Il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ha dato il via all’installazione delle boe sul fiume Rio Grande.
Il muro galleggiante si aggiunge a migliaia di altri chilometri di barriere, fili spinati e altro al confine tra Usa e Messico.
Il Messico ha chiesto la rimozione del muro galleggiante dicendo che viola due trattati sulle acque fluviali.
Sul fiume Rio Grande, al confine tra Texas e Messico, sono comparse delle speciali barriere galleggianti anti-migranti. Il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, lo aveva annunciato da diverse settimane e ora il progetto è diventato realtà. Dallo stato americano hanno detto che si tratta di una misura di sicurezza per dissuadere i migranti a rischiare la vita nelle correnti del fiume, ma l’iniziativa ha suscitato polemiche perché nel concreto costituisce l’ennesimo muro anti-migranti. E il Messico ha annunciato un ricorso contro l’infrastruttura, che potrebbe violare anche una serie di accordi fluviali.
L’ennesimo muro anti-migranti
Nell’anno fiscale 2022 oltre due milioni di migranti irregolari hanno attraversato in entrata la frontiera sud-ovest degli Stati Uniti. Uno dei confini più battuti dalle rotte migratorie dal centro e sud America in questo senso è quello che riguarda il Texas. Tra i punti più frequentati in termini di attraversamento c’è il fiume Rio Grande, che segna una parte della linea di confine tra Usa e Stati Uniti. In alcuni momenti, nell’area sono stati registrati oltre mille ingressi al giorno.
Il Rio Grande è considerato molto pericoloso per le sue correnti e in effetti molte persone migranti, compresi bambini, hanno perso la vita cercando di attraversarlo. Il punto è che a queste persone non vengono offerte altre modalità di ingresso negli Stati Uniti e, un po’ come chi si mette sui barchini nel mar Mediterraneo, rischiare la vita diventa l’unico modo per provare a raggiungere la meta agognata. Ora però attraversare il Rio Grande in uno dei suoi punti meno pericolosi sarà molto più difficile. Il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ha infatti iniziato a far installare delle catene di boe rosse lungo il corso del fiume, che vanno a formare un vero e proprio muro galleggiante anti-migranti. Il risultato finale sarà lungo oltre 300 metri.
Texas has installed the first 1000 feet of its absurd “floating wall.”
This looks easy to scale at such low water levels. But it’s underwater netting will ensnare fish, turtles & aquatic birds & intends to trap and drown migrants as a deadly “deterrent.”pic.twitter.com/Bu2CDEdTaJ
Steve McCraw, direttore del dipartimento di Pubblica sicurezza del Texas, ha spiegato che l’iniziativa ha ragioni securitarie e vuole scoraggiare i migranti a rischiare la traversata. Ma ha anche ammesso che la nuova infrastruttura potrà dare una mano nel fermare l’immigrazione clandestina. Come fanno notare dall’opposizione e alcune associazioni che si occupano di assistenza umanitaria, però, la barriera non farà altro che aumentare il rischio della traversata, perché c’è chi proverà a superarla e chi invece tenterà la fortuna in quei punti del fiume senza barriera dove le correnti sono ancora più forti.
L’ira del Messico contro il Texas
La barriera galleggiante anti-migranti installata dal Texas è l’ennesimo muro a fare capolino negli Stati Uniti. Muri, barriere, fili spinati e altri ostacoli ai flussi migratori segnano una buona parte del confine statunitense con il Messico, dalla California al Texas, passando per l’Arizona e il New Mexico. Il muro galleggiante costituisce una novità dal punto di vista ingegneristico, che sta causando polemiche e incidenti diplomatici.
Texas is installing a “floating wall” across the Rio Grande with netting intended to snag and drown migrants crossing the illegitimate border. Migration is an act of courage. This is a continuation of what has been happening since First Contact. Decolonization is not a metaphor. pic.twitter.com/0q0pbSVlZ4
Il Messico per voce della segretaria alle Relazioni esterne, Alicia Bárcena, ha fatto sapere di aver inviato una nota agli Stati Uniti in cui esprime preoccupazione per la barriera e che verrà inviata in loco un’unità ispettiva per capire se la barriera galleggiante sconfina nel tratto di fiume appartenente alla sovranità territoriale del Messico. Questo costituirebbe una violazione di due trattati del 1944 e 1970, in cui si stabilisce che non si devono porre ostruzioni nelle acque del Rio Grande che impediscono il normale scorrimento. Il Texas ha chiesto ufficialmente la rimozione delle barriere, denunciando anche un piano dello stato americano di porre del filo spinato su un’isoletta del fiume posta poco più in là. Da Austin non sono ancora arrivate risposte e i lavori di installazione della barriera vanno avanti.
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