Il progetto di Nescafé per città più verdi fa tappa a Ferrara: una collaborazione virtuosa con gli hotel partner per trasformare gli spazi urbani.
Mare Aperto si fa in cinque con il piano di sostenibilità WeSea
Il piano ambientale strategico e operativo di Mare Aperto e della spagnola Jealsea, riunito sotto il logo WeSea, si articola in cinque linee d’azione, volte alla salvaguardia del mare e alla sostenibilità della pesca.
“L’equilibrio tra uomo e ambiente è in pericolo ormai da diversi anni. Tutti noi, persone, aziende e governi, dobbiamo contribuire con le nostre decisioni e le nostre azioni quotidiane per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni”. Carlos Blanco Baluja, amministratore delegato di Mare Aperto Foods, ha le idee chiare in merito allo sviluppo sostenibile che vuole perseguire con la sua azienda. Da quando, nel 2015, la spagnola Jealsa Rianxeira ha acquisito al 100 per cento il marchio Mare Aperto (brand di conserve ittiche già diffuso in Italia, precedentemente controllato al 50 per cento da Star), il gruppo ha impostato un cambio di passo. “Vogliamo che il nuovo posizionamento valorizzi di più quello che già da tempo è un impegno fondamentale della nostra attività quotidiana – spiega Blanco -: trasparenza e sostenibilità devono emergere come valori fondanti della marca, in aggiunta alla qualità, alla sicurezza e all’innovazione continua”.
Le cinque azioni di WeSea, il programma sostenibile di Mare Aperto
Il piano sostenibile strategico e operativo di Mare Aperto e di Jealsa, riunito sotto il logo WeSea, si articola in cinque linee d’azione. Il punto di partenza riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, ovvero la pesca e l’acquisto responsabile. Jealsa fa parte dell’International seafood sustainability foundation, la cui missione è svolgere azioni con fondamento scientifico che garantiscano la sostenibilità delle risorse marine a lungo termine e la salute dell’ecosistema. Anche il brand Mare Aperto fa riferimento alle principali associazioni e iniziative di conservazione delle risorse marine e alla lotta contro la pesca Iuu (pesca illegale non dichiarata e non regolamentata).
Tutti i pescherecci che riforniscono Mare Aperto, di conseguenza, devono disporre del numero unico di identificazione (Uvi), avere un osservatore a bordo ed effettuare trasbordi in porti designati. Il tonno acquistato rispetta i requisiti del regolamento europeo 1005 del 29/9/2008 di lotta alla pesca illegale. “Riteniamo che non sia necessario aumentare la capacità di pesca – spiega lo stesso Blanco – compriamo solo tonno da pescherecci operativi dopo il 2012 e costruiti secondo le linee guida dell’International seafood sustainability foundation”.
Il Gruppo Jealsa fa parte anche dell’ong International pole & line foundation (Ipnlf), che lavora per sviluppare e sostenere le catene di approvvigionamento e le attività di tonno pescato a canna, uno tra i metodi di pesca più responsabili e sostenibili. La collaborazione con partner qualificati permette non solo di migliorare la gestione della pesca, impegnandosi per la sostenibilità, ma anche la vita delle comunità di pescatori. “Rispettiamo le riserve marine e le arre chiuse per la deposizione delle uova – assicura Blanco – non comprando materie prime provenienti da queste zone, né da altre in cui le specie sono a rischio. Facciamo parte del programma Dolphin safe dell’Earth island institute, per evitare la cattura accidentale dei delfini durante la pesca del tonno ed esigiamo che anche tutti i nostri fornitori partecipino a questo programma. Tutte le imbarcazioni che ci forniscono materia prima devono essere inserite nel registro comunitario, rispettare le direttrici sul lavoro stabilite dall’Organizzazione internazionale del lavoro nella convenzione 188 e battenti bandiera dei paesi membri o cooperanti delle Organizzazioni regionali per la gestione della pesca”. La tracciabilità completa, dal peschereccio fino al consumatore finale, è comunicata chiaramente sulle confezioni dei prodotti, che riportano la zona di pesca e la specie di tonno utilizzata. Questi protocolli escludono pratiche insostenibili come lo “shark finning”, ossia il taglio della pinna dello squalo prima di rigettarlo in mare.
Gestione ambientale ed energie rinnovabili
In tema di qualità e alla sicurezza, Mare Aperto Foods applica misure interne che rispettano gli standard più elevati del settore, come ISO 9001, British retail consortium (Brc) e International featured standard (Ifs); il sistema di gestione ambientale, che soddisfa i requisiti della norma ISO 14001, tiene sotto controllo l’impatto che l’attività produttiva genera sull’ambiente. L’utilizzo di energie rinnovabili fa parte dell’impegno concreto dell’azienda verso la protezione dell’ambiente, grazie all’utilizzo di fonti eoliche. In parte quest’energia proviene da parchi di proprietà, con una potenza installata di 190 MW che permette una produzione di 426 GWh, ovvero dell’energia necessaria ai consumi di 122mila famiglie. Inoltre, questi impianti evitano l’emissione di 408mila tonnellate di biossido di carbonio equivalenti al consumo annuo di 140mila automobili.
Tra i principi etici che guidano l’azione di Mare Aperto, il rispetto della legge di prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento, grazie all’uso responsabile delle risorse attraverso un’autorizzazione ambientale integrata. L’azienda si impegna a monitorare le emissioni nell’atmosfera per cercare di ridurle e lottare contro i cambiamenti climatici. Rientra in questo ambito la tutela della biodiversità nelle aree protette.
Economia circolare, ovvero nessuna parte del tonno va sprecata
In un’ottica di economia circolare, nessuna parte delle materie prime viene sprecata. Al contrario, il tonno è destinato a fini diversi, dall’uso nell’industria farmaceutica, all’alimentazione umana o animale e al riuso nella pesca sostenibile. All’alimentazione umana viene destinata la parte più pregiata del tonno; il muscolo rosso, molto ricco di omega 3, omega 6 e ferro, viene trasformato in pet food; per le farine di pesce si usano spine e pelle, mentre l’acqua di cottura serve all’industria farmaceutica.
L’ultimo punto per avere un impatto significativo sulla realtà locale vede Mare Aperto impegnata nei confronti di dipendenti e territorio: progetti di educazione, cultura, salute, sport, reinserimento professionale e sostegno alle persone diversamente abili.
Articolo sponsorizzato
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dalla Basilicata alla Sicilia, passando per la Puglia: cambiamenti climatici e infrastrutture non all’altezza stanno creando una situazione insostenibile.
La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.