La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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Una gigantesca colonia di pinguini di Adelia è stata scoperta su un remoto arcipelago dell’Antartide. Come mai nessuno ne era a conoscenza?
I primi sospetti risalgono al 2014 quando le immagini scattate dallo spazio, per la precisione dai satelliti della Nasa, hanno rivelato la presenza di escrementi di pinguino sulle Danger Islands, al largo della costa orientale della penisola antartica. Incuriositi, i ricercatori hanno deciso di organizzare una spedizione per riuscire a vederci chiaro e al loro arrivo hanno trovato una sorpresa: ad aspettarli c’erano circa un milione e mezzo di pinguini di Adelia.
Pensando che l’anno scorso sono morti quasi 40mila pulcini, questa è una notizia incredibilmente positiva che potrebbe far luce sulla vicenda e riaccendere la speranza. “Se dovessi descriverlo a qualcuno che non l’ha visto, direi che era il più grande affollamento che si possa immaginare, c’erano centinaia di migliaia di pinguini. Assomigliava tanto alle grandi migrazioni che si vedono in televisione”, ha raccontato Tom Hart, dell’Università di Oxford, al Telegraph. È la colonia più numerosa di tutto l’Antartide: con l’aiuto delle immagini fornite dai droni, sono state individuate 751.527 coppie di pinguini.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, si legge che la colonia vive stabilmente sull’arcipelago da almeno 60 anni. Perché, allora, è stata scoperta così tardi? Il motivo è semplice: le Danger Islands sono uno dei luoghi più inaccessibili del pianeta, perché sono perennemente circondate da lastre di ghiaccio e iceberg che rendono molto pericoloso avvicinarsi con le imbarcazioni. Si pensava che anche lì la popolazione di pinguini di Adelia fosse in declino a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e della scarsità di krill, i piccoli crostacei di cui si nutrono, invece sembra proprio che si tratti di un luogo ideale alla loro sopravvivenza: proprio per questo molti dei pinguini che si ritenevano morti potrebbero in realtà essersi trasferiti sulle isole.
NEW PAPER by Dr Tom Hart et al: Antarctic Penguin hotspot discovery fuels need for marine reserve, as international collaboration shows that Adélie penguins thrive where sea ice persists. https://t.co/Ag126XnGEN
Link to paper: https://t.co/N96dNWiQLD pic.twitter.com/vl6rcs8ItF
— OxZooDept (@OxZooDept) 2 marzo 2018
È quindi cruciale che venga approvata la creazione di un’area marina protetta al largo della penisola antartica e nel mare di Weddell, che includa anche le Danger Islands. La decisione è prevista per il mese di ottobre, nel frattempo i pinguini possono continuare indisturbati la loro vita in questo piccolo santuario lontano dagli occhi indiscreti degli esseri umani.
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