Inaugurato a Milano, in piazza della Scala, il primo dei cento globi d’artista per un futuro sostenibile. Il progetto di Weplanet porterà in primavera una grande mostra open air per le vie della città.
Michel Comte alla Triennale di Milano racconta lo scioglimento dei ghiacciai
Black light, white light è la mostra d’arte in cui Michel Comte denuncia la progressiva riduzione della superficie dei ghiacciai. Arriva alla Triennale di Milano dopo il Maxxi di Roma il progetto sposato anche da Wwf.
A volte l’arte arriva là dove è difficile arrivare fisicamente: l’impatto che ha su spettatori e visitatori spesso fa sì che messaggi importanti risultino più forti e chiari. Ci auguriamo sia il caso di Black light, white light di Michel Comte che con il suo studio dei paesaggi naturali attraverso sculture su larga scala, fotografie, video installazioni e proiezioni, indaga e denuncia soprattutto la preoccupante situazione in cui versano i ghiacciai del mondo. In Triennale a Milano fino al primo gennaio e al Maxxi di Roma sino al 10 dicembre.
Michel Comte, alla Triennale i ghiacciai diventano arte
La mostra nasce dalla ultradecennale passione di Comte per l’arrampicata e l’aviazione, attività che gli hanno permesso di avere una prospettiva privilegiata per osservare la natura e gli hanno dato l’opportunità di ammirare e poi rappresentare i paesaggi glaciali di tutto il mondo. Da qui sono nate Light e Black light, white light, le prime tappe di un percorso espositivo che si articolerà in diversi luoghi nel mondo tra il 2017 e il 2018. Non si tratta soltanto della presentazione di una raffinata serie di opere, ogni tappa infatti ha l’ambizione di agire come richiamo alla realtà e alla verità, come dichiarazione politica e chiamata alle armi. La rappresentazione in arte di qualcosa che riguarda tutti, in ugual misura. Perché il ghiaccio è vita.
Black light, white light presenta con grande potenza l’effetto dei cambiamenti climatici sugli habitat glaciali del pianeta. Per questo il Wwf Italia ha deciso di sposare questo progetto accompagnandolo con una serie di attività di sensibilizzazione sul tema del riscaldamento globale, in parallelo alla campagna Planet is calling, dando così ancora più autorevolezza a un lavoro artistico che nasce dalla passione e diviene importante grazie alla consapevolezza dei rischi che corriamo. Infatti, i ghiacciai coprono il 10 per cento della superficie delle terre emerse e contengono il 75 per cento dell’acqua dolce presente sul nostro pianeta. È facile quindi capirne l’importanza e il rischio che si corre se non li si salvaguarda.
Perché i ghiacciaio sono così importanti
La mostra è accompagnata da un attento monito del Wwf che vuole risvegliare la nostra attenzione sul “mondo ghiacciato” di cui Comte parla attraverso la sua arte. Ciò che ne emerge è una situazione preoccupante. Le estremità della Terra, i poli Nord e Sud, l’Artide e l’Antartide sono oggi ricoperte di ghiaccio mentre distese di ghiacciai sono presenti in diverse aree montuose del mondo come le Alpi, l’Himalaya, le Ande, il Kilimangiaro, ecc.
Questo affascinante mondo con una sua incredibile storia geologica, chimica, fisica e biologica costituisce la sfera del ghiaccio del nostro pianeta: la criosfera (dal greco Kryos, che indica il freddo), fondamentale per gli equilibri dinamici che hanno consentito la presenza della specie umana e lo sviluppo delle nostre civiltà. Le regioni fredde del globo influenzano l’intero sistema climatico mondiale attraverso il loro impatto sul bilancio energetico della superficie terrestre, il ciclo dell’acqua, la produttività primaria, lo scambio dei gas di superficie e i livelli delle acque degli oceani e dei mari. La criosfera è inoltre cruciale per le società umane e la biodiversità che la abitano. Questo pianeta di ghiaccio risente inevitabilmente del profondo impatto umano sui sistemi naturali.
Le calotte di ghiaccio attualmente presenti sulla Terra durano da alcuni milioni di anni ma oggi la loro esistenza è a rischio: il crescente fenomeno del riscaldamento globale sta già provocando effetti significativi su queste aree e le previsioni per l’immediato futuro, nel caso l’umanità non riuscisse a eliminare definitivamente e in tempi brevi l’utilizzo dei combustibili fossili, sono estremamente preoccupanti e avrebbero un impatto irreversibile sulla salute degli ecosistemi e sulle nostre società.
Le osservazioni documentano chiaramente che i ghiacciai in tutto il mondo si stanno ritirando e perdono massa; le analisi scientifiche realizzate sin dai primi anni del Ventunesimo secolo dimostrano che la perdita di massa è senza precedenti su scala globale, almeno per il periodo osservato e probabilmente per tutta la storia umana registrata, come confermano anche le ricostruzioni derivanti dai documenti scritti. Gli studiosi stanno dimostrando che il ritiro dei ghiacciai a livello mondiale è probabilmente l’icona più evidenti dei cambiamenti climatici.
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