Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
Sono andati a piedi dall’Olanda a Parigi. Per difendere l’ambiente
L’associazione olandese Urgenda ha organizzato The Climate Miles: una marcia lunga 580 km, dall’Olanda alla Francia, per chiedere di salvare la Terra.
Sono partiti il 1 novembre da Utrecht, in Olanda, e arriveranno domani a Parigi. Niente auto, moto o aerei: i quasi seicento chilometri di strada che dividono le due città sono stati percorsi a piedi, in ventotto giorni. Obiettivo: raggiungere la capitale francese alla vigilia dell’avvio della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul Clima, la Cop 21, e chiedere un’azione immediata per lottare contro i cambiamenti climatici.
L’iniziativa, chiamata “The Climate Miles” è stata ideata dall’associazione olandese Urgenda. La stessa che, nello scorso mese di giugno, era riuscita a far condannare i Paesi Bassi, da un tribunale dell’Aia, a ridurre le proprie emissioni di gas ad effetto serra, dopo aver guidato circa novecento cittadini in un’inedita “class action ambientalista” contro il loro governo.
Studenti, docenti, personaggi famosi, politici, imprenditori, contadini hanno dato vita all’impresa. Chi percorrendo interamente i 580 chilometri di strada, chi calpestandone soltanto un tratto. Tra di loro, i meteorologi Margot Ribberink e Reinier van den Berg, l’astronauta Andre Kuipers, l’imprenditore inglese Jeremy Leggett, l’attore Pieter Derks. E ancora scienziati e gruppi di studenti arrivati dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dall’Etiopia.
Scarpe da ginnastica ai piedi, a colpi di venti o venticinque chilometri al giorno (con una pausa ogni settimana), la carovana ambientalista ha toccato le città di Essen, Anversa, Bruxelles, Saint-Quentin. Fino ad arrivare alle porte della metropoli parigina. Lungo la strada, hanno picchettato cartelli che ricordano l’importanza della sfida ambientale.
“Vogliamo dimostrare che si può effettuare fin da subito una transizione verso una società sostenibile: la nostra è una marcia ideale verso un mondo libero da fonti fossili”, aveva spiegato Marjan Minnesma, presidente di Urgenda, poco prima della partenza da Utrecht. L’associazione ha pubblicato un rapporto, nel 2014, nel quale spiega che una nazione come quella olandese potrebbe completare la transizione energetica verso le fonti rinnovabili già entro il 2030. È solo una questione di volontà politica, dunque: “La nostra – ha aggiunto Minnesma – è la prima generazione che comincia a percepire gli effetti dei cambiamenti climatici e, al contempo, l’ultima che può fare qualcosa per combatterli. Con la nostra marcia, vogliamo ricordare al mondo che il momento di agire è arrivato”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Approvato il testo sulla finanza climatica. Al sud del mondo la promessa di 300 miliardi di dollari all’anno: molto meno del necessario.
Mentre i negoziati alla Cop29 di Baku sono sempre più difficili, i paesi poveri e le piccole nazioni insulari sospendono le trattative.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
La digitalizzazione è il tema del 16 novembre alla Cop29 di Baku. Perché non possiamo farne a meno, anche nelle strategie climatiche.