tenuta in un luogo qualsiasi, ma in uno spazio che lo stesso Manuel Agnelli ha contribuito a fondare insieme a Francesca Risi, Gianluca Segale e Rodrigo D’Erasmo, e che ha aperto i battenti il 6 marzo. Si chiama Germi – Luogo di contaminazione, nome che prende spunto da una canzone degli Afterhours (title track dell’album pubblicato nel 1995) e che già dice molto sulla sua mission, come conferma lo stesso Agnelli a LifeGate. “Questo posto è stato aperto per alimentare la contaminazione a livello fisico tra le persone e tra le arti: qui si fa musica ma anche letteratura, slam poetry, workshop di fumetto, recitazione. In più, dopo aver fatto tanta televisione con una programmazione stimolante ma anche precisa e quasi soffocante, avevo bisogno di dedicarmi a cose più libere, più piccole, dove sentir respirare l’altro conta tantissimo. Anche per questo, dopo aver suonato nei palazzetti davanti a migliaia di persone, nel prossimo tour (iniziato ad Assisi il 30 marzo, ndr) torno nei teatri, dove posso guardare in faccia il pubblico”.

Tutto ciò a pochi passi dai Navigli di Milano, “una città che sta crescendo tanto e si sta sprovincializzando. È l’unica città italiana che può stare in Europa, non solo perché ci sono i soldi e i grandi eventi, ma anche perché la cultura è nei quartieri ed è cultura fatta dalla gente per la gente. Le ultime due amministrazioni hanno liberato la cultura in città: era la sfida più difficile, ma ci sono riuscite”.

 

Foto in apertura © Rai

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