Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
I materiali a contatto con gli alimenti contengono 189 sostanze rischiose per il cancro al seno. Lo studio
La ricerca del Food forum packaging rivela quanti e quali sono i potenziali cancerogeni mammari che contaminano il cibo.
- Uno studio ha confrontato un elenco di potenziali cancerogeni mammari con le sostanze presenti nei materiali a contatto con il cibo.
- I risultati hanno mostrano la presenza di 189 sostanze rischiose per il tumore al seno, 143 delle quali nella plastica.
- Gli studiosi sottolineano la necessità di adeguare le norme vigenti in materia per sfruttare un’opportunità di prevenzione.
Nei materiali a contatto con gli alimenti, come attrezzature di lavorazione, imballaggi e utensili da cucina, sono contenute diverse sostanze che sono potenzialmente dei cancerogeni mammari e che possono migrare nei cibi. Lo afferma uno studio effettuato dal Food packaging forum e pubblicato su Frontiers in toxicology.
Potenziali cancerogeni mammari nei materiali a contatto con gli alimenti: lo studio
I ricercatori hanno confrontato un elenco di potenziali cancerogeni per il seno, sviluppato dagli scienziati del Silent spring institute e recentemente pubblicato, con il database del Food packaging forum sulle sostanze chimiche migranti ed estraibili a contatto con gli alimenti, scoprendo la presenza tra queste di 189 potenziali e confermati cancerogeni per il seno, di cui 143 nella plastica e 89 in carta o cartone.
Anche limitando il confronto agli studi più recenti disponibili che hanno utilizzato esperimenti di migrazione imitando condizioni realistiche, vi è evidenza di esposizione a 76 potenziali e confermati cancerogeni mammari da materiali a contatto con gli alimenti utilizzati nei mercati di tutto il mondo. Di queste sostanze, 61 (l’80 per cento) sono da materie plastiche, 23 (il 30 per cento) da materiali non specificati, 21 (il 28 per cento) sono migrati da carta e cartone, 8 (l’11 per cento) da metalli e 6 (l’8 per cento) da multimateriali. Si tratta, per esempio, di sostanze come benzene, stirene e diverse ammine aromatiche primarie.
Un’opportunità di prevenzione, ma serve modernizzare le norme
Molte nazioni hanno una legislazione sui materiali a contatto con gli alimenti volta a proteggere i cittadini da sostanze chimiche pericolose, spesso regolamentando specificamente i cancerogeni genotossici, ma lo studio evidenzia lacune e carenze nella normativa vigente.
“I nostri risultati implicano che l’esposizione cronica dell’intera popolazione a sospetti cancerogeni mammari da materiali a contatto con gli alimenti è la norma e mette in luce un’importante, ma attualmente sottovalutata, opportunità di prevenzione”, spiegano gli autori. “Il potenziale per la prevenzione del cancro riducendo le sostanze chimiche pericolose nella vita quotidiana è poco esplorato e merita molta più attenzione, ha affermato Jane Muncke, amministratore delegato del Food packaging forum e coautore dello studio. Nelle donne, il tumore al seno è il cancro più frequentemente diagnosticato.
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