Un episodio prolungato e estremamente esteso di siccità sta colpendo il Messico. Il fenomeno riguarda ormai l’85 per cento del territorio della nazione centro-americana. E secondo le autorità è talmente violento da rischiare di prosciugare anche i bacini idrici che garantiscono normalmente l’approvvigionamento della popolazione.
Il rischio di mancanza di acqua a Città del Messico
Secondo il sindaco di Città del Messico, si tratta del peggiore episodio di siccità degli ultimi 30 anni. La riserva d’acqua dolce di Villa Victoria, ad ovest della capitale, presenta in questo momento soltanto un terzo della sua capacità normale. L’Associated Press riferisce che un camion cisterna da 10mila litri, che normalmente viene riempito in circa 30 minuti, a causa del flusso ridotto necessita ora di tre ore e mezzo.
Il rischio è che il bacino di Villa Victoria, di qui alla metà di maggio, possa risultare completamente prosciugato. Un problema gigantesco, poiché è da esso che dipende buona parte dell’approvvigionamento dei nove milioni di abitanti di Città del Messico. Il resto proviene da pozzi e da falde acquifere presenti nei dintorni della capitale, ma la rete idrica vetusta provoca ingenti perdite.
Un incendio nello stato di Morelos ha distrutto 310 ettari di foresta
Allo stesso modo, nello stato di Michoacan, si rischia di perdere il secondo più grande bacino del Messico, il lago Cuitzeo. Il 70 per cento del cui letto è ormai secco. Il governatore Silvano Aureoles ha dichiarato a causa del prosciugamento si stanno registrando tempeste di polvere trasportata dal vento nelle zone circostanti. I cui abitanti hanno indirizzato una petizione al governo, sottolineando come tali polveri abbiano causato problemi respiratori e intestinali in decine di migliaia di persone.
L’assenza di precipitazioni sta inoltre favorendo l’insorgere di incendi. La Commissione nazionale delle foreste dello stato di Morelos ha riferito che un rogo divampato alla metà di aprile ha distrutto in breve 310 ettari di foresta. Le fiamme si sono sviluppate nella catena montuosa turistica di Tepozteco.
Per domare l’incendio è stato necessario impiegare centinaia di pompieri e volontari. Secondo il Coordinamento nazionale della protezione civile, dall’inizio della primavera sono circa 80 i roghi registrati in Messico.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Alcune buone notizie e qualche passo indietro nelle misure previste dal nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri, in attesa del testo definitivo.