Sono le 6:45 di mattina, e sono parecchio teso. Fuori piove, è buio e dovrò correre una delle maratone più belle del mondo: la maratona di Berlino. I dubbi sono tanti. Come mi dovrò vestire? Aggiungo una giacca leggera alle cose che avevo preparato la sera prima. Scendo velocemente a fare la colazione, qualche galletta,
Marina Graziani. La corsa è la mia cura dell’anima
La ricordiamo come la solare velina bionda di Striscia la Notizia dal ’96 al ’99 (“Un’esperienza bellissima in un programma che è tuttora cult – dirà poi – un periodo fantastico, ma l’importante è andare avanti: la bellezza passa, il cervello rimane”), poi come conduttrice tv. Oggi, sempre in splendida forma, Marina Graziani è una manager nel campo dell’organizzazione
La ricordiamo come la solare velina bionda di Striscia la Notizia dal ’96 al ’99 (“Un’esperienza bellissima in un programma che è tuttora cult – dirà poi – un periodo fantastico, ma l’importante è andare avanti: la bellezza passa, il cervello rimane”), poi come conduttrice tv. Oggi, sempre in splendida forma, Marina Graziani è una manager nel campo dell’organizzazione di eventi e celebrity endorsement per aziende di moda e non solo.
Qui in LifeGate di persona per invitarci alla giornata di corsa e di festa, con lei e con Giorgio Calcaterra, domenica 29 ottobre (la Mezza d’Italia, iscrivetevi qui), ci racconta una storia di riflettori tv e di realizzazione, di libertà sprigionata e di guarigione. E di amore: perché è innamorata della corsa.
Lo fa sempre con un sorriso che è il riverbero della brillantezza, dell’energia che trasmette, della serenità e dell’entusiasmo. Emana voglia di essere, e di esserci. È radiosa.
Il sole che la illumina da dentro è la passione per lo sport e la corsa. È sempre stata una sportiva, judo, pallavolo, danza, atletica, marcia, poi a vent’anni ha iniziato a correre con regolarità e da lì non ha più smesso. Ha corso la maratona di Vancouver, la mezza di Gerusalemme, ha percorso ventidue chilometri anche a Milano e di recente la fun race a Cividale del Friuli tra luoghi di interesse storico. Ora Marina Graziani è la madrina della gara di 21 km di domenica 29 ottobre 2017 nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, bellissima occasione per ritrovarsi in armonia nel circuito storico dell’automobilismo per correre… a piedi, tutti insieme, con anche due non competitive sulla distanza dei 5 km e dei 10 km.
Sei un’ambasciatrice del benessere e dello stile di vita sano. Come ti sei avvicinata a questo stile di vita?
È qualcosa che io ho innato in me, da sempre. Una frase che dico, e mi ripeto spesso, è “onorare il proprio tempio”. A ‘tutto tondo’, il che comprende attività fisica, perché no la cura della parte estetica, e l’anima. Di tutte queste cose ho tra l’altro appena cominciato a scriverne in un blog, online da pochissimo, My Passion Fit, una cosa a cui lavoro da mesi, un progetto tutto da costruire. Ho fatto molta ricerca. Amo esplorare questi argomenti e coltivare questi temi, dando spazio a varie discipline.
Adoro la corsa, mi appartiene da quasi vent’anni e sempre ci sarà. Anche perché, tra le discipline sportive, è… la più comoda! Sai, ti metti un paio di scarpe, ovunque tu sia, e puoi vivere momenti magici, albe, tramonti, ritagliandosi attimi di libertà preziosi. Se le persone facessero un po’ più di sport, saremmo tutti un po’ meno stressati.
Che tu sia appassionata di corsa si evince anche dal fatto che sei davvero in formissima. Ci confidi, insieme alla corsa, qualche tuo segreto?
Va là! Sì, in effetti… ho compiuto da poco quarant’anni e ho la stessa taglia più o meno da vent’anni. Oscillo di quei due o tre chili su e giù, ma ho un buon metabolismo, l’ho allenato e questo mi consente di mangiare: non sono una che “sta a insalata”, e il mio bicchier di vino lo gradisco!
Riallacciandomi un po’ anche all’argomento del blog, credo che la matrice del tutto sia dentro di noi, che tutto parta da dentro. Credo moltissimo nella cura dell’anima. Da anni studio molte diverse discipline, mi affascina la fisica quantistica secondo cui noi siamo energia, e questo trasmettiamo.
La prima cosa è coltivare la propria interiorità. Perché possiamo metterci creme costosissime, fare un sacco di sport ma se siamo stressati ci portiamo dietro questi zaini emotivi.
Seconda cosa, il mio approccio è sempre a ‘tutto tondo’. Se fai una corsa poi al ritorno ti mangi quattro Saint Honoré e cinque cotechini con lenticchie… insomma, bisogna volersi bene!
Terzo, non si deve essere eccessivamente esigenti con sé. Per esempio, correndo, non essere ossessionati dai tempi. E ci si possono dedicare anche coccole a tavola se si fa sport. Al di là della taglia, bruciare calorie fa bene alla testa e ci guarisce un po’. Ognuno poi trova la sua dimensione.
Mi accorgo che le sezioni di My Passion Fit ci possono dire molto della geografia mentale delle tue priorità, dei tuoi interessi, delle tue passioni. A partire da te stessa. Proviamo a seguire questa traccia, cominciando da Lo sport ed io.
Ovviamente qui parlo di me, dei miei primi passi, delle esperienze che ho fatto nell’ambito sportivo e non solo. Racconterò di corse, maratone, mezze maratone, e naturalmente della Mezza d’Italia con Giorgio Calcaterra a Imola.
Poi c’è l’area interviste…
Che inauguro proprio con Giorgio Calcaterra! Voglio conoscere e far conoscere atleti e sportivi nei loro profili… anche personali, umani. Per esempio, la prossima intervista che pubblicherò è a Alessandra Sensini, velista e campionessa olimpionica di windsurf, che a maggio è diventata vicepresidente del Coni.
Cosa ci dici di bellezza e benessere, un’endiadi ricchissima di spunti, che potrebbe esser quella con i maggiori click?
Pensa che, paradossalmente, è quella che “sento” un po’ meno. Però, faccio tesoro degli anni vissuti in ambienti in cui l’immagine conta molto, per cui darò molti consigli. Ci tengo a ribadire che non sono una tuttologa, ma avendo conosciuto bravissimi professionisti, truccatori, medici, esperti, personal trainer, darò voce alle loro competenze, abbinando i loro suggerimenti alle esperienze vissute in prima persona, per condividerli.
Ma questo mi dà il là per chiederti di più sul rapporto tra bellezza e benessere.
L’esercizio fisico non è esibizionismo. Per me, il significato di benessere è ‘a tutto tondo’, non si può pensare di “farsi” le vitamine, le punture in faccia e non un minimo di attività fisica, o se non si sta bene con se stessi. Noi viviamo su molti livelli, negli anni costruiamo sempre più sovrastrutture che ci condizionano. Tutto richiede una continuità, un equilibrio, un allenamento… sempre a tutto tondo. Benessere vuol dire tenere in giusta considerazione tutti gli elementi.
Non in modo maniacale: non sono una fautrice delle rigidità né nella dieta né negli allenamenti, perché rischiano di essere scoraggianti. Non ci si deve far scoraggiare da modelli che sono estremamente lontani, magari dopo una maternità o un periodo di pigrizia in cui s’è messo qualche chiletto in più. Bisogna spronare dolcemente, ed è quello che sto provando a fare.
Abbiamo intercettato una tua risposta, che ritengo esemplare e che riportiamo qui, a un piccato commento social, di un lettore che ti faceva le pulci sui tempi: “Dopo le tue risposte – replicavi – realizzo che di sicuro non condividiamo gli stessi valori nello sport. Va bene i tempi e le performance, ma lo spirito dovrebbe essere un altro: nel piacere, nella sfida personale (ognuno secondo i propri limiti e sforzi), nella passione. Premesso che non sono un’atleta professionista, questi sono i valori e sentimenti che da oltre vent’anni mi spingono a indossare le scarpe e correre, con il vento in faccia, qualche stress da sfogare e molto spesso anche senza un orologio al polso. Siamo tutti così perennemente in competizione, sul lavoro, nei rapporti e nella vita in generale, che almeno nello sport dovrebbe prevalere un altro spirito… Sui miei 10 km in staffetta a Milano, 9.2 per la precisione… come tu specifichi… è, e per me resta, una grande soddisfazione!”.
Certo. Dev’essere un piacere, non un dovere. I valori dello sport sono meravigliosi. I professionisti nella loro vita si dedicano ai risultati. Noi, attraverso il dialogo con i professionisti, vogliamo e dobbiamo parlare a tutti. Io ho corso per anni senza orologio. Non mi importa, mi alzo, ho voglia di correre, poi c’è quel momento in cui ti arriva il vento in faccia, un bellissimo tramonto, te la godi! Poi, ovvio, se uno vuole prepararsi per una maratona si affida a professionisti e farà ripetute, potenziamento, lunghi…
Tutto quello di cui stiamo parlando, piacere, benessere interiore, appartengono alla sfera della coscienza, e tu in My Passion Fit hai pensato anche a un’area intitolata “Risveglio di coscienza”. Perché?
Forse è il tema che, accanto allo sport, più m’appartiene. Credo fortemente che la cura della parte interiore, dell’anima, sia la matrice di tutto. Possiamo decidere di correre, per sfogarci temporaneamente. Possiamo decidere di farci belli, esteriormente. Ma vale poco se dentro alimentiamo energie negative. Dobbiamo spezzare automatismi, preconcetti che ci riguardano, a volte anche debellare qualche trauma in cui siamo incappati nella vita e che ci trasciniamo. Amo profondamente tutto ciò che riguarda quest’ambito… ho un’acutissima sensibilità – nata sotto il segno dei Pesci – che… è un’arma a doppio taglio. La sensibilità è un dono, che bisogna saper gestire. Negli anni ho provato tante cose, pranic healing, yoga, e meditazione che mi piace tantissimo…
…Il pranic healing?… Cos’è?
È un’evoluzione del reiki, una disciplina che mira a trattare, senza toccare, e a pulire l’asse dei chakra. Ho provato quest’esperienza molto bella, perché non siamo fatti solo di carne, ciccia, muscoli e ossa, ma siamo fatti di energia. Le cose le creiamo, e le attiriamo intorno a noi. È uno dei postulati chiave della fisica quantistica ed è un argomento che sfodero spesso con gli scettici. Consiglio la lettura, uno fra tutti, di Gregg Braden, che è anche un ottimo comunicatore.
Conoscendo il potere che abbiamo, non possiamo più ignorarlo. Per esempio, quando sono molto arrabbiata, mi accorgo che muovo intorno a me energie negative e in quei giorni evito di prendere delle decisioni. Se devo compiere scelte importanti, aspetto di vivere in me e intorno a me un’energia più pulita, di essere predisposta a pensieri diversi. Poi ci sono modi e modi, dalla meditazione a… una bella corsa!
E in Let’s try cosa vedremo?
Vuol dire “Proviamo”. Fantasia, sprigionati! Mi farò coinvolgere da amici, amiche, personaggi, per tradurre in video momenti di gioco e approcci a nuove discipline, dando spazio a ciò che praticano. Per esempio una delle prime sarà la pole dance, che ho affrontato con Francesca Leto. Poi proverò il kite surf. Metterci in gioco così serve a contribuire ad abbattere quel muro di resistenza che le persone hanno quando pensano che una cosa è troppo difficile, che non ci riuscirebbero… Guarda, io sono una curiosa di natura. Nella mia vita cerco sempre stimoli nuovi e mi elettrizza l’idea di provare – già mi è capitato – cose nuove, fare ricerche, conoscere persone diverse… Poi quelle che gravitano nel mondo dello sport sono persone più genuine, positive, con cui mi trovo molto, molto bene.
Il tuo blog, Marina, parte alla grande con una bellissima prima pagina, l’intervista proprio a Giorgio Calcaterra, intervistato da te, dove ti ha detto: “In linea generale credo nel ‘poco e spesso’, meglio fare tanti allenamenti riducendo i km e diluendo il carico, cercando di variare il più possibile per non annoiarsi”.
Sì! Lui è una persona splendida. Ho conosciuto Giorgio in un’occasione particolare, alla mezza maratona di Gerusalemme lo scorso 17 marzo. Le circostanze hanno voluto che io finissi proprio lì, in un luogo dove tutti, religiosi, spirituali e non, hanno da sempre avvertito una magica energia, così forte e tangibile. Forse, e dico forse, la stessa che si incontra quando si corre. Tra miriadi di maratone vinte in tanti anni, Giorgio si può certamente definirlo un orgoglio e un’eccellenza italiana, un atleta che non finisce mai di sorprendere. Il prossimo 29 ottobre, poi, affiancherò Re Giorgio (come lo definiscono in molti) perché sarò la madrina della maratona da lui ideata alla sua prima edizione, la Mezza d’Italia, all’interno dell’autodromo di Imola (5, 10 e 21 km).
Leggi anche: La lunga strada per correre la maratona, le donne che hanno fatto la storia
Per tutte le persone che si iscrivono alla Mezza d’Italia Giorgio Calcaterra ha preparato delle speciali tabelle d’allenamento personalizzate. Tu cosa ti senti di dire a chi vuol partecipare?
Che è una festa per tutti. Innanzitutto, la chiamiamo “la mezza maratona d’Italia” ma non ci sono solo i 21 km, ci sono anche i 10 km e i 5 km, per cui abbraccia tanti, tutti i livelli di preparazione o… di ‘non preparazione! Sarà un giorno di festa, si corre e si cammina nello scenario molto, molto particolare che è l’autodromo di Imola. Vi invito tutti a vivere quest’emozione insieme a noi!
Per iscriversi alla Mezza maratona d’Italia basta andare online sul sito www.lamezzaditalia.it. Per chi ha LifeGate Energy in casa o per chi attiva il contratto di energia rinnovabile adesso, l’iscrizione è gratuita.
L’intervista è stata realizzata in collaborazione con Beatrice Negri.
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