Mauritius, si è spezzata la nave cargo incagliata vicino alla barriera corallina
La petroliera che il 25 luglio si era incagliata al largo delle Mauritius si è spezzata. Il danno ambientale non è ancora quantificabile
La nave cargo che il 25 luglio si era incagliata al largo delle Mauritius si è spezzata. Il danno ambientale non è ancora quantificabile.
La petroliera che il 25 luglio si era incagliata al largo delle Mauritius si è spezzata. Il danno ambientale non è ancora quantificabile
Il 9 agosto il primo ministro delle isole Mauritius Pravind Jugnauth aveva dichiarato: “La nave potrebbe spezzarsi in due”. A una settimana esatta di distanza, il timore si è concretizzato: la nave cargo MV Wakashio, di proprietà di un armatore giapponese e battente bandiera panamense, che il 25 luglio si era incagliata, causa maltempo, a poca distanza dalle coste sudorientali della nazione dell’oceano Indiano, si è spezzata in due.
Trasportava circa 4.000 tonnellate di idrocarburi, per la maggior parte – circa 3.000 tonnellate – rimosse nei giorni scorsi. Nonostante questo, il rischio di un disastro ecologico si è tramutato in realtà. Le operazioni, infatti, non si sono ancora concluse e ora è molto più difficile rimuovere il carburante rimasto a bordo, stimato intorno alle 90 tonnellate. Le autorità delle isole Mauritius hanno fatto sapere che cercheranno di trainare le due parti dello scafo in un luogo più sicuro dal punto di vista ambientale, ma questo comporterà la dispersione in mare aperto di altri litri di petrolio.
Un disastro ecologico senza precedenti secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Kavy Ramano: “È la prima volta che ci troviamo di fronte ad una catastrofe di questo tipo e non siamo sufficientemente equipaggiati per affrontarla”. Le Mauritius ospitano una biodiversità unica al mondo, grazie alla sua barriera corallina, e gli abitanti dipendono in larga parte da pesca e turismo e questo disastro potrebbe avere ripercussioni enormi per l’economia dell’arcipelago che conta 1,3 milioni di persone.
Quanto è grande il danno
Lo sversamento interesserebbe circa 27 chilometri quadrati di oceano, secondo le immagini satellitari scattate l’11 agosto dalla società di analisi americana Ursa space systems. Ma per l’inviato della Bbc Navid Singh Khadka, l’estensione del danno sarebbe di circa tre volte superiore considerando che lo sversamento di petrolio dovrebbe aggirarsi intorno alle 1.000 tonnellate. Il primo ministro Jugnauth ha dichiarato lo stato di emergenza. Il governo dell’India ha risposto inviando un gruppo di tecnici ed esperti per aiutare le autorità locali ad affrontare la situazione di crisi.
Per Greenpeace Africa migliaia di specie animali sono ora a rischio, così come gli stessi abitanti delle Mauritius che dall’oceano dipendono anche dal punto di vista della sicurezza alimentare.
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