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Marcia per la pace 2018, in cammino da Perugia ad Assisi per un mondo più giusto
Migliaia di persone partecipano alla Marcia per la pace per chiedere di rimettere al centro delle nostre vite accoglienza, fraternità e solidarietà.
L’atto stesso di camminare, antico come il tempo, mette il viandante in armonia con il mondo, la natura e gli uomini. Camminare è dunque un gesto di libertà e di pace in grado di allontanarci dai pregiudizi, pertanto, per invocare la pace, niente è più appropriato di una marcia. Con questo spirito è nata la Marcia per la pace Perugia–Assisi, giunta quest’anno alla ventitreesima edizione. La marcia, partita la mattina del 7 ottobre da Perugia, vede la partecipazione di circa 25mila persone, di cui 10mila studenti provenienti da ogni parte dello stivale per inneggiare alla fraternità e chiedere la difesa della dignità e dei diritti umani.
In cammino verso la fraternità
L’obiettivo del variopinto corteo, alla cui testa sventola un grande striscione con la scritta “Fraternità”, è quello dire basta all’odio verso il diverso, al razzismo e alla violenza, alla competizione sfrenata, in favore di una società pacifica fondata sulla giustizia sociale e l’accoglienza. “L’obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza tra i più giovani, per condurli ad una maggiore assunzione di responsabilità – ha spiegato il coordinatore della Tavola della Pace e organizzatore della manifestazione, Flavio Lotti – non chiedere la pace, ma fare la pace, concretamente. Innalzando un argine alla violenza dilagante di parole e azioni, alla violenza della dittatura di individualismo e competizione. Sarà la marcia dei diritti umani e cercheremo di spiegare che la pace c’è quando si rispettano i diritti fondamentali”.
In marcia con migliaia di persone che non si arrendono di fronte all’egoismo e alle disuguaglianze. Ci siamo oggi e ci saremo ogni giorno in cui servirà difendere la pace e la fratellanza. #PerugiAssisi #MarciadellaPace pic.twitter.com/wQBgV89lP9
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 7 ottobre 2018
I partecipanti
Oltre alle migliaia di persone, riunitesi spontaneamente, alla marcia partecipano anche 286 enti locali fra comuni, province e regioni e centinaia di associazioni locali e nazionali, tra cui Tavola della pace, Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e diritti umani, Banca popolare etica, Libera, Lettera 22 e Federazione nazionale della Stampa.
Riace per il Nobel
Diversi partecipanti del corteo indossano magliette e sventolano striscioni dedicati al sindaco di Riace Domenico Lucano, arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che recitano “La solidarietà non si arresta. Io sto con Riace” e “Noi siamo con Riace e con Mimmo Lucano”. Il coordinatore della marcia ha anche avanzato la proposta di candidare al Nobel per la pace il modello Riace. “Non ci riferiamo a persone in particolare e non vogliamo personalizzare la questione – ha dichiarato all’Ansa Flavio Lotti – ma come comitato organizzatore della marcia proponiamo che il prossimo Nobel venga dato ad un modello di accoglienza, integrazione e solidarietà che serve a tutti e che risponde ai valori a cui la marcia si è sempre ispirata”.
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