L’Australia ha legalizzato l’mdma e la psilocibina per il trattamento della salute mentale

Dal 1° luglio 2023, i medicinali contenenti le sostanze psichedeliche psilocibina, che si trova nei funghi allucinogeni, e mdma possono essere prescritti a scopo terapeutico da psichiatri appositamente autorizzati.

L’Australia è il primo Paese al mondo ad approvare l’uso di sostanze psichedeliche per uso medico.
All’inizio di febbraio di quest’anno, infatti, la Therapeutic goods administration (Tga) di Canberra, cioè l’autorità governativa responsabile della valutazione, dell’analisi e del monitoraggio dei farmaci, aveva annunciato che dal 1° luglio gli psichiatri che presentassero specifiche autorizzazioni avrebbero potuto prescrivere tali sostanze per curare determinate patologie. Precisamente, l’autorità consente la prescrizione di mdma per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico e di psilocibina per la depressione resistente ad altre somministrazioni. Queste, secondo il governo australiano, sono le uniche condizioni per le quali attualmente vi sono prove sufficienti di potenziali benefici in alcuni pazienti.

Che cos’è l’mdma

La ricerca condotta negli ultimi decenni ha dimostrato che alcune droghe considerate illecite, spesso utilizzate a scopo ricreativo, sono efficaci nel trattamento di alcuni disturbi mentali se combinate con la psicoterapia. L’mdma, conosciuta anche come ecstasy e il cui nome scientifico è 3,4-metilenediossimetanfetamina, è una sostanza psicoattiva che provoca uno stato di eccitazione e disinibizione e accentua le sensazioni fisiche, l’empatia e la sensazione di vicinanza interpersonale. Si tratta di una sostanza sintetizzata per la prima volta nel 1912, ma rimasta di fatto solo una formula sui libri, finché non suscitò l’interesse del chimico Alexander Shulgin che ne scoprì il potenziale empatico e ne suggerì l’uso da parte degli psichiatri e psicoterapeuti. Successivamente si è diffusa come droga ricreativa nelle discoteche o in ambienti sociali.

Mdma psilocibina
L’intensità del viaggio è collegata alla dose consumata e alla quantità di psilocibina assunta © Pixabay

La psilocibina, invece, è una sostanza attiva contenuta in molte specie di funghi presenti in natura, e può indurre effetti allucinogeni e psichedelici. I funghi che contengono psilocibina producono principalmente cambiamenti nell’umore, nella percezione e nell’esperienza sensoriale di chi ne fa uso e questi cambiamenti sono spesso chiamati “viaggio” psichedelico. L’intensità del viaggio è collegata alla dose consumata e alla quantità di psilocibina assunta. Un effetto comunemente riportato da chi ne ha fatto uso, ad esempio, è che la mente sembra diventare più aperta sotto l’influenza della psilocibina e l’esperienza sensoriale può diventare molto intensa.
Gli scienziati che sostengono l’utilizzo di sostanze psichedeliche in medicina pensano che queste possano essere in grado di trattare un’ampia gamma di condizioni di salute mentale tra cui dipendenze, ansia e anoressia legate al cancro, nonché disturbi post-traumatici da stress (Ptsd) e depressione resistente al trattamento.
I risultati del 2021 di uno studio di fase tre hanno dimostrato che l’mdma potrebbe essere un “potenziale trattamento rivoluzionario” per disturbi di questo tipo. Mentre per la psilocibina uno studio del 2022 pubblicato sul New England Journal of Medicine che ha coinvolto 233 partecipanti ha scoperto che una dose di 25 milligrammi di una versione sintetica della sostanza ha ridotto la depressione nei pazienti per un periodo di tre settimane, nonostante gli esperti abbiano accertato che gli effetti svanivano dopo circa tre mesi.

La decisione australiana

L’approvazione della Tga australiana fa seguito a una domanda presentata nel marzo 2022 da Mind medicine australia, un’organizzazione senza scopo di lucro di Melbourne che sostiene la terapia psichedelica, che chiedeva di rendere disponibili l’mdma e la psilocibina in precisi contesti terapeutici. Nel dicembre 2021, la Tga aveva rifiutato una domanda precedente presentata nel 2020 da parte dell’organizzazione, affermando che le droghe mostrano risultati promettenti, ma i ricercatori stanno ancora cercando di capire chi sono i pazienti più adatti alle medicine psichedeliche e quale tipo di psicoterapia porterebbe ai migliori risultati.
Dopo un’ulteriore ricerca, però, il 3 febbraio 2023 attraverso un comunicato stampa l’autorità australiana ha dato il via libera per l’utilizzo di queste sostanze. I trattamenti saranno limitati a individui con specifiche condizioni di salute mentale che hanno mostrato in precedenza resistenza ad altri trattamenti formalmente approvati e la prescrizione di nuove terapie sarà comunque preceduta da un lungo iter.

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Persone affette da Pstd, depressione e ansia possono essere considerati tra i pazienti adatti alla terapia © Pixabay

Ostacoli e difficoltà

Gli esperti avvertono che ci sono ancora molti interrogativi sul numero di pazienti che saranno effettivamente in grado di accedere alle terapie a partire da luglio, che si aggiungono ai dubbi sull’eventualità che il via libera dell’Australia sia arrivato prima che il Paese potesse raccogliere elementi sufficienti per capire come introdurre le terapie in modo efficace e sicuro.
Alcuni psichiatri e ricercatori, infatti, temono che la mossa possa essere prematura, dato che i farmaci in questione sono ancora in fase di sperimentazione clinica e non sono stati formalmente approvati per il trattamento di eventuali disturbi mentali dalla Food and drug administration statunitense.
Colleen Loo, professoressa di psichiatria presso l’università del New South Wales e il Black Dog Institute di Sydney, ha riportato alla Cnn che, secondo lei, “è presto rispetto al solito processo di sviluppo e implementazione di nuovi trattamenti”, riconoscendo l’utilità della terapia, ma invitando comunque alla cautela.

 

Oltre ai dubbi rispetto all’efficacia della terapia, ci sono comunque diversi ostacoli tecnici che potrebbero rallentare la reale messa in atto della decisione. Prima di tutto la lunga formazione dei medici che saranno in grado di prescrivere questa terapia. Secondo quanto riportato dalla Tga, infatti, per poter prescrivere l’mdma o la psilocibina, uno psichiatra dovrà prima essere registrato come “prescrittore autorizzato” nell’ambito di un programma della Tga che consente agli psichiatri registrati di prescrivere medicinali che devono ancora essere formalmente inclusi nel registro australiano delle terapie.

Gli psichiatri dovranno dimostrare di avere la formazione necessaria, la competenza e solidi protocolli di trattamento basati sull’evidenza che controllano adeguatamente i rischi per i pazienti – Therapeutic goods administration

Un’altra difficoltà all’accesso a questi farmaci sarà probabilmente il loro costo, infatti i trattamenti non saranno coperti dall’assicurazione sanitaria. Come riportato da Wired, Simon Ruffell, psichiatra e ricercatore presso lo Psychae Institute dell’Università di Melbourne, ha dichiarato che “almeno all’inizio, parliamo di una terapia riservata a pazienti relativamente benestanti”. Un ciclo di sessioni assistite da sostanze psichedeliche, infatti, potrebbe costare tra i 15 e i 25mila dollari australiani.

Mdma e psilocibina nel mondo

Nonostante il primato dell’Australia in questa decisione di regolamentare l’utilizzo di queste sostanze, nazioni tra cui Stati Uniti, Canada e Israele ne consentono già l’uso individuale a scopo terapeutico o all’interno di studi clinici.
Ad esempio, lo stato dell’Oregon, negli Stati Uniti, è stato il primo a legalizzare l’uso terapeutico della psilocibina da parte degli adulti nel 2020 e gli elettori del Colorado nel 2022 hanno deciso di depenalizzare la stessa sostanza per le persone di età pari o superiore a 21 anni e creare “centri di guarigione” regolamentati dallo stato in cui i partecipanti possono sperimentare la droga sotto supervisione.
Nell’ottobre 2022, invece, lo stato dell’Alberta è diventato la prima giurisdizione in Canada a regolamentare l’uso di droghe psichedeliche garantendo “la supervisione medica esperta per la terapia assistita psichedelica”.
Malgrado lo stigma associato alle droghe che alterano la mente e il loro status tecnicamente illegale nella maggior parte dei Paesi del mondo, negli ultimi anni si è assistito a una notevole quantità di ricerche sui loro potenziali benefici e azioni come quelle portate avanti da questi stati dimostrano che il futuro sembra più luminoso per questo tipo di sostanze.

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