Respinto il ricorso delle associazioni ambientaliste sul Terminillo. Per loro l’opera sarà dannosa per l’ambiente e per l’orso marsicano.
Mariarita Costanza. Il mio sogno è veder nascere una Murgia Valley
Mariarita Costanza, ingegnere elettronico pugliese, ha un sogno ben preciso: costruire una Silicon Valley italiana. Una Murgia Valley. Ecco perché ha le carte in regola per riuscire nella sua impresa.
Se, parafrasando lo scrittore e filosofo Fëdor Dostoevskij, ci convincessimo che “le donne salveranno il mondo” e che una nuova stagione di benessere sociale e ambientale possa essere garantita attraverso l’uso razionale e sostenibile delle nuove tecnologie digitali, il nostro sguardo potrebbe essere attirato prima, e catturato poi, da quello gentile, appassionato e tenace di Mariarita Costanza. L’ingegnere elettronico di Gravina in Puglia è il direttore tecnico di Macnil, l’azienda, oggi leader in Italia per l’automotive, fondata col socio e marito Nicola Lavenuta nel 2000. Macnil, oltre all’internet delle cose, agisce anche nei settori delle smart city e del digital mobile marketing. I successi conseguiti negli ultimi anni, ancor più da quando è nata la collaborazione con il Gruppo Zucchetti (uno dei colossi italiani nella produzione di software), l’hanno proiettata tra le realtà innovative più interessanti ed intriganti del panorama italiano. Un’eccellenza del Mezzogiorno che abbiamo voluto incontrare per conoscere questa storia di successo.
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Quando è partita la vostra avventura imprenditoriale, oltre 15 anni fa, l’Italia non era un Paese che favoriva l’innovazione. Ancor più difficile provarci in un Mezzogiorno carente di infrastrutture materiali e immateriali. Cosa vi ha spinto a non rientrare tra i “cervelli in fuga”?
La sfida, all’inizio indubbiamente coraggiosa e faticosa, è stata proprio quella: riuscire a realizzare qui al Sud una grande azienda di information technology. Sarebbe stato semplice decidere di emigrare al nord o all’estero. Ci saremmo riusciti in meno tempo e oggi saremmo stati ancora più grandi, ma non avremmo contribuito a innescare quella “rivoluzione culturale”, oggi in atto in Puglia. Nella nostra regione, soprattutto nell’entroterra e sulla Murgia, vi è un sentimento diffuso tra le aziende del territorio, un sentimento di riscatto e di rivalsa, che stanno spingendo la Puglia a essere la regione del Mezzogiorno che più delle altre sta progredendo e che, credibilmente, può concorrere con quelle del Nord nei mercati nazionali ed internazionali.
Tra i primi settori industriali esplorati e poi “conquistati” vi è l’automotive con dispositivi d’avanguardia per la sicurezza dei trasporti. Perché state investendo tanto su questo segmento?
Prima di intraprendere pragmaticamente questa avventura, con una parte delle prime risorse disponibili, abbiamo viaggiato molto per cogliere le nuove tendenze e le nuove tecnologie. Da queste esperienze, avvenute oltre dieci anni fa, abbiamo intuito che il mercato del futuro, inizialmente poco presidiato, sarebbe stato l’automotive. Abbiamo investito e oggi, diventati leader del mercato nazionale del fleet management, siamo entrati nel primo gruppo informatico italiano – il Gruppo Zucchetti – e abbiamo acquisito il 100 per cento di uno dei marchi storici della sicurezza automotive italiana, GT Alarm. Con il conseguente, e gratificante, risultato di essere oggi il player nazionale numero uno dell’automotive con una pluralità di servizi a disposizione delle aziende che vogliono conciliare sicurezza ed efficienza.
Agendo sempre nell’area della mobilità, da qualche anno avete prodotto l’app Infosmartcity. Quali i vantaggi, da parte del cittadino, nell’usare questo prodotto e come si è trasformato nelle sue ultime release?
Infosmartcity nasce da un Living Lab patrocinato dal comune di Bari con l’obiettivo di fornire soluzioni “smart” per il comune nella fornitura di servizi ai cittadini. Occupandoci di localizzazione satellitare e avendo già installato a bordo dei mezzi di trasporto pubblico del comune di Bari dei dispositivi gps, abbiamo affidato a un algoritmo i dati di localizzazione per ottenere, in tempo reale, sia i dati del traffico nelle strade urbane sia gli orari di arrivo degli autobus alle fermate. Con l’effetto benefico per il cittadino di ridurre i tempi di attesa, potendo monitorare sul proprio smartphone la posizione dell’autobus; per l’amministrazione comunale di offrire un servizio moderno che stimoli il cittadino a usare, sempre meno, il mezzo privato. Durante la sperimentazione ci siamo immediatamente accorti che anche altre città hanno analoghe esigenze ed oggi, dopo averne iniziato a parlare anche con altre interessate amministrazioni, possiamo sostenere che, con una sola app gratuita, potremmo servire potenzialmente tutte le città italiane e anche estendere il campo applicativo – secondo una visione integrata e strategica – e dare risposte sulla raccolta differenziata, sui posti liberi nei parcheggi, sulle farmacie di turno. Come sulla possibilità di trasferire, in caso di emergenza, informazioni della Protezione civile. Tutto con Infosmartcity.
A proposito di comuni, siete stati tra i protagonisti del XXXIII Congresso dell’Anci di Bari. Quale riscontro avete ricevuto e quale è il livello culturale sull’innovazione che state rilevando nelle pubbliche amministrazioni?
Possiamo oltrepassare un luogo comune: contrariamente a quello che si può pensare, ci sono tanti sindaci, giovani ed entusiasti, predisposti a un radicale processo di digitalizzazione degli enti locali. Occorre, pertanto, procedere insieme per raggiungere rapidamente la meta di comuni sempre più vivibili attraverso l’erogazione di servizi sempre più smart. Durante l’evento Anci di Bari, quindi, abbiamo avuto conferma che la nostra Infosmartcity piace ai comuni italiani e con loro agiremo per implementare l’offerta, personalizzandola sulla base delle esigenze locali.
L’innovazione per voi non è solo un processo tecnologico, ma anche sociale e culturale. Come nasce la visione di una Murgia Valley?
L’innovazione per noi è apertura mentale e predisposizione al cambiamento. Noi di Macnil siamo l’esempio e la conferma che l’innovazione nasce dall’uomo, con il territorio in cui viviamo più o meno adattivo al processo evolutivo sulla base degli stimoli che riceve. Non c’era scritto da nessuna parte – forse solo nei nostri cuori – che saremmo riusciti nell’impresa di costruire e far crescere in un territorio prettamente agricolo un’azienda di information technology. Ci siamo riusciti e siamo contenti di vivere, circondati dall’affetto e dalla stima di amici e parenti, in quello che per noi è il paesaggio più bello al mondo, impreziosito da una storia millenaria di assoluto fascino da conservare e da valorizzare adeguatamente. Convinti che solo dalla virtuosa combinazione di tradizione e innovazione possa esplodere il fuoco del futuro. Murgia Valley è il nostro prossimo sogno: realizzare un centro tecnologico che possa competere con quelli più evoluti al mondo, investendo sui migliori talenti del Sud e dell’intero paese. Convinti che la tecnologia contribuirà a migliorare la qualità della vita, ma consapevoli che nessuna innovazione dovrà mai prevaricare l’uomo e i suoi principi. Per vivere in armonia con il prossimo e con la natura.
Quali sono, infine, gli obiettivi futuri o su cosa possiamo aspettarci importanti novità?
Ci rendiamo conto di avere un ruolo importante e una grande responsabilità. La tecnologia ha dato e continuerà a dare una grande mano al miglioramento della qualità della vita. Dai sistemi di telemedicina che permettono di prevenire situazioni di pericolo consentendo un intervento repentino alla fruizione facile e indipendente da parte del cittadino di servizi messi a loro disposizione dai comuni, fino alle tecnologie in campo automotive per la prevenzione di anomalie alla centralina del veicolo con la richiesta automatica di soccorso in caso di emergenza. È complicato provare a immaginare le prossime novità, essendo il mercato continuamente in evoluzione e mutando altrettanto rapidamente i bisogni delle persone. La certezza, ma direi forse l’augurio, è che il nostro lavoro verterà sempre su soluzioni che andranno a migliorare la qualità della vita dell’uomo. Mai, però, la tecnologia prevaricherà l’uomo e ne fagociterà i diritti.
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