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Un report di Motus-E e Quintegia analizza gli scenari futuri delle auto a batteria dal punto di vista dei consumatori: la variabile prezzo resta centrale.
Cresce il desiderio di possedere un’auto elettrica. E nei prossimi anni tutto lascia prevedere un’ulteriore, decisiva accelerata. In Italia, ad esempio, la domanda di veicoli a batteria arriverà a superare quella di ogni altro tipo di alimentazione entro il 2025; nel 2030 rappresenterà il 50 per cento della domanda totale, per poi salire fino all’80 per cento nel 2050. A evidenziarlo è il report “la mobilità elettrica: inevitabile o no? Analisi dal punto di vista dei consumatori”, curato da Motus-E e Quintegia.
Lo studio si basa sull’opinione espressa da oltre 14.000 consumatori in Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Polonia e Italia, dove sono state intervistate oltre 2.000 persone. E tra molte conferme, non mancano elementi sorprendenti. Ad esempio, si è spesso sostenuto che uno dei maggiori freni al pieno sviluppo delle auto a basso impatto ambientale sia legato alle infrastrutture di ricarica; al contrario, il report evidenzia che la rete di ricarica pubblica, da sola, non influenza in modo significativo il mercato: “La domanda di auto elettriche – si legge – non aumenterebbe in maniera significativa se tutti i consumatori avessero libero accesso alla ricarica pubblica e domestica”. Anche l’autonomia, sia pur rilevante, non figura tra i fattori più importanti.
Al contrario, per il pieno successo della transizione elettrica della mobilità un ruolo fondamentale resta quello delle istituzioni, che dovrebbero prevedere politiche di supporto in grado di incidere direttamente sul prezzo di acquisto. “La mobilità elettrica – spiega Francesco Naso, segretario generale di Motus-E – avrà una domanda di mercato al pari dei veicoli endotermici molto presto. Dobbiamo però affrontare alcune criticità, affinché l’inclinazione all’acquisto raggiunga i livelli desunti dai questionari: ridurre il prezzo di acquisto e migliorare alcuni aspetti tecnologici. I costruttori stanno capendo molto bene queste esigenze ma hanno bisogno di un supporto per poter investire in nuovi sviluppi. Auspichiamo che le misure a supporto dell’acquisto di veicoli su cui il governo si è pubblicamente impegnato siano volte alla semplicità di adozione, alla sostenibilità dei mezzi che ne beneficiano, a una visione strutturale e pluriennale”.
Più della carenza delle infrastrutture di ricarica, a frenare attualmente i consumatori è il prezzo delle vetture, che dovrebbe pareggiare quello dei veicoli a combustione entro il 2030, almeno per i modelli dei segmenti più bassi. Questo perché, si legge nel report, a parità di prezzo e con l’evoluzione tecnologica prevista, i consumatori preferiranno acquistare vetture elettriche piuttosto che a combustione interna”.
Come evidenziato da Fabio Barbisan, board member di Quintegia, “i dati e gli insight ci parlano di un consumatore tendenzialmente pronto e aperto alla mobilità elettrica. I dealer, interlocutori che ricoprono già oggi una posizione chiave nella scelta di acquisto, avranno un ruolo sempre più rilevante nell’educazione delle comunità in cui sono immersi. Sarà indispensabile, tuttavia, governare un profondo processo di revisione delle organizzazioni e delle competenze di molte delle oltre 50.000 persone che vi operano”.
I veicoli a batteria, evidenzia infine il report, per il momento restano al centro delle aspirazioni dei consumatori. La domanda di auto elettriche non diminuirebbe in maniera significativa né se i mezzi a idrogeno acquisissero importanza, né se venissero introdotti nel mercato i carburanti sintetici. Solo nei Paesi Bassi e in Germania l’incremento di modelli a idrogeno comporterebbe un calo significativo della domanda di veicoli a batteria, mentre l’introduzione degli e-fuels avrebbe ricadute concrete esclusivamente sul mercato tedesco.
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