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Megaliti d’Europa e d’Italia
Stonehenge, Newgrange, Carnac, ma anche i dolmen pugliesi e sardi e i siti di Saint Martin de Corl antichi e misteriosi Megaliti d’Europa e d’Italia
La più celebre zona megalitica é il sito di
Stonehenge. Le prime scoperte relative all’orientamento dell’asse
del monumento, che è in corrispondenza del punto in cui
sorgeva il Sole nel giorno del solstizio d’estate, risalgono al
lontano 1740, ad opera del reverendo Stukeley. Ora, si sono
aggiunte numerose scoperte che hanno portato alla individuazione di
un numero elevatissimo di allineamenti riferiti al Sole e alla
Luna. Addirittura alcuni autori sostengono che i realizzatori di
Stonehenge fossero in grado di prevedere le eclissi, anche se la
maggioranza degli studiosi suggerisce molta prudenza a tale
proposito.
Anche la Scozia presenta numerose strutture astronomicamente
orientate (Ballochroy, Kintraw e Temple Wood, tra le
principali). Un sito della Gran Bretagna particolarmente suggestivo
è quello di Callanish (Ebridi): si tratta di un grande
cerchio di tredici menhir, dal quale si dipartono diversi
allineamenti di pietra. Uno di essi raggiunge la notevole lunghezza
di 60 metri. Ripetuti studi condotti sul sito hanno messo in
evidenza orientamenti sul tramonto del Sole agli equinozi, sul
sorgere di Capella, la stella più luminosa dell’Auriga, e
sul punto di levata delle Pleiadi.
Tutta l’Irlanda é ricchissima di strutture megalitiche.
Molto importante è la Valle del Boyne, a nord di Dublino,
non lontana dalla città di Droghedda. In tale zona sono
presenti numerosi cumuli di pietra, chiamati cairn.
Il più importante é quello di Newgrange, di oltre
ottanta metri di diametro, che ricopre un dolmen, con pianta
cruciforme, al quale si accede attraverso un corridoio lungo quasi
20 metri. Il corridoio è stato realizzato in modo da
consentire, nel giorno del solstizio d’inverno, ai raggi del Sole
di giungere in fondo alla camera principale, illuminando una tripla
spirale incisa.
I vicini tumuli di Knowth e di Dowth presentano, rispettivamente,
orientamenti sull’equinoziale e sul punto di tramonto del Sole nel
giorno del solstizio d’inverno.
Nel Sud-Ovest dell’Irlanda sono inoltre presenti dei particolari
tipi di cromlech, i Recumbent Stone Circles, tutti di forma e
dimensioni molto simili, e caratterizzati dalla comune presenza di
una pietra piatta (la Recumbent) che consente di individuare
chiaramente l’asse del monumento: quasi tutte le direzioni
individuate dagli assi presentano un significato astronomico.
In Francia, la Bretagna annovera splendidi monumenti di questo
tipo. Ricorderemo gli allineamenti di Carnac, con i loro cromlech,
che presentano numerosi orientamenti astronomici.
Il vicino dolmen a tumulo di Kercado é orientato con
straordinaria precisione sul sorgere del Sole nel giorno del
solstizio d’inverno, orientamento condiviso dal tumulo di Dissignac
(St Nazaire) e da La Roche aux Fées (Essé, Rennes),
un gigantesco dolmen lungo una ventina di metri. Anche il tumulo di
Gavrinis (Golfo di Morbhian) presenta delle profonde e sconcertanti
analogie con il complesso di Newgrange. Il corridoio che porta alla
sua camera centrale é il più lungo di tutta la
Bretagna, con i suoi 12 m di lunghezza, ed é formato da 9
tavole sostenute da 23 pilastri, alcuni dei quali splendidamente
decorati. La camera centrale, lunga 2,70 m, larga 2,30 m e alta
1,80 m, è coperta da un’unica tavola di granito, di 4 m per
3.
Nei pressi di Carnac, si individua il più grande menhir
noto, il Grand Menhir Brisé, rotto attualmente in tre parti,
ma alto, all’origine, più di 20 metri. Secondo una recente
ipotesi, tale monolite sarebbe stato il centro di osservazione di
un complesso megalitico finalizzato all’osservazione della
Luna.
In Italia sono stati compiuti studi
archeoastronomici su diversi castellieri veneti, su
alcuni dolmen pugliesi ed in Sardegna.
Un discorso a parte merita l’area megalitica di Saint Martin de
Corléans, ad Aosta, studiata dettagliatamente, sotto questo
aspetto, dal prof. Romano e dall’autore nel 1991, ove sono emersi
numerosi e importanti allineamenti, tra i quali allineamenti
lunari, orientamenti sul sorgere del Sole al solstizio d’inverno e
allineamenti stellari.
Tra di essi è particolarmente importante quello diretto sul
punto di levata di Betelgeuse, brillante stella della costellazione
di Orione.
I significati astronomici individuati nell’area megalitica sono
così numerosi e significativi che ci forniscono ulteriore
conferma di come fossero legate, nell’antichità, astronomia
e religione.
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