Quest’anno il Meeting di Rimini ha una veste completamente nuova, per colpa della pandemia. Ma, si sa, dalle crisi nascono le opportunità…
“Quest’anno il Meeting per l’amicizia fra i popoli userà la rete per parlare con gente che si trova dall’altra parte del mondo, e che magari deve ancora stare a casa”.
Ce lo spiega Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, che incontriamo a Milano qualche giorno prima dell’inizio del Meeting di Rimini 2020, previsto dal 18 al 23 agosto. Per la prima volta da quando è nato nel 1980, l’evento si terrà in modalità prevalentemente digitale: incontri, spettacoli, webinar e mostre saranno visibili sul sito, sui social media e sul canale YouTube in streaming. Ogni giorno sarà possibile anche partecipare fisicamente a determinati appuntamenti presso il Palacongressi di Rimini, prenotando il proprio posto in anticipo.
Ci siamo stupiti della natura durante il lockdown, partiamo da lì per costruire il mondo post Covid
Il titolo di questa edizione, Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime, “indica l’orizzonte nel quale si vogliono approcciare le questioni più urgenti sul nostro futuro. Senza meraviglia tutto diventa oggetto di calcolo e di possesso mentre lo stupore e la gratitudine che ne conseguono sono fermenti di speranza e di creatività, fonti di una responsabilità coraggiosa e condivisa”, chiarisce Bernhard Scholz, neo presidente della Fondazione Meeting. Proprio in questo senso, il Meeting 2020 special edition vuole proporsi come la prima occasione di riflessione dopo i mesi del lockdown, per capire come ripartire con un nuovo spirito e un nuovo slancio, che ci permettano di vivere in un Pianeta più sano.
Da segnare in agenda, un appuntamento quotidiano con la sostenibilità
Ogni singolo individuo è centrale in questo processo di ricostruzione: “Prendiamo il caso della sostenibilità”, riprende Vittadini. “Ci sono 17 obiettivi delle Nazioni Unite che rischiano di non essere compresi. Come li si rende comprensibili? Mettendo al centro la persona, col suo desiderio, col suo gusto e con la sua voglia di costruire. Il mondo lo cambia la gente, con tante iniziative nate dal basso. Esempi che noi vogliamo raccontare”.
Molti di questi esempi troveranno spazio durante un appuntamento quotidiano, fissato per le 19:00 di ogni giorno: Dopo il Covid #quellicheripartono. Un talk show live a cura della Fondazione per la sussidiarietà in collaborazione con Asvis, Cassa depositi e prestiti e Fondazione Symbola, condotto dal giornalista Massimo Bernardini.
Alcuni ospiti del Meeting di Rimini 2020
Speranza, fiducia, cura, visione e sussidiarietà. Saranno queste le parole chiave con le quali affrontare la ripresa. Di questo si parlerà con ospiti del calibro di Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace nel 2006; Ermete Realacci, presidente di Symbola e presidente onorario di Legambiente; Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis); Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale; David Sassoli, presidente del Parlamento europeo; e tanti altri.
Le tematiche
Il tema della rinascita post Covid verrà sviscerato prendendo in esame questioni più specifiche come la salute, il rapporto tra cultura sussidiaria e sviluppo sostenibile, l’Europa, la scienza, il futuro della democrazia, l’innovazione, la cooperazione internazionale, l’educazione, l’arte, la letteratura, il lavoro. Un mondo, quello del lavoro, che ha subìto una trasformazione radicale nell’ultimo periodo.
“Non è che se uno sta a casa, in modo disorganizzato, fa smart working”, puntualizza Giorgio Vittadini. “Lo smart working è una cosa seria, che richiede dei progetti precisi. Dovremo sfruttare la possibilità del lavoro a distanza per costruire un modo di lavorare nuovo, un modo di lavorare moderno che ha bisogno di tanto impegno e tanta intelligenza”. Di questo si discuterà in particolare il 19 agosto alle 11:00.
Il 20 agosto alle 15:00 si parlerà invece di mobilità e turismo, altri due settori che si stanno evolvendo profondamente, oltre che rapidamente. Sempre il 20 agosto si potrà scoprire il rapporto fra sport e cooperazione, che “giocano nella stessa squadra”: sportivi come Sara Gama, capitano della Nazionale di calcio femminile, e Simone Perrotta, dell’Associazione italiana calciatori, ci aiuteranno a comprendere meglio i famosi Obiettivi di sviluppo sostenibile di cui parlavamo prima: i nostri “goal”. Allora, non perdiamo quest’occasione per fare centro anche noi e riordinare i pensieri dopo questi mesi difficili.
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