L’economia italiana potrebbe crescere dell’8 per cento se si adottassero sistemi di apprendimento automatico su grande scala. L’approccio di Google.
Immaginate un software in grado di prescrivere i farmaci giusti per il diabete, con le dosi personalizzate, grazie alla supervisione di un medico. Oppure un dispositivo che sa diagnosticare la presenza di una polmonite attraverso le immagini di una tac. Questo è il futuro della medicina secondo Annarosa Farina, direttrice dei sistemi informativi dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo). “Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale si svilupperà nei prossimi anni una medicina personalizzata. I computer non forniranno più solo linee guida ma serviranno a elaborare cure sempre più specifiche grazie ai dati raccolti sui pazienti”, afferma Farina.
L’intelligenza artificiale per il benessere di tutte e tutti, anche in Italia
La direttrice dell’Ieo è intevenuta mercoledì 16 ottobre a Milano, durante l’evento Google Ai connect che si è tenuto presso Palazzo Serbelloni e focalizzato sul rapporto tra la medicina, l’intelligenza artificiale e un futuro dell’umanità che non lasci indietro nessuno. “Dobbiamo sviluppare questa tecnologia in modo responsabile così da potenziare la creatività e la scienza”, ha affermato Melissa Ferretti Peretti, country manager di Google Italy durante l’incontro. “Così come nel passato la macchina a vapore ha rivoluzionato il mondo e ha portato crescita e benefici per tutti, così farà l’intelligenza artificiale, dobbiamo preparare le persone al futuro”.
Secondo uno studio condotto da Implement Consulting Group e commissionato da Google, i sistemi di apprendimento automatico potrebbero contribuire anche a un incremento del prodotto interno lordo italiano fino all’8 per cento, se solo venissero adottati su grande scala. Gli esperti prevedono che l’ia assisterà la maggior parte dei lavori (58 per cento). Ma non bisogna perdere tempo: è sufficiente un ritardo di cinque anni nella sua adozione per limitare la crescita a un più 2 per cento.
I benefici per la salute
Tornando alla medicina, negli ultimi anni le cose stanno evolvendo a un ritmo senza precedenti. Alcuni oculisti già utilizzano sistemi di intelligenza artificiale per la diagnosi di patologie oculari. Google stessa ha dato vita a delle lenti in grado di monitorare il livello di glicemia grazie alle lacrime per monitorare il diabete. Un altro esempio del rapporto fra medicina e tecnologia è Alpha Fold, un programma di intelligenza artificiale sviluppato da Google Deepmind per individuare la struttura tridimensionale delle proteine. Non è un caso che il premio Nobel per la Chimica di quest’anno sia andato a due ricercatori che ne fanno parte, Denis Hammabis e John Humper per la scoperta del codice segreto dei protidi. “Capire come funzionano le proteine potrebbe migliorare la vita a molte persone”, spiega Anna Koivuniemi, capo del Google Deepmind impact accelerator . “Alpha Fold è in grado di rivelare la forma delle proteine in modo più rapido ed economico. Prima dell’arrivo dell’intelligenza artificiale gli scienziati impiegavano dai tre ai cinque anni per comprendere il funzionamento di una singola proteina, mentre ora un singolo programma come il nostro è in grado di mappare tutte le proteine del corpo umano”.
Che il futuro abbia inizio
I sistemi di intelligenza artificiale sono cresciuti molto negli ultimi anni. Uno studio commissionato dalla QBE Insurance Europe ha evidenziato che negli Stati Uniti, la Food and drug administration ha approvato dal 2020 ogni anno più di cento nuovi dispositivi basati sull’apprendimento automatico. Si tratta di un dato incredibile se si considera che nel 2013 venivano approvati poche unità all’anno. Il futuro della medicina si sta muovendo in questa direzione e l’Italia non deve perdere questa occasione.
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