Megalopoli e cambiamenti climatici, la mobilità nel 2050 vista dagli allievi del Politecnico di Milano

Gli allievi del Politecnico di Milano immaginano così la mobilità nel 2050, fra megalopoli, cambiamenti climatici e riscaldamento globale.

Megalopolis immagina un futuro della mobilità in cui lo spazio urbano potrebbe essere più esteso e sviluppato tecnologicamente. Terre Selvagge prende in considerazione un’era in cui il cambiamento climatico provocherà condizioni meteorologiche estreme. E infine Watercities prefigura un futuro in cui il riscaldamento globale genererà un aumento del livello dell’acqua nelle città marittime. Sono stati recentemente presentati i progetti degli allievi del master in Transportation & Automobile design del Politecnico di Milano. Provenienti da discipline come ingegneria, architettura e disegno industriale gli studenti, con tre distinti progetti di tesi, hanno provato a immaginare i possibili scenari della mobilità nell’anno 2050, un esercizio appunto “immaginario” ma la cui analisi è partita dallo studio di luoghi e città reali ai giorni nostri e che fornisce spunti interessanti.

Aura mobilità futuro
Pensata per le megalopoli del futuro Aura rappresenta il mezzo ideale per conciliare lavoro e spostamenti. ©PoliMi

La mobilità fra megalopoli e cambiamenti climatici

Tre concept, tutti a propulsione elettrica, pensati in collaborazione altrettanti marchi, Aston Martin, Land Rover e Bmw. Ma soprattutto tre progetti legati a contesti ambientali diversi e a possibili scenari futuri. Megalopolis, Terre Selvagge e Watercities i nomi scelti dagli studenti del PoliMi e che prefigurano soluzioni di mobilità per un futuro in cui i cambiamenti climatici e l’estensione delle aree urbane diventano nuovi elementi centrali attorno al quale sviluppare inedite forme di mobilità. Dal team Megalopolis che ha lavorato su un’ipotesi di futuro nel quale il tempo e lo spazio a disposizione in ambito urbano saranno beni sempre più preziosi, dove il lavoro avrà prevalenza sulla vita privata e dove serviranno mezzi di trasporto dove poter lavorare, rilassarsi e anche socializzare nasce Aura, l’auto pensata per muoversi e lavorare nelle megalopoli del futuro.

bulwark mobilità cambiamenti climatici
Mobilità del futuro e cambiamenti climatici: Bulwark è un pick-up estremamente resistente adatto a terreni duri, impervi e con superfici accidentate. Gli studenti l’hanno immaginato per un futuro in cui per muoversi in condizioni climatiche avverse potrebbero servire mezzi simili. ©PoliMi

Wildlands, la mobilità al tempo dei cambiamenti climatici

Il progetto del gruppo Wildlands immagina un futuro in cui il cambiamento climatico genererà condizioni meteorologiche spesso avverse. Un futuro in cui mezzi come Bulwark, un pick up estremamente resistente adatto a terreni duri, impervi e con superfici accidentate permetterà di muoversi in condizioni climatiche avverse, connotate da eventi naturalistici imprevedibili. Un mezzo elettrico, adattabile, pensato per le persone ma anche per enti e istituzionali di pronto intervento e sicurezza come squadre di ricerca e soccorso, vigili del fuoco e guardie forestali.

Hyla watercity
Hyla è il concept di un veicolo anfibio monoposto a tre ruote, modulare e adattabile a diverse tipologie d’uso. © PoliMi

Watercities, muoversi al tempo dell’innalzamento dei mari

Amsterdam, anno 2050: città costiere come la capitale olandese, causa l’innalzamento dei livelli dei mari e quello demografico, potrebbero dover affrontare cambiamenti radicali della morfologia. Sono partiti da qui  gli studenti del terzo progetto, denominato Watercities, che hanno ipotizzato nelle città costiere del mondo la creazione di nuovi distretti galleggianti con l’esigenza di nuove forme di mobilità che colleghino i quartieri galleggianti alla terraferma. Partendo dalla bicicletta, un simbolo per Amsterdam, è nato Hyla, un veicolo anfibio monoposto a tre ruote, modulare e adattabile a diverse tipologie d’uso.

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